La 4^ tappa della Cape Epic è per Rohrbach e Geismayr. Kulhavy e Groots più forti della sfortuna

In campo femminile sempre più “una coppia sola al comando” Annika Langvad e Kate Courtney. Rabensteiner e Casagrande stringono i denti e chiudono con un’altra Topo10. Crollano invece Debertolis e Fojtik e lasciano il comando tra i Masters.

La 4^ tappa della Cape Epic, l’ultima prova oltre i 100km, lancia e lascia segnali indelebili. Che fanno capire chi possa portarsi a casa l’edizione 2018. Una tappa comunque sempre velocissima, con un ritmo forsennato fin dal via, che ha visto alla fine tanti team pagare dazio.

Ci hanno provato Manuel Fumic e Henrique Avancini, che fino a poco più di metà gara sembravano lanciati verso la riconquista della maglia di leader, complice anche l’ennesima foratura dei capoclassifica, Jaroslav Kulhavy e Howard Groots, la vera rivelazione di questa edizione della Cape. Proprio quando il duo Cannondale cominciava ad accusare la fatica, il duo Specialized cominciava una grande rimonta, che stravolgeva tutto proprio nelle battute finali.

Lesti ad approfittare delle scaramucce e comunque confermando di essere in grande condizione, Nicola Rohrbach e Daniel Geismayr andavano così in fuga, braccati fino al traguardo dall’imbufalito team di Kulhavy e Groots. Per Rohrbach e Geismayr arrivava così la 2^ vittoria di tappa in questa Epic dopo al prologo, anche se alla fine chiudevano con 17 risicatissimi secondi con gli scatenati leader della generale, che hanno messo una seria ipoteca sulla vittoria finale. Dietro era una tappa davvero sofferta per molti. Al 3° posto a 19”, decisamente a sorpresa, chiudevano ancora lo spagnolo Francesc Guerra e il portoghese Luis Leao Pinto, anche loro tra le rivelazioni di quest’anno. Si sono fatti rivedere, finalmente, due atleti tra i più attesi della vigilia, Karl Platt e Urs Huber, fin’ora mai realmente tra i protagonisti. Oltre i due minuti tutti gli altri, con Fumic e Avancini, stravolti nel finale, che chiudevano al 5° posto, dopo averci provato in ogni modo. A seguire i vincitori di ieri Lakata e Hynek, Stienjahn e Boheme e il primo team Trek Selle San Marco formato da Fabian Rabensteiner e Michele Casagrande, staccati di 9’36”.

Mentre Andrea Righettini chiudeva con un onorevolissimo 18° posto in compagnia del francese De Poorteere, tappa difficilissima per tutti gli altri italiani. Damiano Ferraro e Samuele Porro, in difficoltà, hanno chiuso al 30° posto, Cattaneo (caduto e a lungo fermo) e Mejia (Wilier Force 7C) al 77°, mentre sono crollati Debertolis (con problemi intestinali) e Fojtik, che nella categoria Masters hanno chiuso al 7° posto, perdendo ben 25’44” da Bart Brentjens e Abraao Azevedo, che sono di conseguenza i nuovo leader della generale di categoria.

Nella gara donne tutto facile per Annika Langvad e Kate Courtney, il cui compito è stato facilitato ancora di più dal ritiro prima del via di Githa Michleis e Ariane Luthi, a causa della febbre che ha colpito quest’ultima. Il duo Specialized ha centrato l’ennesimo successo, con 8’24” sulla Coppia Strauss-Last e 9’50” sul duo Spitz-De Groot.

Nelle rispettive classifiche generali guidano Kulhavy-Groots (4’09” su Fumic e Avancini. 9° posto per Casagrande e Rabensteiner), Langvad-Courtney (32’35” su Strauss e Last) e Brentjens-Azevedo (con  7’09” su Debertolis e Fojtik).

Domani la 5^ tappa, tutt’altro che facile, visto che se il cronometraggio è di “soli” 39km (trattasi di una cronometro), il dislivello complessivo dice ben 1430mt di dislivello.

(Max Alloi)

Fonte: Solobike.it