Matei Mohoric conquista la maglia iridata Gravel
La sfida lanciata da Marca Bianca si riassume in pochi numeri: 169 km da percorrere, per la maggior parte sterrati, e 1890 metri di dislivello da superare. In palio il mondiale Gravel, disciplina che mixa strada, mountain bike e ciclocross in un cocktail molto apprezzato dal popolo delle due ruote. Sulla linea di partenza del lago Le Bandie di Spresiano, già teatro di uno splendido mondiale di ciclocross nel 2008, sono allineati i 224 atleti Elite che si contenderanno la seconda maglia iridata di questa nuova specialità. Il via alle 10 e 30, con la gara che parte subito piuttosto veloce, complice il fatto che nei primi 32 km non vi sono grossi dislivelli da superare. La nutrita pattuglia belga dimostra di voler controllare la gara, ma spesso anche le maglie della nazionale olandese si fanno vedere nelle prime posizioni. Al km 28 tentano una sortita il n.84 Matevž Govekar (SLO) ed il nostro Francesco Bettini, che corre con il n.112. Arrivano a circa 28 secondi di vantaggio ma dopo i 2,4 km del Collalto finiscono nel mirino degli inseguitori e rimarranno risucchiati dal gruppo pochi km dopo.
Al km 46,6 il primo passaggio a Pieve di Soligo, con una quarantina di atleti nel primo gruppo. Nel secondo gruppo la prima maglia azzurra che si intravede è quella di Simone Velasco. Manca un quarto d’ora a mezzogiorno, e la piazza è già piena i tifosi che fanno ben percepire la loro presenza, incitando ed applaudendo. Tra i battistrada e l’ultimo atleta in transito ci sono già 15 minuti di distacco, il gioco si fa duro. Dopo la parte in linea inizia il primo di due anelli, quello che sembra meno impegnativo: le salite di Nogarolo e Cà del Poggio sono ripide ma brevi, Arfanta è di 3,6 km, ma si attesta sul 5% di pendenza. Eppure è in questa fase che si collocano le premesse che porteranno a comporre il podio finale. Al km 62, sulla discesa da Nogarolo, uno dei favoriti, il belga Wout Van Aert scivola e cade, perdendo tempo prezioso.
Lo speaker intervista Giada Borghesi, campionessa italiana Gravel, che racconta il suo mondiale, definendolo lungo e impegnativo, ma anche molto gratificante: nel frattempo arriva la notizia che al km 74 è iniziato un attacco importante, con sei uomini in grado di sferrare il colpo decisivo. Balzano al comando il n.3 Matei Mohoric (SLO), il n.6 Florian Vermeersch (BEL), il n.27 Connor Swift (GBR), il n.4 Cameron Mason (GBR), il n.7 Paul Voss (GER) e il grande Alejandro Valverde (ESP), con il n.11. A Cà del Poggio Mohoric, Vermeersch e Swift si staccano di una cinquantina di secondi, e nel secondo passaggio a Pieve di Soligo, dopo 96,9 km percorsi, hanno un vantaggio di 1’30” su Valverde, Voss e Mason. Gli ultimi due cominciano a perdere il ritmo, e consentono il rientro di Alessandro De Marchi: ma anche Simone Velasco non sta a guardare, e inizia a recuperare terreno. Dopo una prima parte di gara i cui i nostri due atleti dimostravano di risentire delle fatiche del Giro di Lombardia, corso il giorno prima, si è visto concretamente il loro sforzo di onorare la maglia azzurra. Tutti cercano di capire cosa sia successo a Wout Van Aert: si ipotizza che abbia perso il chip di cronometraggio nella caduta e che sia nella pancia del gruppo, ma in realtà è vittima di ben due forature, e la sua rincorsa sembra diventare infinita. Le 4 salite tra il km 110 ed il km 130 consentono a Mohoric e Vermeersch di indebolire Swift e di prendere il comando in zona Col San Martino, con un vantaggio che si attesta sui 50 secondi.
Nel frattempo è iniziata la diretta RAI, che permette di far apprezzare la bellezza del percorso e la grande presenza di pubblico sulle strade anche a chi non ha potuto esserci di persona: non occorre ribadire che oggi era proprio una di quella occasioni in cui mancare non è concesso. Passano pochi minuti e arriva un altro momento importante: lo sloveno, che sembra in forma strepitosa, attacca e si invola verso il traguardo. Vermeersch non riesce a reagire, un salto di catena gli fa perdere secondi importanti, ma si vede che il livello del carburante si è nettamente abbassato. Mohoric è a testa bassa, e commette un errore, scivola e cade: perde circa 20 secondi, ma riparte con un ritmo indiavolato, ormai mancano solo un paio di km. Riesce a arrivare con 43 secondi di vantaggio sul belga, Swift è attardato di oltre tre minuti ma ottiene un ottimo terzo posto, Valverde sprinta e conquista la volata per il terzo posto, dimostrando che l’età è solo un numero, mentre Velasco e De Marchi conquistano il settimo ed il nono posto, nettamente meritati. Lottavo posto (si, leggete bene, è l’imperfetto di lottare) spetta ad un Wout Van Aert che dimostra di essere poco fortunato, ma di non arrendersi mai: bravo comunque.
Si chiudono due giorni di grande ciclismo, unico rammarico il fatto che non sia arrivato un podio anche nella giornata di oggi. Per quanto riguarda la parte organizzativa, visto anche il poco tempo a disposizione, possiamo affermare senza ombra di dubbio che è stato raggiunto un risultato di eccellenza. 1254 atleti, divisi in 22 gruppi differenti, in rappresentanza di 44 nazioni, dimostrano che questo evento ha coinvolto tutto il ciclismo che conta. 44 testate giornalistiche hanno raccontato i fatti, con la diretta sulle reti RAI delle fasi salienti della gara: oggettivamente non si poteva immaginare miglior copertura mediatica, tenuto conto che anche i social erano aggiornati in tempo reale sullo svolgimento della gara. Ottima la scelta della location, con Pieve di Soligo in festa e pronta ad accogliere con entusiasmo tutti gli atleti, anche quelli che corrono solo per passione e che hanno affollato le strade della Marca.
Complimenti dunque a Mohoric, che potrà sfoggiare una maglia iridata pienamente meritata, ma anche a chi si è messo in gioco, nonostante le difficoltà, per far si che questo potesse accadere.
Ordine di arrivo:
1- Matej Mohoric (SLO) 4:53:56.72
2- Florian Vermeersch (BEL) +43
3- Connor Swift (GBR) +3:40
4- Alejandro Valverde (ESP) +6:48
5- Keagan Swenson (USA) +6:48
6- Quinten Hermans (BEL) +7:24
7- Simone Velasco (ITA) +7:52
8- Wout Van Aert (BEL) +8:21
9- Alessandro De Marchi (ITA) +9:08
10- Sebastian Sconberger (AUT) +9:431816:04
(Sandro Bongiorno)