Grand Raid BCVS: una corsa mitica

Abbiamo voluto esserci quest’anno per la 28.a edizione della corsa svizzera, una delle gare piu’ ambite del calendario internazionale e famosa in tutto il mondo per il suo percorso impegnativo ma anche molto spettacolare.Una corsa molto sentita nella regione che e’ stata trasmessa in diretta TV sulla tv della Svizzera romanda.Detto della doppietta dei nostri due azzurri Porro e Ragnoli nell’articolo precedentemente pubblicato, veniamo all’analisi del week end nel vallese cercando di spiegarvi le emozioni che racchiude una corsa del genere.Abbiamo pedalato sul percorso di 125km con 5025m di dislivello che personalmente e’ la distanza maggiore mai percorsa in una gara mtb.Un discreto tempo di 7h46m (63. posto nel ranking assoluto) ci e’ servito per superare questa distanza da ultra marathon esigente con il fisico e con la mente.Partenza da Verbier nel cuore del Vallese ed arrivo 4 vallate dopo a Grimentz. Per i meno temerari disponibili anche altri 3 tracciati che proponevano 93km con circa 4000m e partenza da Nendaz, uno da 68km con 3000m da Heremence e infine il ‘corto’ di 37km con 1845m di dislivello.Oltre alle difficolta’ dei percorsi indubbiamente difficili quest’anno anche un violento e lungo temporale finito di prima mattina ha reso ancora piu’ difficile la corsa, non facendoci mancare sul tracciato dei tratti fangosi e viscidi che hanno reso alcune discese particolarmente insidiose.Due i siti per la verifica delle tessere il venerdi situati a Verbier e Sion. Qui oltre alla banale verifica tessera e ritiro del pacco gara (che conteneva una maglia ciclo e due barrette) si doveva superare obbligatoriamente il controllo e verifica tecnica della mtb. Dopo averlo superato si riceveva la ‘punzonatura’ del mezzo con l’adesivo logo dell’evento a mo’ di lasciapassare.Partenza ritardata di 30 minuti per via del temporale violento notturno e start da Verbier alle 7 in punto con la prima salita percorsa immersi in una fitta nebbia, andata via via diradandosi dopo circa un ora e mezzo di gara.Dopo il passaggio da Nendaz il tempo e’ girato pressoche’ stabilmente al bello con condizioni asciutte e temepratura che andava salendo.Le salite che ci sono piu’ piaciute sono state quelle verso Mandelon a quota 2030mslm, ma anche e soprattutto la mitica ascesa al Pas de Lona GPM di giornata ai 2787mslm.Con l’atmosfera paragonabile a una ascesa stradistica tipo Mortirolo, la salita verso Pas del Lona era da farsi per lo piu’ a piedi bici in spalla tra due ali di folla e anche con l’aggravio di incontrare diversi bikers piu lenti dei percorsi "corti", subito pronti a mettersi a destra per lascarsi sopravanzare dai bikers del "Verbier".In cima a questa salita oltre all’arco del main sponsor BCVS lo spettacolo delle montagne circostanti tutte oltre i 3000metri e di qui sembrava fatta ma ci attendeva ancora un’altra piccola salita di 2.5km prima della picchiata finale su Grimetz.Discesa dapprima veloce fino alla diga del bacino indrolelettrico e poi una discesa nervosa e tecnica, molto bella ma anche impegnativa soprattutto se affrontata dopo 120km.Nel complesso una gran gara e un gran bel percorso in un ambiente montano, quello del Vallese, che non ha nulla da invidiare per esempio alle nostre Dolomiti.Ben 10 i ristori sul percorso piu quello all’arrivo che hanno consentito a tutti di avere il necessario appoggio sia idrico che solido in una corsa cosi impegnativa. Molto successo ha anche avuto il servizio by MOTOREX di lavaggio gratuito delle mtb per tutti i partecipanti, che incudeva anche la lubrificazione del mezzo.Ancora un omaggio fotografico ai piu’ veloci nel percorso "monstre" di 125km con oltre 5000 m di dislivello.Il podio maschile della 125km con la storica prima doppietta italiana con Porro e RagnoliFlorence Darbellay vince nella 125km� Non era invece previsto un pasta party come lo intendiamo noi in Italia ma nel villaggio a fine corsa erano disponibili diversi chioschi, con anche la raclette, piatto tipico di questo angolo di Svizzera. Alcune difficolta’ per la partenza ed arrivo in due luoghi distinti ma un efficiente servizio di trasporto bagagli consentiva di superare anche questa difficolta’.Non molto bello e poco coreografico lo striscione di arrivo piazzato lateralmente dentro a un ampio tendone. In questo per esempio l’arrivo della Sella Ronda Hero e’ molto piu’ appagante e anche fotograficamente adatto alla grande impresa che gli atleti giunti al traguado hanno portato a termine. Ricordiamo che la Grand Raid quest’anno faceva parte della Alpine mtb cup con la MB race, Sella Ronda Hero e La Forestiere Bulls che ne sara’ la tappa finale a meta’ settembre.Per finire se avete modo di prepararvi adeguatamente vi consigliamo di prendere parte a questo evento almeno una volta nella vostra carriera agonistica…non ve ne pentirete assolutamente e sara’ una esperienza che vi lascera’ ricordi indelebili.(MM)Ph: RT/Nikon/solobike.it