Di nuovo in bici all’aria aperta i bikers
“Il piacere della bicicletta è quello stesso della libertà… La bicicletta siamo ancora noi, che vinciamo lo spazio e il tempo” così scriveva Alfredo Oriani nel 1902 , storico e cicloturista autore del libro intitolato “La Bicicletta”. Tutti gli appassionati infatti hanno atteso con trepidazione l’inizio di maggio ed hanno assaporato finalmente di nuovo quella sensazione indescrivibile di magia nel pedalare all’aria aperta, dopo essersi trasformati per oltre un mese in “criceti”, confinati sui propri rulli in casa. E così anche gli atleti della New Bike 2008 Racing Team hanno tirato a lucido le proprie MTB e hanno proseguito la preparazione, nonostante gli innumerevoli interrogativi relativo al calendario agonistico. Di seguito le testimonianze di alcuni bikers del presidente Anzivino.
“In Trentino abbiamo avuto la possibilità di uscire in bici da circa dieci giorni – ha sottolineato Franz Hofer – chiaramente in mountain bike è importante ritrovare l’equilibrio e la tecnica, dopo un lungo periodo così di stop. Le prime uscite sono state volte a riscoprire il piacere di pedalare tra il canto degli uccellini e le strade deserte. Adesso inizierò gli allenamenti più specifici per preparare il finale di stagione da agosto in poi, in modo da essere competitivo.”
“Sono uscito subito il primo maggio con uscite tranquille – ha aggiunto Giuseppe Panariello – Adesso attendo il nuovo calendario corse per potermi allenare con maggior precisione.” “Sono motivato ad allenarmi in modo attento e scrupoloso – ha aggiunto invece Simone Ferrero – il periodo di quarantena è stato molto impegnativo a livello mentale per gli allenamenti indoor.”
“Ho cercato di svolgere un lavoro di mantenimento lavorando su più fronti e queste prime uscite hanno evidenziato su quali punti dovrò lavorare maggiormente. Chiaramente sarà necessario ripartire in modo graduale, richiamando la resistenza di base e pedalando per molti chilometri.”
Dopo più di quaranta giorni sui rulli, novantacinque ore di allenamento, 2568 km e 61000 metri di dislivello Simone Linetti aveva appena riscoperto il senso di libertà nel pedalare, quando il 5 Maggio è stato colpito dalla sfortuna e una brutta caduta gli ha causato la rottura della rotula, costringendolo all’inattività.