Andreas Vittone, il valdostano più “Internazionale” del momento
Nuove leve crescono. Andreas Vittone è uno dei giovani talenti che sta cominciando a far parlare di se. E’ arrivata la vittoria nella Swiss Cup e dopo le due vittorie nelle ultime due tappe è leader degli Internazionali d’Italia. Che sia bravo non ci sono ormai più dubbi, ma ora è arrivato il momento di mettersi in gioco nella World Cup e negli altri appuntamenti clou, per meritarsi la maglia azzurra per Europei e Mondiali.
Solobike.it: Ciao Andreas. Soddisfatto di questo inizio di stagione?
Andreas Vittone: Sicuramente sono soddisfatto dell’inizio di stagione, ma un po’ rammaricato per il 7° posto nella prima tappa di Junior Series a Marsiglia, anche se era solo il 30 marzo ed avevo appena due gare nelle gambe, tra cui una pessima. Da quel giorno però la condizione è migliorata notevolmente ed infatti ho vinto tutte le gare ad eccetto a Nalles, dove ho concluso secondo, ho vestito la maglia di leader della Swiss bike Cup e a San Marino ho conquistato la maglia degli Internazionali d’ Italia. Non posso nascondere che ci tenevo molto a diventare leader e provare a vincere la classifica generale, visto che ho scelto di correre a San Marino e saltare la seconda tappa della Swiss Cup di cui ero leader. Questo perché è l’unico circuito internazionale italiano di mtb e da italiano ci tengo a ben figurare.
Solobike.it: 2 belle vittorie nelle ultime 2 gare degli Internazionali. Erano nei tuoi programmi oppure è stata una sorpresa anche per te?
Andreas Vittone: Le ultime due vittorie sono state molto importanti per il morale, perché in entrambe sono riuscito a fare la differenza quando volevo e a vincere con distacchi importanti. Questo sottolinea la mia buona condizione e la forma in continua crescita.
Solobike.it: Un buono stato di forma, nonostante forse tu sia partito volutamente in ritardo di condizione. Quanto si può migliorare ancora, secondo te?
Andreas Vittone: Si può ancora migliorare. Man mano che si cresce sarà sempre più difficile, ma questo è il ciclismo e questa legge vale per tutti gli atleti e so dove posso crescere ancora parecchio.
Solobike.it: In Italia stai ben figurando, con la maglia di leader degli Internazionali. Ora però arriva il momento di confrontarsi con i big europei e non solo. Gli Internazionali rimangono sicuramente un bell’obbiettivo. Dopo questo quali saranno i tuoi impegni e i tuoi obbiettivi per questa stagione? Quali sono gli atleti da battere in campo internazionale?
Andreas Vittone: Adesso il livello si alza. Dopo la terza prova della Swiss Cup a Solothurn, toccherà alle Junior Series di Albstadt e Nove Mesto, due gare veramente indicative per capire il mio livello internazionale e soprattutto per capire di quanto bisogna migliorare in vista di eventuali europei e mondiali, perché nulla è sicuro e per le convocazioni bisogna ancora dimostrare di esserci. Le liste partenti sono veramente pesanti, sono delle vere e proprie coppe del mondo, dei primi classificati nel ranking mondiale non manca nessuno. Sicuramente ci sono tanti atleti forti, in particolare: il canadese Calter Woods l’unico dei 2001 che mi è stato davanti l’anno scorso ai mondiali e tanti altri che in questa stagione hanno dimostrato di andare veramente forte come l’inglese Charlie Aldridge, l’austriaco Mario Bair che mi ha battuto a Nalles, lo spagnolo Canal Blanco e il messicano Adair Prieto, che ha di recente vinto in Junior Series a Heubach. Ci tengo moltissimo a fare bene visto che si correrà su due percorsi storici e ormai punti fissi della coppa del mondo, anche per approfittarne e mettermi in mostra. Dopo queste gare i pensieri saranno tutti indirizzati verso la tappa finale degli Internazionali d’Italia in casa a La Thuile, valida anche per le Junior Series e poi per il tricolore assoluto che per un motivo o per l’altro non sono mai riuscito a vincere e con cui quindi ho un conto in sospeso. Poi raggiunto o no un obbiettivo ce ne si pone altri ai quali già sto pensando, in particolare dopo alcuni risultati raccolti l’anno scorso.
Solobike.it: Un pensierino alla maglia azzurra, soprattutto per il Canada, l’avrai fatta…
Andreas Vittone: Certo la passata stagione essere selezionato per i mondiali di Lenzerheide era stato veramente un successo, perché il livello italiano era davvero alto: elite ed under in coppa del mondo avevano ottenuto risultati importantissimi e noi junior in ugual modo eravamo andati forte. Quindi essere all’interno della squadra mondiale era davvero un sogno. Invece quest’anno sarei un bugiardo nel dire che mi accontento di una convocazione. Sicuramente come ho già detto bisogna guadagnarsi ogni cosa e sicuramente il biglietto aereo per il Canada non mi verrà regalato, ma dopo il 15° posto dell’anno scorso l’asticella ovviamente si è alzata e si punta in alto.
Solobike.it: Come ti trovi da “straniero” nel Velo Club Monte Tamaro? La Svizzera guida da anni il panorama internazionale. Quanto credi sia fondamentale, per la tua crescita, lavorare con un team straniero, anziché uno italiano e quali sono i motivi per cui ti hanno legato a questa bella realtà d’oltre confine?
Andreas Vittone: Per quanto riguarda la squadra non posso non ammettere che la Svizzera e il cross country vanno avanti di pari passo, ma per quanto riguarda la squadra non è questione di posizione geografica, ma piuttosto dei componenti fondamentali. Dal mio punto di vista cambia ben poco che essa si trovi in Svizzera, piuttosto che in Italia e che all’interno del team gli unici che possono prendersi dei meriti veri e propri sono il ds Daniele Zucconi e suo fratello Pietro, perché hanno un’ esperienza invidiabile nel settore, sono sempre disponibili a dare consigli importanti e soprattutto Daniele è conosciuto e conosce molte persone, cosa che potrebbe essere molto di aiuto per un futuro da ciclista. La mentalità è diversa da quella italiana: è tutto molto schematizzato, preciso e rigido ecco che ovviamente ti fa crescere e guadagnare esperienza. Inoltre però, quando si tratta di pedalare, non è la maglia che indosso a darmi forza, ma piuttosto tutti i sacrifici che faccio e le persone che mi circondano e mi aiutano, tra le quali, oltre a Daniele, devo citare papà, perché se adesso sono “qualcuno” e mai diventerò “qualcuno” è soprattutto grazie a lui e a Michael Pesse, il mio preparatore atletico che mi segue ormai da parecchi anni. Posso dire che stiamo crescendo e ci stiamo formando insieme.
Solobike.it: Detto di questa stagione, come vorresti fosse dal 2019 in avanti, la carriera di Andreas Vittone nel “mondo” dei grandi della MTB?
Andreas Vittone: La prossima stagione sarà forse la stagione più difficile di tutta una carriera, perché il cambiamento è grande. Correre tra gli under 23 e gli élite significherà correre con gente veramente forte e con molta più esperienza, però dentro di me c’è dell’adrenalina perché sarà un’annata decisiva per capire quanto valgo.
Solobike.it: Ti ringraziamo per la disponibilità e ti facciamo ancora i complimenti per questo inizio di stagione. In bocca al lupo per il proseguimento…
Andreas Vittone: Crepi il lupo e grazie a voi.
(Max Alloi)
(Le foto all’interno dell’articolo sono di Jean Paul Vittone. La foto di copertina è di gentile concessione degli Internazionali d’Italia)
Fonte: solobike.it