Domenica a Malè, in Val di Sole, Juri Ragnoli si è laureato nuovamente campione italiano di mtb marathon, confermando così l’ottimale stato di forma psico-fisica che lo ha accompagnato fino a questo punto della sua stagione agonistica.
In vista dell’importante appuntamento tricolore di domenica 16 luglio tutti lo davano come super favorito, la sua sembrava una vittoria ormai scritta, scontata, ma come voi amici bikers sapete la mtb è fatta anche di elementi e fattori non CONTROLLABILI dall’atleta pertanto nessuna vittoria può dirsi completamente scontata.
Se il Super favorito è l’atleta che gode di uno stato diforma ottimale, superiore rispetto ai suoi colleghi bikers, tuttavia dal punto di vista mentale è colui che più di altri si trova a dover fare i conti con le PRESSIONI dettate dal partire come “Super favorito”: pressioni che, mentalmente, sono difficili da gestire.
Le pressioni, infatti, generano TENSIONE ed è proprio quest’ultima a rappresentare l’avversario principale con cui un super favorito si trova a dover “lottare” per mantenere quella serenità interiore che comanda la testa e le gambe.
Lo stesso Juri Ragnoli, in un’intervista pre campionato italiano, affermò di non temere nessuno in particolare se non sé stesso facendo così implicito riferimento a quella che sarebbe stata la sua capacità di saper gestire la tensione che lo accompagnava come favorito per la vittoria.
A differenza dei bikers avversari (che sono elementi non controllabili dall’atleta), la tensione è un avversario decisamente CONTROLLABILE poiché la sua origine avviene nella mente del corridore e si nutre dei pensieri formulati nel pre gara e nel corso della competizione.

MA COME SI GESTISCE LA TENSIONE DETTATA DALLE  ASPETTATIVE ALTRUI?
“La cosa più importante” ci spiega Juri Ragnoli “è pensare in positivo dimenticandosi dei pensieri negativi del tipo “se mi succede questo allora…”
Il segreto è stare concentrati sul presente senza divagare con la mente su possibilità, eventualità, future che potrebbero accadere all’atleta. “Distinguere tra ciò che il biker può controllare da ciò che invece non è possibile controllare, imparando a non preoccuparsi di ciò che non è direttamente controllabile.”
Questa abilità non è una caratteristica esclusiva dei grandi campioni dello sport bensì è una capacità che qualunque atleta può ALLENARE e sviluppare con l’esperienza e, soprattutto, con la pratica.
Ci sono atleti che imparano da auto didatti a gestire la tensione e lo fanno attraverso vari tentativi, sbagli, cambiamenti: insomma, attraverso l’esperienza; tuttavia il processo di apprendimento delle modalità più adatte a gestire la tensione può essere agevolato avvalendosi delle conoscenze e competenze di profssionisti“esperti della mente”.
Infatti, essere affiancati da una persona esperta nella gestione dei processi mentali, come lo è la figura dello psicologo dello sport, facilita il riconoscimento degli atteggiamenti e la messa in atto dei comportamenti più utili a gestire la tensione, le aspettative e i pensieri negativi che possono distrarre l’attenzione del biker dalla performance.
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(Dott.ssa Claudia Maffi)