Fiab: al via la campagna sulla sicurezza

FIAB sempre attenta al problema della sicurezza in strada, tema attuale come non mai in questo periodo, ha dato il via a una campagna di sesibilizzazione per sollecitare il Governo ad approvare la riforma del Codice della Strada ferma in Senato da due anni e mezzo.“La cronaca degli incidenti delle ultime settimane, che hanno coinvolto anche personaggi del mondo sportivo da Scarponi a Hayden, ha tragicamente riportato alla ribalta il problema della sicurezza sulle nostre strade che, inutile negarlo, è da tempo un’emergenza per il nostro Paese” ha dichiarato Giulietta Pagliaccio, presidente di FIAB, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta che sta lanciando proprio in questi giorni la nuova campagna di sensibilizzazione #codicedisicurezza per chiedere con urgenza al Governo l’approvazione della riforma al Codice della Strada, ferma da oltre due anni e mezzo in Senato, dopo il passaggio positivo alla Camera. “I dati sulle vittime della strada parlano da soli – continua Giulietta Pagliaccio – Ogni 35 ore una persona perde la vita in sella alla propria bicicletta. Ai 251 ciclisti morti nel 2015 si sommano 1.504 automobilisti, 891 motociclistici, 602 pedoni, 180 conducenti di mezzi pesanti, oltre a un totale di 247.000 feriti*. Una vera e propria strage che coinvolge tutti, indipendentemente dal mezzo di trasporto”.LA RIFORMA DEL CODICE DELLA STRADALa riforma del Codice della Strada è uno strumento importante per poter riorganizzare la mobilità su tutta la rete viaria e, soprattutto, per dare il via a un cambiamento culturale. Per la prima volta, infatti, la legge delega mette la “persona” al centro della normativa e individua nella “sicurezza” e nella “mobilità sostenibile” le premesse per la riscrittura delle norme del Codice: controllo della velocità, condivisione degli spazi, riorganizzazione del traffico urbano, promozione della mobilità pedonale e ciclabile e del Trasporto Pubblico Locale (TPL), per citare solo alcuni dei punti salienti.Anche FIAB ha dato il suo contributo alla discussione del ddl per garantire una “priorità per l’utenza non motorizzata”. Al centro delle proposte presentate in Commissione Lavori Pubblici in Senato nel luglio 2015, l’importanza di affrontare i temi della sicurezza stradale per l’utenza vulnerabile incentivando, ad esempio, l’uso della bicicletta quale efficace contrasto all’incidentalità (secondo il principio “safety in numbers”, ovvero dove circolano più biciclette si registra un numero minore di incidenti) e adottando interventi idonei, come l’introduzione di Zone 30 – che devono divenire uno standard già in fase di progettazione delle aree urbane – e del doppio senso ciclabile.(Documento completo delle proposte FIAB alla riforma al Codice della Strada: http://www.fiab-onlus.it/bici/attivita/campagne-ed-interventi/codice-di-sicurezza/item/1724-dueanni-fa-senato.html#codice sicurezzaPer questo FIAB ha promosso la campagna #codicedisicurezza. Lanciata attraverso i social e con messaggi personali ai Presidenti di Camera e Senato, l’iniziativa sta riscuotendo grande attenzione e ha già avuto il plauso e l’adesione di molte realtà istituzionali e associative che si sono fatte a loro volta promotrici della campagna: Confindustria ANCMA, Federciclismo, Legambiente, CosmobikeShow – la fiera della bicicletta di Verona – e alcune amministrazioni come il Comune di Milano con l’assessore alla mobilità Marco Granelli che ha manifestato il suo interesse per #codicedisicurezza durante l’ultima edizione di Cyclopride.I cittadini sono invitati a manifestare la propria richiesta di una sollecita approvazione alla riforma del Codice della Strada con un laccetto bianco, da indossare o da legare al proprio veicolo (bicicletta, moto, auto), e a condividere l’iniziativa sui social – twitter, facebook, instagram – postando una foto del laccetto bianco con l’hashtag #codicedisicurezza, citando, appunto, @lauraboldrini e @PietroGrasso nel post di accompagnamento.Informazioni sulla campagna FIAB #codicedisicurezza, dove è possibile scaricare il volantino dell’iniziativa su: www.fiab-onlus.it