Mara Fumagalli: In Gara conta la Testa! Il resto, da solo, non e’ abbastanza!

Mara Fumagalli, la forte biker che corre per il team Polimedical FRM, ci racconta il suo approccio mentale alle gare in una stagione agonistica, quest’ultima, decisamente diversa dal solito; una stagione agonistica il 2017 che Mara sta affrontando prima di tutto con la testa, con la determinazione e con la motivazione che da sempre la caratterizzano.
Ciao Mara, in un’intervista sulla gestione mentale in gara non si può che iniziare con una domanda di rito: quanto conta la mente nel tuo sport?
L’80% della prestazione lo fa la mente.
Quali sono le abilità mentali fondamentali per un atleta che pratica il tuo sport?
Pensando a ciò che serve a me per gestire le gare direi: concentrazione e pensiero positivo.
Nel pre- gara cos’è che ti aiuta a trovare serenità e concentrazione?
Mi aiuta il silenzio. La mattina della gara preferisco riscaldarmi per conto mio, stare sola con me stessa mi aiuta a concentrarmi.
Di solito come gestisci la tensione che precede lo start?
Non sento particolare ansia, sono sicura di me stessa e nel pre-gara mi ripeto che “ho fatto tutto quello che dovevo durante la settimana, mi sono allenata bene, ho mangiato bene, quello che dovevo fare l’ho fatto” e questo pensiero basta a farmi stare serena.
Di solito quando un evento ci spaventa la nostra mente “affoga” nei pensieri negativi e così il biker che teme di non arrivare al traguardo, di cadere, di non raggiungere il suo obiettivo inizia a focalizzare l’attenzione su tutto ciò che di peggio potrebbe capitargli in gara, andando a fomentare ulteriormente la paura e ad incrementare il livello di attivazione fisiologica che consegue a questi pensieri.
Mara ci insegna che spostare l’attenzione su ciò che invece sappiamo fare, e sul percorso che abbiamo fatto per arrivare preparati all’evento gara, acquieta la mente e riporta l’attivazione ad un livello ottimale.
Durante la stagione agonistica cos’è che ti aiuta a riposare e recuperare energia mentale?
Le uscite in mtb fatte senza guardare le tabelle ma solo per il gusto di divertirmi e guardare il panorama, le uscite senza pensieri legati all’allenamento ma per il puro piacere di stare in sella.

A volte, infatti,  i biker sono talmente ossessionati dagli allenamenti e dalla preparazione delle gare che si dimenticano il gusto di stare in sella e la dimensione di divertimento che caratterizza la mtb, rischiando di arrivare mentalmente stanchi al momento della competizione. 
Nelle gare quali sono perte gli aspetti più difficili da gestire dal punto di vista mentale?
Per me la cosa più difficile in gara è ricordarmi di mangiare; quando sono lì, la mente concentrata e immersa in ciò che sto facendo, è difficile dover spostare l’attenzione e ricordarmi di mangiare anche se non ho fame. 
Un’altra difficoltà che mentalmente va’ gestita è quando in gara sento che le gambe non girano come vorrei, a quel punto è difficile stare concentrata e non fermarmi; io questi momenti li gestisco pensando che così come sta capitando a me questa sensazione potrebbe benissimo capitare di lì a poco anche a qualcun’altra e penso lo stesso quando foro e quindi devo fermarmi a riparare, quando parto penso che così com’è successo a me potrebbe capitare ad un’altra e questo pensiero mi aiuta a ripartire decisa e concentrata.
Crearsi un pensiero positivo pronto all’uso da utilizzare nei momenti critici della gara è fondamentale per riportare l’attenzione sulla performance e non lasciarsi fuorviare da pensieri negativi e distraenti.
Quanto influisce il clima interno al team sulla prestazione dell’atleta? E cosa chiede Mara Fumagalli al suo team?
Il clima interno al team influisce moltissimo.
Un team deve trasmettere all’atleta serenità e tranquillità, non dev’essere pretenzioso, non esiste che un team dica al suo corridore “Domenica DEVI vincere” perché ti toglie già il 40% di energie.
Un team non deve fare pressioni e, quando la gara per l’atleta non è andata bene, non deve infierire in alcun modo.
Inoltre, l’atleta nel suo team deve sentirsi libero di parlare e avere la possibilità di confrontarsi e dire la sua rispetto alle condizioni del mezzo e rispetto alla scelta dei materiali utilizzati.

Questa stagione agonistica ha messo a dura prova la forza mentale di Mara.
Per chi non lo sapesse ricordo che la forte biker del team Polimedical FRM quest’anno non è potuta partire al Mondiale di MTB Marathon, un percorso che le si addiceva e per il quale si era preparata a fondo; Non è tutto! ben presto, infatti, è arrivata la notizia per cui la giovane biker non avrebbe potuto partecipare neppure al campionato italiano marathon né al campionato italiano xc. (vedi https://www.solobike.it/sbk/news/Grave-errore-massaggiatore-della-Nazionale-Italia%3A-Mara-Fumagalli-deve-dire-addio-Mondiale)
Mara, mentalmente come hai gestito tutto questo?
Io quest’anno avevo fatto una preparazione in funzione del mondiale, sapevo di essere pronta.. è stato terribile! Dopo il mondiale per 4 giorni la bici non l’ho toccata, continuavo a pensare “non sono partita al mondiale! Non sono partita al mondiale!” poi ho ripreso ad allenarmi ma con tanti pensieri intesta, come “quest’anno ero pronta, l’anno prossimo sarò pronta per il mondiale? Quest’anno stavo andando forte, e l’anno prossimo andrò forte?”
Ad un certo punto ho iniziato a ripetermi una frase che tuttora ho in testa “il passato lo rimpiange chi non ha futuro!”, mi ripetevo che l’anno storto può capitare, sono anni che corro e conosco il mio valore, mi sono detta “vediamo di fare bene il finale di stagione”. 
Il team mi è stato vicino, in tanti mi hanno scritto e mi hanno fatto sentire il loro sostegno e dal punto di vista mentale mi è stato di grande aiuto per affrontare tutto questo.”
L’Alta Valtellina bike marathon è stata la tua prima gara dopo questo stop forzato, com’è stato tornare a gareggiare?
“Non mi era mai successo prima d’ora di fermarmi in piena stagione così all’Alta Valtellina mi sono sentita come quando si riprendono le corse a inizio stagione, dopo la pausa invernale; mi sono sentita meno preparata e un po’ spaesata!
Tuttavia conoscendomi, fisicamente e mentalmente, sapevo che avrei terminato la gara facendo una buona prestazione, non ottima ma buona.”
Ringraziando Mara per l’intervista le auguro di portare sempre con sé la determinazione e la forza mentale che la caratterizzano come donna e come atleta.
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Dott.ssa Claudia Maffi (psicologadello sport)