Ciao Walter
Non abbiamo parole, se non le tue parole, per annunciare la tua scomparsa.
“La sfida più alta al mio risveglio dopo l’infortunio è stata trovare la forza di ripartire e tornare a volare, quando io mi sentivo letteralmente immobilizzato. Trovare la mia ‘perfetta velocità’, che non significa “mille mila miglia all’ora, né un milione di miglia, e neanche vuol dire volare alla velocità della luce…. Velocità perfetta, vuol dire solo esserci, essere là”.
E ancora “… mi sento un guerriero che ha trovato la sua perfetta velocità e tutti i giorni lotta per onorarla come è giusto che sia, cercando di stare in equilibrio su quella sottile linea rossa…”.
Ciao Walter. Ciao guerriero. Sei stato un esempio per come hai onorato la vita. Per tanti anni dopo quel maledetto 12 ottobre 2014. Un esempio che spesso è tornato nei nostri pensieri. Noi, sempre a correre dietro la bastarda quotidianità, e solo ogni tanto, troppo poco, a ricordare il tuo percorso, ad apprezzare la nostra normalità con il contributo della tua immensa sofferenza.
Non riusciamo a dire altro. Abbiamo usato le tue parole e ci vengono in soccorso nuovamente parole di altri. Semplici, riservate, educate e sensibili.
“Non so dove vanno le persone quando scompaiono, ma so dove restano.” (Antoine de Saint-Exupéry).
Ora, lassù, pedala alla grande, come sapevi fare.
(Marco Tuninetti)