Katazina Sosna lascia da N°1 con una sorpesa per il suo futuro
Katazina Sosna lascia l’agonismo a soli 33 anni, dopo tanti successi e al primo posto del ranking internazionale UCI Marathon. Nel suo futuro però, oltre alla famiglia, ci sarà ancora ciclismo…
La sua carriera ciclistica è iniziata presto e nel 2010, a vent’anni, era già in una squadra UCI. Nata in Lituania il 30 novembre 1990, ha quasi sempre militato in squadre italiane, prima al Vaiano e poi il passaggio alla MTB con Torpado, dove ha ottenuto, in 10 anni, numerosissimi successi, confermandosi sempre ai vertici.
Noi che abbiamo avuto modo di conoscerla bene, condividendo anche trasferte e esperienze di gara, abbiamo potuto apprezzare la persona oltre all’atleta. Il suo carattere deciso l’ha sempre contraddistinta, ma la sua gentilezza e dolcezza l’hanno resa una delle atlete più amate del nostro ambiente. Sempre corretta e rispettosa è stata apprezzata da amici e avversarie.
Adesso ha deciso di dire stop alla sua carriera agonistica, per dedicarsi alla famiglia, ma ci ha dato un’anticipazione su quello che potrebbe esserci nel suo futuro. Allenare giovani atleti, ai quali trasmettere la sua grande esperienza, parrebbe essere uno dei suoi obiettivi futuri.
Di seguito la dichiarazione che ci ha rilasciato Katazina: “Sono stati 10 anni meravigliosi nella squadra Torpado. Abbiamo condiviso tantissime vittorie. Sono cresciuta al fianco di grandi campioni compagni della squadra e un Team manager, Sandro Lazzarin, che mi ha accompagnata in ogni scelta. Ho girato il mondo con la mia mtb. Tra Italia, Europa, ma anche Dubai, America e Giappone. Non posso rimpiangere nulla, lascio le Marathon da numero 1 nel ranking mondiale UCI, dopo una stagione ricca di successi. Non potevo chiedere di meglio. Voglio ringraziare tutti i miei tifosi e le persone che mi sono state vicine in tutti questi anni. Grazie infinite. Ora mi aspetta una nuova strada da allenatore…”.
Voglio ricordarla con un aneddoto del 2018, durante una trasferta in Transilvania, regione della Romania, per la Carpathian MTB Epic, gara UCI a tappe. Il giorno prima del via siamo partiti per una ricognizione in quattro, io, Katazina, Riccardo Chiarini e Peeter Pruus, che avrebbe poi vinto la gara maschile. Dopo qualche chilometro ci siamo divisi, io e Katazina abbiamo proseguito autonomamente sui sentieri, fino a perderci tra i selvaggi monti Carpazi, imbattendoci in carcasse di pecore sbranate dagli orsi che popolano numerosi la zona. Dopo alcune ore abbiamo dovuto chiamare in soccorso Sandro Lazzarin per venirci a recuperare, altrimenti avremmo vagato per chissà quante ore ancora per quei bellissimi e selvaggi luoghi. É stata una giornata davvero speciale, dove abbiamo pedalato per ore, senza mai farci prendere dal panico quando non sapevamo più dove ci trovavame e che percorso prendere per ritornare al campo base. Anche in quell’occasione Katazina si è dimostrata una persona speciale, sempre serena e calma.
Grazie per tutto quello che hai dato a questo sport “Kata”, adesso è il momento di dedicarti alla tua famiglia. Noi non possimo che augurarti tanta forfuna, nella speranza che le nostre strade possano incrociarsi ancora.
Aldo Zanardi
Fonte: Solobike.it