I bikers valdostani ed il ritorno alle corse
La ripresa delle gare è un’autentica boccata d’ossigeno per i giovani atleti valdostani, che la settimana scorsa, dopo un lunghissima ‘quarantena’, hanno inforcato la bici per riassaporare la gioia della competizione. Una rapida rivisitazione degli ultimi cinque mesi, trascorsi tra gli esercizi indoor, in solitudine, al primo approccio con la riapertura agli allenamenti all’aperto e alla competizione poi.
Come si sono preparati durante la chiusura e le sensazioni fisico/agonistico/emotivo provate alla ripresa delle gare.
Filippo Agostinacchio – Scott Italia Libarna
“Durante il lockdown mi sono allenato come potevo, con i rulli, aggiungendo un bel carico di lavoro anche senza bici, con gli attrezzi che avevo a disposizione. La ripresa degli allenamenti è stata molto bella, sono uscito a farmi dei giri in tranquillità e solitudine senza un vero obiettivo fisico. Poi sono ricomparsi i calendari e allora ho riiniziato i gli allenamenti veri. La ripresa delle gare è stata dolceamara: dal punto di vista fisico ho sofferto nell’ultimo periodo di un dolore che mi trascino da qualche mese, mentre dal punto di vista emotivo e mentale ero veramente contento di tornare a gareggiare”.
Giulia Challancin – Scott Italia Libarna
“Durante la quarantena mi sono tenuta iallenata facendo ciclo-mulino con il supporto della piattaforma Zwift e facendo vari esercizi a corpo libero. Dopo molti mesi senza gare la ripresa è stata molto dura sia a livello fisico, sia mentale; l’assenza di ritmo gara nelle gambe e di gestione delle emozioni pre e post gara hanno fatto la loro parte”.
Andreas Vittone * Ktm Protk Dama
“Durante il lockdown ho cercato di rimanere il più tranquillo possibile, senza esagerare e stressarmi visto che era un periodo già complicato di suo e la ripartenza era una bella incognita; rulli tutti i giorni per non perdere esageratamente la forma. La ripresa è stata abbastanza complicata, in Svizzera, a Leukerbad il livello era veramente altissimo, lo stesso di una Coppa del Mondo Élite; ho cercato di dare il mio meglio per cominciare a togliere la ruggine e migliorare sempre di più, peccato per la caduta in partenza che mi ha spezzato il ritmo nella prima parte di gara”.
Gaia Tormena – Gs Lupi Valle d’Aosta
“L’inizio degli allenamento durante il lockdown è stato purtroppo inusuale, e anche complicato. Mi sono allenata tutti i giorni sui rulli, anche più volte al giorno, e ho lavorato in palestra a casa, con i pesi che avevo a disposizione ma anche con le bottiglie di acqua, latte… La prima gara?, è stato molto bello ritrovarsi in griglia, era sensazione ormai dimenticata e mi mancava molto. La gara a Leukerbad era molto dura, un percorso impegnativo, non tanto dal punto di vista tecnico ma da quello fisico; il tracciato presentava , salite dure e il livello delle concorrenti era molto alto. Tutti volevano tornare a gareggiare e tutti si sono presentati per la gara svizzera. Personalmente non troppo preparata per il Cross country; mi ero dedicata maggiormente alla preparazione in pista e nell’eliminator, e di conseguenza mi manca il ritmo gara. a livello emotivo non nascondo di vare avuto un brivido al momento dello schieramento in griglia. Era troppo tempo che non avevamo un obiettivo, e il sapere e preparare la gara di Leukerbad è stata una grande fonte di energia”.
Nicole Pesse – Rdr Italia Factory Team
“Durante la chiusura degli allenamenti insieme a mio fratello, nonché mio preparatore, abbiamo deciso di non esagerare con gli allenamenti sui rulli, ma piuttosto di lavorare in palestra cercando di mantenere comunque una buona forma. Alla prima gara le sensazioni erano buone, a livello emotivo ero un po’ agitata perché non sapevo come e quanto si fossero preparare le mie avversarie; ho cercato quindi di rimanere calma e vedere come andava la prima e non avevo troppe pretese. Nei primi 50 minuti di gara in Svizzera mi sentivo bene e soprattutto ero reattiva. Poi la gara si è fatta lunga e non sono riuscita a mantenere il ritmo sostenuto della migliori cinque, ma comunque è stato un buon test per sapere il mio livello e anche quello delle altre, considerato che erano tutte le migliori erano presenti”.
Sylvie Truc – Racconigi Cycling Team
“Durante la chiusura mi sono allenata sui rulli, sul ciclomulino e a corpo libero, il mio obiettivo era quello di fare potenziamento. Non vedevo l’ora di ricominciare le gare, alla prima uscita, a Imola, ho avuto delle buone sensazioni: a livello fisico sento ovviamente che manca il ritmo gara; a livello mentale ero piuttosto agitata consapevole che non avevo più gareggiato e quasi faceva strano essere li dopo così tanto tempo”.
Matteo Cerrato – Vigor Cycling Team
Il periodo di quarantena è stato molto difficile, come penso per tutti, soprattutto i primi giorni. Una volta abituatomi alla routine e ai nuovi orari della giornata, molto diversi rispetto a quando andavo a scuola, sono però riuscito a ingranare bene, sia con la scuola, sia con gli allenamenti, che erano suddivisi principalmente tra sessioni di rulli di massimo un’ora e mezza e a corpo libero. La ripresa su strada è stata altrettanto difficile, sembrava la prima pedalata di novembre a inizio stagione, ma dopo qualche giorno ho iniziato a sentire i benefici del corpo libero. La forza, infatti, era aumentata parecchio, anche se mancava, e manca un po’ tutt’ora, il fuorisoglia. La prima gara è andata nei migliori dei modi, in quanto abbiamo subito centrato la vittoria come squadra; individualmente, invece, ho notato che c’è ancora del lavoro da fare per incrementare la resistenza ad alta intensità. Tutto sommato, però, sono contento della prestazione e sono felice di esser potuto tornare a correre”.
Matteo Balestrini – Vigor Cycling Team
“All’inizio della quarantena è stata molto dura, perché da lì a poco avrebbero dovuto ricominciare le gare, e c’e stato un attimo di sconforto perché si era capito che sarebbe stato tutto cancellato. A questo si aggiunge il fatto che ci eravamo preparati bene durante l’inverno, eravamo già andati anche in ritiro e tutta la squadra era molto carica. Nessun periodo senza allenarmi: rulli, corpo libero, pesi, per cinque sei volte la settimana, ed era anche un’ottima valvola di sfogo. È stato molto bello ricominciare; la prima gara era un enorme dubbio: non avevo riferimenti, non avendo più fatto gare non sai a che livello sei e a che livello sono i tuoi avversari. Dal punto di vista emotivo è stato bello; è stato emozionante ritrovarsi insieme e ritornare a gareggiare con i compagni e gli avversari”.
MountainBike
Sono quindici i convocati dal Commissario tecnico Mirk Celestino per il raduno della nazionale azzurra di Cross country, dal 27 luglio al 3 agosto, a Livigno. Tra i selezionati Andreas Vittone (Ktm Protek Dama).
Ph: Gaia Tormena/ Michele Mondini