E’ un VdP da 10 e lode
10 su 10. Anche a Zonhoven Van der Poel mette la sua firma, ma sinceramente a questo punto della stagione, o l’olandese ha un problema meccanico, o compie un errore, oppure nessuno può batterlo. Come è già stato detto, il miglior Van der Poel di sempre.
Zonhoven, 12^ tappa di World Cup, presentava un percorso ostico, con due discese molto impegnative e che hanno provocato tante cadute. E su cui VdP, complice anche l’assenza degli alti 2 “tenori”, non ha lasciato scampo a nessuno.
In partenza l’olandese è stato molto guardingo e attento, lasciando le redini della gara ad alcuni dei migliori del momento (a parte lui) come Ronhaar, Nieuwenhuis e Sweeck, sempre a suo agio su questi percorsi.
Ma ad inizio 4° giro, proprio quando perdeva posizioni nel gruppetto di testa, VdP dava uno strattone a cui nessuno sapeva resistere, anche perchè il campione del mondo è l’unico a poter affrontare alcuni passaggi in sella, mentre gli altri erano tutti costretti a scendere.
VdP allunga e va a vincere, centrando la sua 10^ vittoria stagionale. Alle sue spalle sono in 4 a giocarsi il podio: Ronhaar, Sweeck, Nieuwenhuis e Vandebosch. In giornata da rivedere invece Iserbyt 6 e Van der Haar 8. Alla fine per il 2° posto la spunta Nieuwenhuis, che surclassa nel finale Sweeck e Ronhaar. 24° Gioele Bertolini, 44° Filippo Agostinacchio, 49° Marco Pavan, 55° Filippo Cecchi, 59° Nicola Parenti.
Nella classifica generale Iserbyt mantiene comunque il comando con 295 punti, 25 di vantaggio su Nieuwenhuis e 35 su Ronhaar.
Molto divertente e piena di patos la gara donne, nonostante le assenze di Alvarado e Van Empel. I due momenti salienti sono la foratura di Pieterse e poco dopo la caduta della leader Lucinda Brand, che in un punto anche poco pericoloso sbatte la faccia, riportando la probabile frattura del setto nasale. La Pieterse prende così il largo, andando a vincere agevolmente su Inge Van der Heijden e Zoe Backstedt.
Con questa vittoria la Pieterse riapre di fatto la World Cup, visto che or si trova a soli 52 punti dalla Alvarado.
(Max Alloi)
Fonte: solobike.it
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