9 alle 9: Juri Ragnoli

Continuiamo con la serie di interviste degli atleti che per questo 2025 hanno deciso di cambiare squadra e cominciare una nuova avventura, per capire quali motivazioni li ha spinti a scegliere un nuovo team. 9 domande che usciranno alle 9 di mattina. L’intervistato di oggi è Juri Ragnoli, da quest’anno con i colori del El Camos MTB Racing Team Life.

Solobike.it: Ciao Juri. Cominciamo dal chiederti come stai e come stai vivendo questa fase di preparazione?

Juri Ragnoli: Ciao. In questo momento sto passando qualche giorno di influenza, ma al netto di ciò direi molto bene. Ho cambiato approccio e metodologia di allenamento per la quale nutro molta curiosità e ciò mi stimola molto.

Solobike.it: Come sei arrivato a questo cambio di team per la stagione 2025?

Juri Ragnoli: La famiglia Martinelli, proprietaria di Èl Camös, mi “corteggiava” da diverso tempo e mi ha proposto un progetto molto allettante per il sottoscritto considerando soprattutto il momento della mia carriera. Infatti sono arrivato al punto in cui mi piacerebbe condividere l’approccio alle gare e alla preparazione psico/fisica con ragazzi giovani e meritevoli, ed è stato soprattutto questo la prima motivazione. Quindi un progetto corposo nel quale ricopro una figura importante, non solo come corridore. Con Michele Favaloro rimarrà un rapporto di amicizia e gratitudine reciproca.

Solobike.it: Quali sono stati gli aspetti fondamentali per la scelta della nuova squadra?

Juri Ragnoli: Te ne potrei dire molti, ma fondamentale è solo uno, ovvero le persone con le quali condividerò questo progetto, i loro valori. E ovviamente il progetto stesso. Si campa di soldi ma si vive di esperienze. E ho conosciuto persone meravigliose per condividerle.

Solobike.it: Hai già preso confidenza con staff, compagni e materiali?

Juri Ragnoli: Si, appunto, è cambiato tutto. Avrò due compagni di squadra giovani, Alex Tozzi e Simone Foccoli, molto umili e promettenti, spero di essergli d’aiuto nella loro crescita sportiva/personale. Alex non lo conosco bene, ma avrò modo di conoscerlo prossimamente, Simone invece lo seguo da un po’, bresciano doc, lo volevo fortemente nel team. Lo staff è molto affiatato. Ci sono persone dedicate alla preparazione atletica sotto la guida di Luca Migliorati. Con lui c’è stato uno sforzo di fiducia da parte mia, anzi una scommessa, perché non condivido parte delle sue metodologie di allenamento, ma siccome secondo me ero già arrivato al mio massimo livello in passato, quindi non avevo nulla da perdere, mentre secondo lui ho del potenziale ancora inespresso non ho trovato alcun valido motivo per rifiutare la proposta, consapevole che le mie opinioni riguardo la mia preparazione potrebbero essere in buona parte sbagliate o molto migliorabili. La curiosità è molta da questo punto di vista perché si tratta di un approccio sostanzialmente diverso. La bici Èl Camös, sapete che è molto fuori standard, quindi divide molto l’opinione estetica, o piace molto, o non piace per nulla. Anche il suo comportamento è in parte diverso dallo standard, per questa ragione ho voluto fare fin da subito dei test molto precisi e affidabili soprattutto per valutare e quantificare i suoi apparenti punti deboli, e fortunatamente sono emersi dei risultati molto positivi. Mentre i suoi punti di forza erano già chiari, un carro estremamente corto (inteso come interasse mov centrale-mozzo ruota), la possibilità di abbassare il movimento centrale cambiando una bielletta, leggerezza (si, non sembra, ma è un telaio molto leggero), ed una efficienza durante la pedalata ad ammortizzatore aperto davvero notevole. Da questo punto di vista è molto appagante per me interfacciarmi direttamente con il suo ideatore Edo Ferrari e chi sta dietro allo sviluppo. Mentre i partner tecnici e i componenti sono per la maggior parte a me conosciuti e quindi confermati e sono molto contento di ciò perché semplicemente li reputo i componenti migliori: forcella Bright, ruote RaceFactory, freni BCA, gomme Pirelli, e anche l’abbigliamento affidato a Rosti e X-Tech, poi nuovi per me reggisella Yep, sella e manopole Prologo, occhiali e caschi Salice, componenti con cui mi trovo molto bene e altre piccole cose che stiamo ancora valutando.

Solobike.it: Quali saranno gli obiettivi principali per questa stagione?

Juri Ragnoli: Voglio partire bene alla prima gara, dovrebbe essere la GF terre di Franciacorta, poi direi che il ritorno della Capoliveri Legend è estremamente stimolante ed è questo il primo grande obiettivo. Prima però faremo la 4island, la prepareremo bene. Poi le solite più prestigiose in Italia, il campionato italiano vicino a casa, a Borno, e vorrei soprattutto tornare a fare bene un mondiale e l’anno prossimo ha un percorso che mi piace.

Solobike.it: Quale è la tua gara o il tuo percorso preferito e perchè?

Juri Ragnoli: Qualsiasi sentiero sul Gölem, “la montagna dei bresciani” 😜 perché è un luogo relativamente vicino a casa, lo vedo dalla mia finestra, in cui vado per trovare e godere del silenzio e ovviamente dei bei paesaggi e sentieri.

Solobike.it: Hai qualche “rito” o abitudine particolare prima di una gara?

Juri Ragnoli: No, nessun rito, le abitudini riguardano semplicemente l’organizzazione delle cose che ritengo importanti alla prestazione.

Solobike.it: Qual è il momento più emozionante che hai vissuto in sella a una MTB?

Juri Ragnoli: Forse scontato, la vittoria alla Hero, o meglio, a circa 10 km dall’arrivo quando mi dissero il vantaggio che era oltre i 7 minuti, era fatta, volevo festeggiare, ma non potevo, avevo paura di rovinare tutto (si sa che in MTB può succedere di tutto) e la tensione che ho avuto quei 10 km è stata molto forte. Poi ovviamente la liberazione all’arrivo, indimenticabile.

Solobike.it: Quando non sei in sella alla tua MTB, come ti piace trascorrere il tempo libero?

Juri Ragnoli: Mi piace passare del tempo con la mia famiglia, oppure studiando cose che mi appassionano.

Solobike.it: Ti ringraziamo per la disponibilità e ti auguriamo un grande in bocca al lupo per questa nuova avventura.

Juri Ragnoli: Grazie mille a voi e a tutti coloro che hanno dedicato il loro tempo a questa lettura.

(Max Alloi e Matteo Mucci)

Fonte: solobike.it