Daniele Mensi e Luca Ronchi, che impresa folle alla MB Ultra Race
140 Km e 7.000 metri di dislivello, su un percorso da brividi. Un’impresa che resterà nella carriera di Daniele Mensi e Luca Ronchi, terzo e quarto nella gara di mountain bike più difficile al mondo.Pioggia, fango, sudore, lacrime di gioia e l’orgoglio di essere riusciti in un impresa folle, quella della MB Race Ultra Somfy, la gara di mountain bike più difficile al mondo che Daniele Mensi e Luca Ronchi hanno corso nel fine settimana nella zona del Monte Bianco, con partenza a Combloux, in Alta Savoia.140 chilometri con enormi 7.000 metri di dislivello, uno scenario eccezionale nella zona del Monte Bianco e una sfida per se stessi, quella che hanno vinto Daniele e Luca che mai avevano avuto a che fare in un solo giorno con un impegno così importante, che come se non bastasse è stato anche bersagliato da condizioni infernali, il fango e la pioggia per tutto il giorno hanno minato sia gli atleti che la meccanica.I due eroi di SOUDAL-LEE COUGAN Racing Team hanno dato il massimo e soprattutto si sono sentiti estremamente grandi nella loro sfida con la MB Race, concludendo dopo più di dieci ore in sella in terza e quarta posizione, ad una manciata di secondi dalla seconda! Ad essere onesti non sapevano cosa li aspettava, oltre alla distanza estremamente lunga e tanta, tanta, arrampicata, una gara estrema da affrontare in condizioni meteo che non aiutavano e avrebbero aggiunto ulteriori difficoltà alla corsa.“E’ stata la prima volta che affrontavamo non senza trepidazione una gara così estrema, e forse è stato meglio così, non sapere in partenza in che grana ci stavano cacciando. Ma con nostra grande sorpresa abbiamo chiuso sul podio senza grossi problemi più che una gara, un battaglia”, hanno detto commentando la loro corsa Mensi e Ronchi.Partiti nel gruppo di testa fin dall’inizio, Daniele e Luca hanno tenuto il passo del favorito, lo svizzero Urs Huber e del suo principale rivale, Arnaud Rapillard, profondo conoscitore della prova vinta nel 2013 e conclusa in tre occasioni in seconda posizione. Quest’anno Rapillard ha dovuto combattere fino alla fine per il secondo posto con i portacolori di SOUDAL-LEE COUGAN Racing Team, resistendo nella parte finale da Megeve al ritorno fulmineo dei due italiani che al termine hanno tagliato il traguardo a braccetto dopo soli 17 secondi dietro di lui!"E’ stata un’impresa indescrivibile ed estrema, ero preparato, in forma, ma è stato molto difficile” – racconta Mensi – “Sono felice di essere arrivato alla fine, dopo metà gara avevo un solo desiderio, quello di attraversare il traguardo, questa è stata la gara più impegnativa che io abbia mai affrontato in una marathon. Sia io che Luca siamo soddisfatti della nostra gara, siamo riusciti a concluderla e a portare a casa qualcosa di importante, devo ringraziare il nostro staff per il supporto che ci ha dato nelle oltre 10 ore di gara, anche per loro non è stato facile.E’ stato importante anche la collaborazione che abbiamo avuto tra di noi, con Luca abbiamo sempre fatto corsa assieme e ci siamo dati una mano a vicenda, è stato fondamentale. Siamo contenti perché abbiamo portato a casa un terzo e quarto posto che per noi vale come una vittoria, già solo finire una gara così è qualcosa di eccezionale, è una gara particolare, un’esperienza particolare che da noi in Italia sarebbe impossibile”Il segnale di partenza è stato dato alle 6 del mattino nel cuore del villaggio di Combloux, Daniele e Luca hanno provato a stare nel gruppetto davanti da subito, ma nella prima salita del Col du Jaillet la temperatura fresca del primo mattino ha messo in crisi Daniele che ha potuto contare sul sostegno di Ronchi. I due hanno fatto tutta la corsa assieme, recuperando ai problemi nella prima parte di gara, avvicinandosi chilometro dopo chilometro al secondo, ma sapendo che nessuno da dietro poteva minacciarli e non avendo indicazioni sui distacchi nell’ultima parte di gara non hanno affondato l’attacco. “E’ stata veramente dura, qualcosa di particolare che non avevo mai fatto in vita mia” – spiega Ronchi – “Stare in sella dieci ore è stato qualcosa di diverso, di durissimo, non tanto per i chilometri e il dislivello, ma per tutto il resto, il brutto tempo e un percorso con rampe incredibili, stratecnico in discesa con tappeti di radici e fango alle caviglie, un percorso che non dava tregua ne in salita ne in discesa che ha richiesto in modo continuo un’alta concentrazione per non fare errori.Nonostante le condizioni estreme non abbiamo avuto mai problemi con le biciclette, nonostante il fango che talvolta bloccava la ruota posteriore, tutto ha funzionato in ogni momento perfettamente.Siamo contenti già solo per essere arrivati, siamo stati bravi a gestirci bene, abbiamo fatto gara assieme, ci siamo dati morale a vicenda.Superati i 100 Km eravamo ancora in ottime condizioni, potevamo tranquillamente prendere anche il secondo, nel finale era lì a poco, ma non avendolo mai visto davanti a noi fino a poche centinaia di metri dalla fine, è arrivato davanti a noi per pochi secondi, ad averlo saputo avremmo fatto tutto il possibile per minare il suo secondo posto"Sito internet: www.soudal-leecougan.com