Chiara Teocchi racconta la sua “salita piu’ lunga”
La biker bergamasca ci mette la faccia ed in prima persona racconta metro dopo metro la sua faticosa risalita da questo suo difficile momento. Dalla vittoria di Lanzarote con cui ha esordito tra le fila del Santa Cruz FSA allo stop forzato dopo le visite mediche pre olimpiche a febbraio, per arrivare al secondo intervento di ablazione previsto per la prossima settimana.
Nel corso di questi cinque mesi Chiara Teocchi è stata certamente una delle biker azzurre più “chiaccherate” ed attese nel panorama nazionale. Non fosse stato per lo stop forzato dal lockdown certamente un normale svolgimento degli impegni agonistici avrebbe richiamato ancora più attenzione sul fatto che l’atleta bergamasca, approdata a gennaio tra le fila del Santa Cruz FSA, fosse sparita improvvisamente prima dalla scena sportiva e subito dopo da tutti i suoi profili social dove invece è sempre molto attiva e presente.
Approdata nel team a gennaio è stata subito protagonista nella prima prova internazionale del calendario vincendo all’esordio della gara a tappe di Lanzarote. Poi la chiamata in ritiro con la nazionale XCO in quello che sarebbe dovuto essere l’iter di avvicinamento all’impegno olimpico di Tokyo. Quindi le visite mediche che da prassi il CONI svolge sugli atleti selezionati per le Olimpiadi e lo stop forzato, improvviso. Era il 22 febbraio e da allora Chiara ha di fatto imboccato una lunga salita.
Oggi, proprio lei, in prima persona, è tornata a parlare dopo mesi di silenzio, mettendoci la faccia, ed attraverso un video pubblicato questa mattina sui suoi canali social, ci racconta quanto è accaduto e cosa l’aspetta per le prossime settimane:
«Ciao ragazzi, negli ultimi mesi sono stata un po’ assente sui miei social pubblicando molto meno sulla mia ‘vita da atleta’ ma soprattutto sulla mia vita personale. Questo perché ho attraversato un periodo davvero difficile per me.
Ed ora che tutto pare rivolto al meglio voglio raccontarvi come sono andate le cose. Lo voglio fare io mettendoci la faccia e la mia voce, così da essere quanto più chiara possibile. E nel frattempo cercherò anche di essere il più breve possibile!
A settembre 2018 per la prima volta, dopo un test fisico, mi sono state diagnosticate alcune aritmie cardiache ma fortunatamente erano piuttosto semplici e non così preoccupanti. Da allora, ogni sei mesi, mi sono tenuta controllata con le visite specialistiche ed esami precauzionali.
Nel febbraio 2020 mi sono recata al CONI per eseguire le visite preolimpiche che gli atleti selezionati devono normalmente eseguire. In questa occasione sono state riscontrate particolari complicazioni delle mie aritmie e sotto il consiglio dei medici del CONI ho eseguito un primo intervento di ablazione che purtroppo non ha portato i risultati sperati.
Pensando fosse un problema legato allo stress ed al sovrallenamento, ho osservato un periodo di detraining di 3 mesi dopo di che ho rifatto tutti gli esami. Ma la situazione non era cambiata. Da qui la scelta di una consultazione con uno dei migliori medici italiani nello studio del problema delle aritmie, il professor Domenico Corrado, che finalmente mi ha dato notizie positive. Ma è necessario un secondo intervento.
La prossima settimana subirò quindi una nuova operazione di ablazione all’ospedale San Raffaele di Milano e non nascondo d’essere molto ottimista. In questi ultimi mesi ho dovuto affrontare momenti davvero difficile, sia nella vita privata che nella mia vita professionista dello sport, e non potete immaginare quanta voglia abbia di tornare finalmente alla normalità.
Forse è ancora presto per cantare vittoria, ma voglio comunque ringraziare fin da subito il centro sportivo olimpico dell’esercito, tutto il team Santa Cruz FSA, la mia famiglia, i miei amici e Daniele per essermi sempre stati vicino.
A presto! Chiara»