Due sigilli illustri hanno chiuso il sipario dell’Agnosine Bike che martedì 25 aprile ha dato vita alla prova nazionale dedicata alle categorie agonistiche. Oltre 300 tra esordienti ed allievi, 60 junior e poi i professionisti dell’off-road azzurro hanno regalato spettacolo ed emozioni chiudendo l’edizione dei record, la più partecipata di sempre per la prova bresciana. Sono trascorse circa 72 ore da quando tutto è finito. Due giorni d’incredibile spettacolo, due giorni con quasi 700 atleti provenienti da tutta Italia che si sono dati appuntamento nel piccolo comune di Agnosine per sfidarsi, lottare e divertirsi su di un tracciato come pochi ancora, immersi tra boschi, sterrati e single track da cui nasce la storia e prende vita la vera essenza della mountain bike.Un sogno? Forse! Certamente lo è per i ragazzi dell’MTB Agnosine, ancora increduli di fronte ai numeri registrati. Eppure la 17ª Agnosine Bike è realtà e si è conclusa nella giornata di martedì festeggiando con un gran finale la vittoria di Gioele Bertolini (Team NOB Selle Italia) al maschile e quella di Anna Oberparleiter (Team Lapierre) al femminile, due sigilli illustri ed importanti, la classica “ciliegina sulla torta” che proprio non poteva mancare al termine di una due giorni così appassionante.Dopo le sfide amatoriali che hanno aperto il programma gare di lunedì 24 aprile, sono stati poi i giovani talenti delle categorie giovanili i primi a calcare il tracciato di Agnosine nella seconda intensa giornata. Sei partenze, necessarie a suddividere al meglio tutti gli atleti inseriti nell’affollatissima lista partenti, e l’incognita del meteo che ha aggiunto quel pizzico di imprevedibilità in più all’esito agonistico. Tra gli oltre 300 giovani bikers al via della 17ª Agnosine Bike, che per la prima volta hanno preso il via suddivisi in gare separate in base all’anno di appartenenza, sul terreno reso viscido dalle piogge della notte, festeggiano la vittoria Marco Betteo (RT Rive Rosse) e Benedetta Brafa (Melavì Focus) tra gli Es1, Filippo Agostinacchio (Pila Bike Planet) e Lucia Bramati (Team Bramati) tra gli Es2, Giulio Viscardi (Alpin Bike Edilbi) e Letizia Marzani (Merida Italia) tra gli Al1, mentre Luca Saligari (Melavì Focus) e Giulia Bertoni (Ucla 1911 Pacan) chiudono sul gradino più alto tra gli Al2.La penultima prova si apre con la vittoria della giovane Giorgia Steganolo (Burn MTB Pro Team) che tra le junior precede un’ottima Erika Bianchi (Team Manuel Bike) e Katia Moro (Pila Bike Planet) mentre al maschile è Adolfo Canal (Todesco) ad aggiudicarsi la vittoria davanti ad Andrea Siffredi (Andorarace) e Roberto Vassoney (Lupi Valle d’Aosta). Nell’edizione 2016 chiuse d’argento dopo una gara condotta per gran parte in testa, quest’anno invece torna sul gradino più alto del podio Anna Oberparleiter (Team Lapierre Trentino) che sul tracciato valsabbino a lei congeniale riesce a precedere la colombiana Yosiana Quintero Pineda (KTM Protek Dama) e la giovane Alessia Verrando (Team Lapierre Trentino).Il gran finale tocca come sempre ai big delle ruote artigliate, i funamboli dell’off-road nazionale che oltre a dover fare i conti con un tracciato già tecnico e selettivo in condizioni normali, si sono visti rimescolare le carte nel corso del secondo dei cinque giri previsti a causa di una leggera pioggia che in pochi istanti ha completamente cambiato le caratteristiche del fondo di gara. Così, in Gara8, gli attesi protagonisti non si fanno attendere, accendono la bagarre che risulta essere vera ed emozionante più che mai. L’ex iridato junior Gerhard Kershbaumer (Torpado Gabogas) deve rinunciare ai sogni di gloria a causa di un guasto tecnico, il compagno di squadra Nadir Colledani resta attardato dopo una caduta ma in testa alla gara restano il campione tricolore nella specialità XCE Maximilian Vieider (Torpado Gabogas), il tricolore under23 Gioele Bertolini (Team NOB Selle Italia), l’azzurro Andrea Righettini (KTM Protek Dama) ed il compagno di squadra, il colombiano 5º ai giochi olimpici di Rio2016, Jhonnata Botero Villagas, a contendersi la vittoria.La sfida è stata incerta ed apertissima per oltre metà gara ma Vieider e Bertolini riescono a sfruttare le doti in discesa e le condizioni del terreno bagnato per avvantaggiarsi contendendosi la vittoria finale solo all’ultimo giro, anzi, all’ultima curva. Dopo una lotta serrata, dopo continui sorpassi e capovolgimenti di fronte è Gioele Bertolini ad avere la meglio su Vieider che chiude in seconda posizione precedendo un brillante Righettini, terzo. Botero chiude in 4ª posizione mentre alle sue spalle, in 5ª posizione, è ancora la classe dell’inossidabile Martino Fruet a fare la differenza sui giovani ed agguerriti avversari.Hanno detto:Gioele Bertolini – «Oggi non è stato per nulla facile. Max andava forte e nonostante io mi sentissi bene ho dovuto aspettare il momento migliore per mettere a segno l’attacco decisivo. A rimescolare tutto ci ha pensato la pioggia che in pochi minuti ha completamente cambiato il percorso ed infatti si è fatta subito un importante selezione. È la prima volta che corro ad Agnosine e devo ammettere che il percorso e tutta l’organizzazione mi hanno sorpreso, davvero di ottima qualità, ora capisco perché ne ho sempre sentito parlare tanto. Bravi davvero, una bella gara, ma anche una bella vittoria. Ci voleva!»Martino Fruet – «Ormai Agnosine la considero una delle mie “gare di casa”! L’anno scorso sul podio con la vittoria sfuggita alla fine, quest’anno nella top five! Ma ragazzi, che livello! Oggi è stata dura, anzi, durissima, ma centrare la top five oggi è davvero un ottimo risultato. Ogni anno che passa vedo l’Agnosine Bike crescere, quest’anno il tracciato era impeccabile, i numeri da record con tanti giovani provenienti da tutta Italia, proprio una bella gara, ottimo lavoro! »Anna Oberparleiter – «Finalmente è arrivata la vittoria anche ad Agnosine! Il percorso lo conoscevo già dalla passata edizione, e come dimenticarselo! Ma il secondo posto del 2016 è passato, ora godiamoci questo successo. Una bella giornata e devo dire un tracciato ancora più bello e divertente. Gli organizzatori hanno fatto un ottimo lavoro disegnando un percorso tutto naturale come pochi ancora ne sono rimasti.»
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