Mara Fumagalli ci dice la sua sulla sospensione…
Domenica, al Campionato del Mondo Marathon di Grachen, in canton Vallese (Svizzera), ha tenuto banco per la cronaca di gara con le esaltanti vittorie di Pauline Ferrand Prevot, Leonardo Paez e la brillante medaglia di bronzo per Samuele Porro. Purtroppo, per il nostro sport, siamo saliti alla ribalta, anche con un articolo sulla Gazzetta dello Sport, per un’altra notizia, ovvero la sospensione in via cautelare, da parte della Nado Italia, della campionessa europea marathon in carica Mara Fumagalli, a soli due giorno dal via della gara che avrebbe assegnato la maglia iridata.
Ovviamente la notizia ha scatenato un gran parlare, come sempre senza nemmeno grandi fondamenti. In attesa di quello che verrà poi deciso dalla giustizia sportiva, abbiamo deciso di dare spazio alla dichiarazione spontanea dell’atleta, che vi riportiamo di seguito:
“Cari amici, finti e soprattutto non, in questi giorni vi ho lasciato fare… ho letto di tutto e di piú.. accuse, sentenze, offese, illazioni, commenti di finti dottori, dottori improvvisati, addirittura speaker/dottori!!! Senza nemmeno sapere o per lo meno chiedere cosa sia realmente successo…. terribile!
Una spiegazione a chi mi ha sempre seguito e continua farlo è doverosa, ed ecco come sono andate le cose… Sfortunatamente anni addietro ho subito interventi ad entrambe le spalle, che spesso si fanno sentire. Ad inizio agosto ho fatto un’infiltrazione all’articolazione di una di esse, che proprio non smetteva di farmi male, conosco il regolamento, sono una delle pochissime donne italiane che corrono in mtb ad avere il passaporto biologico, da oltre 3 anni faccio parte della “famiglia ADAMS WADA” e sono soggetta a periodici controlli, sia sui campi gara che a casa, senza nessun preavviso. Quest’anno mi hanno sottoposto a molti controlli, solo per citarne alcuni, Hero, italiano XCM, europeo XCM, tutti risultati con esito negativo!!!! A detta del medico, fidandomi e conoscendo i tempi di smaltimento della sostanza in questione (triamcinolone acetonide), somministrata in piccole dosi ai fini di una terapia solo ed esclusivamente localizzata per la patologia in questione, mi sottoposi a questa pratica per un periodo di 10/15 giorni, senza inviare la relativa documentazione a chi di dovere, in quanto fuori dalle competizioni ne è consentito l’utilizzo senza bisogno di certificato. Non partecipai a nessuna competizione per un mese, rassicurata dalla voce di un “ESPERTO” che entro tale periodo non ci sarebbe stata più alcuna traccia. Purtroppo non è stato così! Errore mio, sono io che corro, non incolpo nessuno e mi assumo le mie responsabilità.
Ringrazio chi si è interessato con un messaggio, una chiamata, un pensiero, chi ha creduto e crede nella mia buona fede e anche a chi non l’ha fatto, sputando sentenze a raffica, facendo il leone da tastiera, sono scelte.
A presto
Mara”
Ognuno trarrà le proprie conclusioni dalle parole di Mara, ma per noi era importante sentire anche la sua versione.
Aldo Zanardi
Fonte: Solobike.it