Vittorio Gambirasio ha vinto anche la prova trentina di e-Enduro Specialized. E così, dopo aver dominato anche le due precedenti gare del primo circuito mondiale riservato alle e-bike, l’atleta piemontese, già Campione Italiano Enduro nel 2016, corre a punteggio pieno verso la conquista del primo titolo della specialità.La prova di Panarotta Levico, organizzata da Rideaway ASD e InBike Valsugana, in collaborazione con APT Valsugana, amministrazioni comunali e associazioni del territorio, è stata una gara differente dalle prime due, sia per l’ambiente tipicamente montano sia per l’alto contenuto tecnico dei percorsi, veramente belli ma anche piuttosto impegnativi, soprattutto per quello che riguarda la Ps1.I circa 70 iscritti che si sono dati appuntamento all’ombra del Lagorai, una catena montuosa affascinante che si snoda dalla Panarotta per una lunghezza di 80km fino al Passo Rolle, per certi aspetti ancora tutta da scoprire, hanno trovato pane per i loro denti. A dimostrazione della grande varietà di percorsi e contenuti tecnici che gli organizzatori di e- Enduro stanno proponendo, quasi a voler ribadire che la e-bike è una vera disciplina sportiva, di pari dignità e difficoltà rispetto all’enduro classico in mountainbike. E certo non è un caso se a primeggiare sia uno dei migliori specialisti italiani, con o senza pedalata assistita.E così, dopo la gara d’esordio di Sestri Levante e quella di Massa Marittima, entrambe bellissime “classiche” approntate in ambienti collinari con vista mare, si è corso al cospetto dell’alta montagna, su percorsi certo impegnativi quanto panoramici e d’ampio respiro. Dalla zona sciistica della Panarotta, a quota 1700mt, dove è stata allestita la Finish Area, con l’area Expo, la zona Paddock e la zona Team/Camper, la vista spazia dalla Valsugana alla Valle di Mocheni, fino all’Altopiano dei Sette Comuni, per arrivare lontani con lo sguardo alle Dolomiti di Brenta e sul ghiacciaio della Presanella.Per la verità, più che sui panorami, ammirati molto durante le prove del sabato e nel corso della giornata di test organizzate nel village e-Enduro da Specialized Bicycles, Atala, Winora Group , Push Hard e Serafino Billet, i concorrenti durante la gara si sono dovuti concentrare molto bene sulle Prove Speciali.Erano complessivamente tre, due in stile Gravity e una Marathon per un totale di tratti cronometrati di circa 12km, lungo un percorso approntato nel comprensorio sciistico della Panarotta, a quota 1700mt, sui 3 versanti di Valle e sette diversi territori comunali (Levico Terme, Pergine Valsugana, Fierozzo, Vignola Falesina, Roncegno Terme, Frassilongo, Novaledo) e almeno una delle 3 ha destato un po’ di preoccupazione a più di un concorrente.In particolare la PS1, la Trincee Trail/Maso Vecchio Trail, caratterizzata da alcune parti rocciose e da radici nel sottobosco stile “British Columbia” e da un tratto flow nel finale, si presentava il sabato piuttosto impegnativa per via delle condizioni di umido e le numerose radici viscide.Per fortuna il giorno della gara il fondo si è rivelato meno difficile, ma è stata comunque una Ps impegnativa, da Enduro vero e cattivo che ha caratterizzato tutta la competizione. E se per molti concorrenti ha rappresentato un limite da superare, magari con una guida attenta e una tattica conservatrice, per poi giocarsi il tutto e per tutto nelle altre 2 Ps, per gli specialisti delle discese ripide e tecniche è stato il trampolino di lancio per attaccare sin dai primi metri cronometrati che, paradossalmente, come spesso avviene in queste gare di e-bike, erano in salita.Ha vinto il grintosissimo Davide Bozza che ha aggredito la prima delle 2 Ps classificate “Gravity”, davanti all’eterno Gianluca Bonanomi (detentore di ben 5 titoli italiani Downhill conquistati negli anni ’90) e Marco Dorigatti, mentre il grande favorito, Vittorio Gambirasio, è incorso nella rottura della catena ed è arrivato alla fine della Speciale con ben 45 secondi di ritardo sul primo.A quel punto i giochi sembravano compromessi per il leader della classifica generale ma, anche grazie all’aiuto del generosissimo Alessandro Gennesi, che a fine Speciale ha aiutato Gambirasio ad aggiustare la catena, nulla era ancora perso.E così, nella Ps2, dopo un trasferimento degno di nota non solo per la bellezza dei panorami ma anche per la pendenza della risalita, che ha obbligato i rider a spingere sui pedali con maggiore veemenza per risparmiare la batteria, Gambirasio ha iniziato la sua rimonta.Partito con grande cattiveria agonistica nella seconda delle Ps Gravity, la Bassa/Masi Trail/Mines Trail Up, disegnata e tracciata appositamente per questa gara, con diversi tratti anche in salita secondo la filosofia dell’e-bike, Gambirasio non solo ha vinto la Speciale davanti all’incredibile Bonanomi, che a 49 anni suonati guida la sua e-bike come fosse ancora un ragazzino, ma ha riaperto anche le sorti di tutta la gara.Dopo il Controllo Orario nella zona di partenza e la ricarica delle batterie nell’apposita stazione della Brose, pochi secondi dividono i prime 3 in classifica, quando manca "solo" la Ps “marathon”, ovvero quella più pedalata, con tratti di salita e discesa poco tecnica dove è necessario sfruttare al meglio non solo le proprie capacità di guida, ma anche le doti atletiche e il motore della propria “e-bike. Per la verità, la Ps3 è disegnata talmente bene da far divertire tutti, con un panorama da urlo sul gruppo del Brenta, tanta salita e, soprattutto, molti pezzi flow nonché, nella parte finale, alcuni passaggi trialistici su rocce arrotondate che possono rivelarsi insidiosi se si arriva poco lucidi.Gambirasio parte subito all’attacco, nella speranza di recuperare il tempo che ancora lo separa da Gianluca Bonanomi e Davide Bozza, rispettivamente 2 e 7 secondi. Vola letteralmente in salita e discesa, percorrendo gli oltre 5km della Ps, con un dislivello in discesa di circa 370mt e in salita di circa 210mt, in un tempo di 6’ e 55”. La prova è superlativa, sufficiente a compiere la rimonta, balzare al comando e vincere la gara. Ma, addirittura meglio di lui, riesce a fare Carletto Germanetto che si aggiudica la Ps3 con un tempo di 4 secondi più veloce.In campo femminile ancora una volta il successo è andato alla francese Mary Bragg Moncorge, davanti a Giovanna Bonazzi e Ania Bochini mentre tra gli Junior si è imposto Emanuele Biscaldi.Dopo le prime tre prove, il circuito e-enduro si prende una pausa prima di tornare al mare il 15 Ottobre. La finale, infatti, è prevista a Varazze su un percorso sicuramente all’altezza per assegnare il primo titolo della neonata specialità ma anche divertente e accessibile a tutti quei nuovi rider che grazie alla e-bike si stanno avvicinando al mondo agonistico dell’Enduro in mtb.
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