Europei Winter Triathlon: Andreev e Surikova campioni, Saravalle (U23) e Rabellino (junior) centrano il titolo europeo di categoria
È la Russia la nazione dominatrice degli Europei di Winter Triathlon a Piano Vetore, località alle pendici dell’Etna in provincia di Catania che ha ospitato la rassegna continentale organizzata dalla società Sport Extreme coordinata da Mario Lombardo.
Come da pronostico, nella gara élite uomini lo zar Pavel Andreev si impone sulla neve siciliana come da pronostico, raggiungendo quota sei titoli europei conquistati in carriera (oltre ai sei mondiali); completano il podio il ceco Marek Rauchfuss e il russo Pavel Yakimov, entrambi sul podio ai Mondiali di Cheile Gradistei. Daniel Antonioli (C.S. Esercito), quinto al traguardo, è ancora una volta il migliore degli azzurri: autore di una buona prova di corsa, sempre in testa accanto al favorito assoluto per la corsa al titolo, è scivolato di qualche posizione sulle due ruote accumulando un distacco che ha reso vano ogni tentativo di rimonta sugli sci. Antonioli ha regolato allo sprint il compagno di nazionale Giuseppe Lamastra (Trisports.it Team), sesto sul traguardo: il valdostano, che si è sfilato dai migliori nella prima frazione, ha tentato la rimonta sulla mountain bike, ma la condizione non era quella dei giorni migliori. Ancora una volta, così come ai Mondiali di Romania, si è trovato a lottare con l’altro azzurro Antonioli, ma stavolta le medaglie erano lontane.
“Sono partito bene, la corsa è la frazione dove mi esprimo meglio, ma in bici ho pagato più del previsto – racconta Antonioli – Il percorso era molto selettivo e impegnativo, c’erano alcuni punti molto tecnici dove i migliori hanno fatto la differenza. Certo, un po’ di rammarico c’è: dopo il quarto posto mondiale, qui ho chiuso quinto, ma si guarda avanti: voglio risalire su un podio internazionale”.
“Sapevo di pagare dai migliori nella corsa – ha detto Lamastra – ma poi in bici mi sono fatto prendere dalla foga di rientrare sui migliori, ho commesso qualche errore: Ammetto che non ero in grande giornata e, pur avendo sciato bene, ormai la lotta per il podio era sfilata via”.
La prova élite donne, ha incoronato la russa Yulia Surikova, campionessa mondiale in carica e riferimento della disciplina, che ha battuto la giovane connazionale Nadezhda Belkina (la quale ha centrato anche il titolo europeo Under 23) e Sarka Grabmullerova che ha sfilato la medaglia all’azzurra Sandra Mairhofer (Granbike Veloclub), sempre in lotta per le medaglie, ma scavalcata proprio nelle fasi finali dello sci di fondo dalla ceca.
“La gara si è complicata in bici – spiega la Mairhofer, comunque soddisfatta del debutto internazionale – sono caduta un paio di volte e ho avuto anche qualche problema alla ruota posteriore che si è letteralmente sfilata. Non mi sono persa d’animo e ho tenuto duro, ma la ceca mi ha passato sul finale sugli sci. Peccato per la medaglia sfumata, ma sono determinata ad andare avanti: mi affascia molto il cross triathlon, la mia disciplina, ma anche nella versione invernale mi trovo a mio agio”.
Sotto tono l’altra azzurra. La debuttante Bianca Morvillo (Granbike Veloclub), settima ma autrice di una prestazione al di sotto delle sue possibilità a causa di un malessere diffuso che l’ha accompagnata durante tutta la gara.
Tra gli Under 23, sventola il Tricolore grazie a Alessandro Saravalle (Trisports.it Team). Partito in sordina, l’azzurrino è riuscito ad esprimersi ad alti livelli sulla mountain bike ritornando sulla testa della gara. Le energie oggi non gli mancavano e nella terza frazione è riuscito ad amministrare centrando una bella vittoria sulla neve siciliana. Sul podio con Saravalle i russi Aleksandr Vasilev e Anton Matrusov. Tra le donne, successo della già citata Belkina (Rus) su Edith Vakaria (Rom) e Anna Swoboda (Aut).
“Ho patito molto nella corsa, ma in bici, la mia specialità ho rimontato sui miei rivali per poi controllare sugli sci – ha detto Saravalle – La gara è stata selettiva, la pista era impegnativa sia in bici, sia sugli sci, questo forse mi ha avvantaggiato: in ogni caso, oggi ho fatto una bella gara e questa disciplina, a cui mi sono riavvicinato in questa stagione, mi affascina sempre di più”.
La gara junior invece ha incoronato l’azzurro Alberto Rabellino (Trisports.it Team) e la russa Polina Tarakanova. “Una bella trasferta con la nazionale – dice il giovane Rabellino – la strada nel winter triathlon è ancora lunga, ma in questa occasione, oltre ad avere l’opportunità di gareggiare in un contesto internazionale malgrado fossi l’unico al via della mia categoria, sono riuscito a trascorrere qualche giorno accanto ai compagni di nazionale più esperti”.
Ecco il bilancio del tecnico azzurro Marco Bethaz. “Per quanto riguarda gli élite, ammetto che i risultati sono stati al di sotto delle aspettative. Lamastra è stato meno brillante del solito in bici, Antonioli ha corso bene ma poi si è spento in bici, frazione che non riesce ad ingranare quest’anno: peccato per entrambi perché sugli sci si sono difesi ma erano ormai lontani dalla zona medaglie. Saravalle, oltre a togliersi la soddisfazione della vittoria, ha piazzato una splendida frazione in MTB, disputando una gara di buon livello, e anche Rabellino è riuscito a esprimere una buona prestazione malgrado gareggiasse da solo nella sua categoria. Per quanto riguarda le donne, Mairhofer si è difesa bene reagendo alla grande dopo il problema alla bici; è stata terza fino a poche centinaia di metri dal traguardo, ma poi è stata scavalcata nelle ultime fasi dello sci di fondo. Morvillo invece non è mai stata gara, aveva pessime sensazioni sin dal mattino, si sentiva senza energie”.
Così il presidente della Fitri Luigi Bianchi. “Abbiamo gareggiato in una location unica, eravamo in quota, sulla neve alle pendici dell’Etna e si vedeva il mare: un contesto davvero magnifico. Non è facile organizzare un gara in queste condizioni, c’è ancora da migliorare ma è stato realizzato un evento con tutti i crismi, degno di un campionato europeo. L’unica nota negativa è stata la partecipazione ridotta, in particolare da parte degli age group: penso che questo sia dovuto alla distanza ravvicinata con i Mondiali e gli atleti hanno scelto dove andare, visto che si tratta di una trasferta costosa”.
Questo il pensiero del presidente dell’Etu Renato Bertrandi. “Il winter triathlon è una disciplina con molto potenziale, purtroppo poco sfruttato, e che richiede sforzi organizzativi enormi. Trovo splendida questa specialità del triathlon e disputare una gara in un luogo del genere è davvero suggestivo, penso che le località come questa siano ancora più adatte ad ospitare questi eventi, forse è fin meglio rispetto ad un tempio delle sci di fondo. Il contesto ha funzionato, decisamente accattivante e, per quanto riguarda gli age group, coniuga sport, divertimento e turismo”.
Diversi gli age-group italiani in gara. Francesco Imberti (Valle Gesso Sport) è secondo nella categoria 35-39, Guido Ricca (Triathlon Duathlon Cremona) e Luca Alladio (Trisports.it Team) primo e secondo nella categoria 45-49, Gianni Sartori (Tri Schio) vince la gara riservata alla categoria 50-54 (quarto Luciano Burellini, Asd Pisa Triathlon), Riccardo Rosselli (Livorno Triathlon) e Claudio Carbone (Sport Extreme) hanno chiuso al 4° e 5° posto nella categoria 55-59; Aldo Nobili (Triathlon Bologna) ha vinto la gara dei 60-64; Valter De Rossi (Tri Schio) ha terminato in seconda posizione la gara dei 65-69 mentre Giovanni Pardini (Asd Pisa Triathlon) e Romano Simi (Escape Tuscany Triathlon) hanno concluso al 2° e 3° posto nella categoria 70-74. In campo femminile, Elena Garagnani (Triathlon Bologna) ha centrato la seconda piazza nella categoria 50-54.