Incoronati i cavalieri rosa del Giro: si conclude a Capannelle con il ricordo di Romano Scotti
In 500 sulla terra battuta dell’Ippodromo capitolini, assegnate tutte le maglie rosa. Non sono mancati stravolgimenti di fronte e sorprese
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CATEGORIE AMATORIALI – Alla partenza della prima gara di giornata il sole si riflette sul terreno duro dell’Ippodromo delle Capannelle: è infatti la brina ghiacciata ad accogliere i cicloamatori della prima fascia. Pronti via la maglia rosa di Massimo Folcarelli s’invola in una lunga cronometro solitaria, così che la gara vera avviene alle sue spalle con un drappello formato da Maurizio Carrer (team Eurobike), Marco Gorietti (UC Petrignano), Pierpaolo Pascucci (Bici Adventure team), Marco Fortunati (Bike Lab) e Paolo Innocenzi (UC Petrignano). A tentare la sorte il pugliese Carrer, che dopo essere stato ripreso ha giocato tutte le sue carte all’ultimo giro, precedendo Marco Gorietti, terzo in volata. Pesante l’assenza di Gianni Panzarini, che accende semaforo verde alla maglia rosa di Maurizio Carrer tra i Master 5. «Rivincere il Giro e farlo in casa è sempre un’emozione – confida Folcarelli – Capannelle è un percorso bellissimo, complimenti a tutta la famiglia Scotti e a tutta l’organizzazione, che porta questi eventi nella Capitale. Faccio un grande in bocca al lupo per il futuro».
Tra le donne si rinnova la sfida tra Elis Simeoni (Sacilese Euro 90) e la locale Sabrina Di Lorenzo (Di Lorenzo Bike), ma è la maglia rosa friulana ad imporre sin da subito l’andatura, rivendicando la vittoria finale. Terza Sara Battenti(Bike Lab). «È una bella emozione questa maglia rosa finale, anche perché quest’anno era uno degli obiettivi. A Lignano ho avuto un po’ di paura ed emozione nella gara di casa – confessa la giovanissima Simeoni – ma qui sulla terra battuta che mi ha regalato l’italiano un anno esatto fa sono davvero felice. Mi sento carica, questa gara mi dà una grande spinta per i campionati italiani di Milano, per i quali ho fatto un gran lavoro con il mio preparatore».
Sfida molto più serrata e incerta quella dei master fascia 1 (under 45), che per lungo tempo ha visto un sestetto al comando Thomas Felice (Jam’s Bike Buja), la maglia rosa Giovanni Gatti (Team Castello Bike), Matteo Donati(Bikeland), Mattia Zoccolanti (idem), Fabrizio Trovarelli (idem) e il tricolore Leonardo Caracciolo (Centro Bici Terni). Numerosi scatti e controscatti sono stati sempre puntualmente riassorbiti, compreso quello della maglia rosa. Particolarmente attivo in testa a tirare il friulano Felice, ma sino all’ultimo giro la situazione è rimasta invariata, una vera gara su strada con tanto di tattica e strategia. Con una poderosa sortita la maglia rosa Gatti evade dal gruppo, viene raggiunto sul controviale opposto all’arrivo ma imposta in testa lo sprint, precedendo Caracciolo e Trovarelli. «Una gara degli amatori così avvincente e incerta non la si vedeva da parecchio. Il percorso era molto veloce, quindi la gara è diventata molto tattica. Sarà così anche per gli open, sono pochi i punti in cui fare la differenza – spiega dettagliatamente Giovanni Gatti – Capannelle è un percorso bellissimo per chi pedala, ma anche per chi guarda. Questa maglia rosa è il coronamento di una stagione di cross molto buona, spero che mi porti bene domenica a Milano».
PROMOZIONALE G6 – Nella speciale gara dedicata ai giovanissimi appena transitati nella categoria G6 (12 anni), su una lunghezza di due giri, la vittoria è stata ad appannaggio di Filippo Cerasi (Amici della Bici Junior) e di Sara Petracca (Olimpia Valdarnese). Ottima come sempre la prestazione di Daniele Peschi, categoria speciale ID-2, fiero indossatore della malia Rosa ricevuta a Gallipoli dalle mani di Fausto Scotti.
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ALLIEVI – Se la gara degli esordienti lo ha fatto intendere, quella per i ragazzi e ragazze di 15-16 anni lo ha confermato: a Capannelle, con l’asciutto, è affare per strateghi puri. Ben 25 il gruppo dei migliori al termine del primo giro, con tutti i favoriti nelle primissime posizioni. Plotone blindato, super controllato, con le squadre che si sono divise le tirate in testa: in fondo con queste condizioni stare a ruota è l’unico modo per rifiatare e con una maglia rosa in ballo c’è da andarci molto cauti.
Si è vista all’azione da un lato la corazzata Bramati (per la maglia rosa Solenne), dall’altra quella Eurobike (per il biscegliese Loconsolo). In mezzo, tutto solo, Lorenzo Masciarelli, che alla fine ha concluso onorevolmente terzo. Cosa si prova a combattere da solo con questi due colossi? «Loro lottavano per la maglia, è pur sempre una gara di cross, molto veloce, la squadra è importante ma non può fare la differenza più di tanto. Il risultato finale viene dal corridore stesso. La mia condizione è buona e ogni ho provato una buona sensazione pur avendo bucato il primo giro».
C’era soltanto un modo per vincere la maglia rosa in casa Eurobike: con un gioco di squadra impeccabile. È avvenuto tutto nell’ultimo giro e nello spazio di pochi secondi, si crea un vuoto, Solenne resta indietro e Loconsolo ne approfitta con una volata magistrale, salvo poi fermarsi dopo l’arrivo e contare gli avversari: per riuscire nell’impresa era necessario che Solenne arrivare almeno sesto, e così è stato. Il copione è lo stesso identico dello scorso anno, arrivo allo sprint nella classifica generale e ex-aequo. Lo racconta lo stesso Loconsolo, fresca maglia rosa strappata a Gioele Solenne dopo una rincorsa lunga una stagione: «Abbiamo vinto dopo una gara tiratissima, al limite della tensione. Avevamo previsto le posizioni con il gioco di squadra, con un percorso così veloce si rimane in gruppo. Questa maglia rosa l’ho inseguita in una stagione iniziata nel cuore di un tunnel, dal quale sono uscito circa a metà stagione». Al suo fianco molto più analitico Vittorio Carrer, secondo al traguardo e impeccabile scudiero: «All’inizio cercavamo di tenere gli avversari insieme per mandare in difficoltà Solenne, che aveva la maglia, cercando di tenere uniti anche i ragazzi del team. Strategia perfetta».
Tra le ragazze continua l’exploit di Eleonora Ciabocco (team Di Federico), che dopo diversi tentativi è riuscita ad evadere dal plotone, approfittando anche di una giornata no per la maglia rosa Lucia Bramati (matematicamente quasi al sicuro) e si è involata per la seconda vittoria al Giro 2018/2019. «Al primo giro ho cercato di fare la differenza – racconta – ma vedendo che eravamo in tante ho mollato un po’ per rifiatare e rilanciare più tardi». Seconda la friulana Alice Papo e terza un’ottima e inedita Erika Viglianti.
JUNIORES – Un insolito arrivo allo sprint premia un volto nuovo nei podi della corsa rosa, quello di Tommaso Bergagna (Jam’s Bike Team Buja), capace di battere un intenso Emanuele Huez (Merida) e Samuele Leone (KTM Alchemist).
«Una gara così tattica, terminata in volata, è rara nel cross – spiega Bergagna raccontando la sua prima affermazione in questo Giro d’Italia Ciclocross – Occorreva risparmiare più energie possibili, restare davanti. Oggi nessuno è riuscito a venir fuori, quindi l’incertezza regnava sovrana. Ho fatto il massimo per entrare nella curva e quando ho superato Leone ho capito di potercela fare». Fuori dal podio, e questa sì che è notizia, la maglia rosa di Davide Toneatti (ASD DP 66, “solo” ottavo), ma in fondo gli bastava la quindicesima posizione per garantirsi il simbolo del primato sulle spalle.
DONNE OPEN – Grande la gioia per Chiara Teocchi, già campionessa europea che difende i colori del Team Bianchi, vincitrice di spessore a Roma Capannelle: «È stata una gara mito dura, combattuta sin dalle prime battute, siamo rimaste un gruppetto di cinque e poi a tre dalla fine abbiamo aumentato io e Silvia (Persico, ndr), la gara si è decisa sul penultimo rettilineo, che ho imboccato in testa. È l mia prima vittoria 2019, sono felicissima, il cambio di categoria non mi pesa perché mi confronto con le open da parecchio. Il mio sogno è riuscire a fare bene alla rassegna tricolore imminente».
Gioisce anche Silvia Persico, la seconda arrivata, che ha dimostrato uno stato di forma niente male, in netta crescita da inizio stagione: «All’inizio siamo rimaste in 5, poi dopo verso metà gara volevo provare a dare battaglia in vista dei prossimi campionati italiani e ho tentato una sferzata. È riuscita, sul ultimo rettilineo ce la siamo giocata, ma Chiara è stata più furba e più forte». Grande la grinta per Gaia Realini, prima delle donne junior e sicura vincitrice della maglia bianca, mentre il terzo gradino assoluto del podio è stato calcato dalla toscana in quota Selle Italia Guerciotti Francesca Baroni, autrice di una volata magistrale sulla conterranea Alessia Bulleri (Merida Italia Team) dopo aver staccato la maglia rosa Sara Casasola (SD DP 66).
UOMINI OPEN – All’arrivo la vittoria è tutta per uno scatenato Jackob Dorigoni, l’altoatesino della Selle Italia Guerciotti in grado di distanziare la maglia rosa dello scorso anno Christian Cominelli (Cycling Cafè) e Nadir Colledani della Bianchi Countervail. Ci sono quasi tutti i portacolori del cross italiano, dal giovanissimo Stefano Sala all’esperto Stefano Capponi, ma a gioire più di tutti è il laziale Antonio Folcarelli, che mette al sicuro (7° assoluto) la maglia rosa e la maglia bianca. È lui il trionfatore nella categoria regina del decimo Giro d’Italia Ciclocross.