La Cape Epic è di Kulhavy e Groots. Ultima tappa per Casagrande e Rabensteiner
3-2-1…Trek Selle San Marco. Casagrande e Rabensteiner dopi 1 terzo e 2 secondi posti chiudono col botto e centrano la vittoria. Doppietta per i team Specialized, con Kulhavy-Groots tra gli uomini e Langvad-Courtney tra le donne. Parla italiano la gara Masters, con la vittoria di Debertolis e Fojtik (Wilier Force 7C).
La Cape Epic si conferma una prova bellissima e ottimamente organizzata. Una gara che chiude con una fortissima impronta lasciata dagli atleti italiani.
Kulhavy e Groots. Questi nomi degli atleti che si portano a casa la vittoria finale nella Cape Epic 2018. Dopo il prologo e 7 complicatissime e durissime tappe il duo Specialized ha dimostrato di essere il più forte e il più fortunato. Perchè la Cape Epic non è solo bravura, ma per 8 giorni bisogna essere più forti della sfortuna, delle forature, dei problemi fisici. Dimostrazione ne è il ritiro dei vincitori dell’edizione scorsa Schurter-Stirnemann dopo la 1^ tappa, a causa dei problemi intestinali di quest’ultimo.
Kulhavy e Groots hanno dominato la gara, dopo aver lasciato sfogare nelle primissime frazione gli avversari. Se quella di Kulhavy non è una novità a questi livelli, quella di Groots è una vera sorpresa. Di certo si sapeva che i due potessero fare bene, ma l’esperienza dello statunitense non era di sicuro da paragonare a quella del ceco, soprattutto a questi livelli.
Con Kulhavy e Groots più impegnati a non rischiare niente, l’ultima tappa si è conclusa con una strepitosa vittoria per il team Trek Selle San Marco, grazie a Fabian Rabensteiner e Michele Casagrande, in netta crescita col passare delle tappe. I due italiani hanno attaccato nel finale, per un arrivo da sogno. Per loro una chiusura sul gradino più alto di tappa, che arriva dopo un terzo e due secondi posti, per chiudere una Cape Epic indimenticabile.
Kulhavy e Groots chiudevano in assoluto controllo, ma ormai la loro Cape Epic l’avevano già conquistata nei due giorni precedenti, con le stoccate portare ai principali rivali in classifica. Il podio di giornata era completato dagli strepitosi Francesc Guerra e Luis Leao Pinto, davanti a Lakata e Hynek. Problemi per Avancini e Fumic, caduto pesantemente, solo noni. Per quanto riguarda gli altri italiani, Righettini, con De Poortere, era 24°, mentre Damiano Ferraro e Samuele Porro, hanno chiuso al 163° posto, ma con Ferraro che è stato a lungo nel gruppo di testa a fare da supporto ai compagni di squadra. Debertolis e Fojtik chiudono al 26° posto, secondi tra i Masters, ma non hanno problemi per la vittoria finale.
Con la vittoria già in tasca e dopo 7 vittorie consecutive Annika Langvad e Kate Courtney chiudono la lor Cape Epic con un 4° posto. L’unica vittoria non loro va a Margot Moschetti e Raiza Goulao, che precedono le coppie Lill-McDougall e Spitz-De Groot.
Nella classifica generale Kulhavy e Groots hanno preceduto Lakata e Hynek di 9’38” e Fumic e Avancini di 13’12”. Appena giù dal podio Guerra e Leao Pinto, davanti a Rohrbach e Geismayr al 5° e a Casagrande e Rabensteiner al 6°. Tra le donne Langvad e Courtney hanno dominato, chiudendo con 46’29” su Spitz e De Groot e 53’15” su Strauss e Last. Parla italiano la categoria Masters, con il successo di Debertolis e Fojtik (Wilier Force 7C), con 11’34” su Brentjens e Azevedo. Vittorie anche di Sim e Boelts tra i Grand Masters e di Giliomee e Anderson tra i team misti.
Chiaramente pieni di entusiasmo i commenti degli atleti italiani al traguardo. Quasi incredulo è Michele Casagrande: “Prima dell’ultima tappa la nostra Cape Epic era già buona, ma per renderla ottima serviva una vittoria. Siamo partiti convinti di poter fare bene…ed è andata da Dio. Siamo riusciti a vincere la tappa finale, staccando i leader in discesa. Emozione unica, da condividere con tutto il team. Un grazie a Marco Trentin per avermi dato questa opportunità.”
Dello stesso tenore le dichiarazioni dell’altro vincitore, Fabian Rabensteiner: “Non ho parole. Una giornata top. Dall’inizio abbiamo attaccato per l’hotspot e abbiamo tirato dritto senza esagerare. Poi quando abbiamo visto arrivare il gruppo abbiamo recuperato un momento e poi nella discesa finale abbiamo attaccato e siamo arrivati da soli all’arrivo. Vincere l’ultima tappa è un’emozione unica. Voglio ringraziare tutta la squadra che non ci ha fatto mancare niente e anche tutti quelli che hanno tifato per noi da casa. E’ stato un grande supporto e una grande motivazione.”
Deluso per il risultato personale, ma contento per i risultati di squadra Damiano Ferraro: “Oggi abbiamo chiuso in bellezza. Come ieri sono rimasto vicino a loro due, incitandoli nei momenti di difficoltà, perchè sapevamo che era una occasione veramente ghiotta. Perchè il gran finale è veramente una emozione unica ed importante. E’ andata bene, siamo felicissimi. E’ stata una bella Cape Epic. Peccato solo per i problemi di salute di Samuele Porro, ma la stagione è lunga e avremo modo di rifarci. L’importante è che il team abbia fatto bene e che abbia dimostrato di essere ad un livello alto, rivaleggiando con i team factory.”
Decisamente soddisfatto Marco Trentin per l’andamento dei suoi atleti: “Dopo un lavoro durato sei mesi finiamo questa Cape Epic con una vittoria e la consapevolezza di essere un ottimo Team. Sono felice per Fabian e Michele che hanno dimostrato il loro valore in campo internazionale. Ci è mancata la squadra A….ma purtroppo Samuele ha avuto dei problemi fisici che hanno condizionato le sue prestazioni. Sono inoltre contento per Damiano che dopo un periodo veramente nero ha ritrovato la gamba dei migliori tempi e che esce da questa Cape con la certezza di aver tanto da dare. Ringrazio Fabio e Luisiana per il duro lavoro svolto in queste settimane e il resto dello staff, da Dario e Sandro in primis, ad Andrea, a Walter e a Carlo per avermi aiutato in questi mesi. Il 2017 è stato un anno non particolarmente fortunato per noi e molti si sono dimenticati di quello che avevamo fatto in precedenza….spero che la Cape Epic 2018 posso rinfrescare la memoria a qualcuno.”
Grande soddisfazione per Debertolis, autore di una grande Epic: “Nell’ultima tappa abbiamo gestito al meglio la situazione, cercando di non rischiare nulla lungo l’ultima discesa. Come squadra, spiace per la sfortuna che ha bersagliato Johnny Cattaneo, costretto al ritiro a metà settimana a causa di una brutta caduta. Ci consoliamo con questa vittoria nella categoria master, che è comunque prestigiosa vista la caratura della gara e il valore dei partecipanti. Sapevamo che il successo era alla nostra portata, ma come previsto c’è stato da sudare fino alla fine. Per questo la vittoria è doppiamente bella.”
(Max Alloi)
Fonte: solobike.it