Mondiali: l’Italia è d’argento

Alla prova d’esordio arriva la prima medaglia per la selezione di Mirko Celestino, che nella staffetta a squadre conquista il secondo posto dietro la Francia. Terza piazza per la Svizzera.

Parte col botto la trasferta in Austria della Nazionale MTB di Mirko Celestino, che questa mattina nella prova d’esordio va già a medaglia: è argento nel Team Relay per gli azzurri Luca BraidotEva Lechner, Filippo AgostinacchioNicole PesseMarika Tovo e Juri Zanotti, autori di un’ottima prestazione condita da una bellissima azione in rimonta di gruppo. A festeggiare è la Francia, che esulta con l’ultimo staffettista Jordan Sarrou; terza piazza invece per la Svizzera, che chiude con 31” di distacco dagli azzurri.

LA GARA – Luca Braidot termina il primo giro col secondo miglior tempo, mettendosi alle spalle anche Azzaro, primo atleta per la Francia, mentre davanti ci sono gli USA con Christopher Blemins. Spazio poi ad Eva Lechner, che purtroppo accumula un ritardo di oltre due minuti sui francesi e piazza gli azzurri al decimo posto parziale. Da qui in poi è tutto in salita per un’Italia che però non ci sta a mollare: Filippo Agostinacchio recupera tre posizioni, dopo di lui Nicole Pesse guida il gruppo al quinto posto, e con Marika Tovo si arriva fino al terzo. L’ultimo a correre per gli azzurri è Juri Zanotti, che ce la mette tutta, ma Jordan Sarrou oggi aveva una marcia in più. Bel lavoro del campione italiano U23, che regala al CT e ai suoi compagni di squadra un bel secondo posto mondiale, che in questa disciplina mancava dal 2006.

Una gara che ha visto coinvolte per la prima volta 6 atleti per 12 nazionali (contro le 20 schierate lo scorso anno a Mont Sainte Anne) impegnate su un tracciato pesante e coperte da una pioggia battente. Un bel risultato per il team Italia, che nella storia di questa specialità – corsa per la prima volta nel 1999 – si è presa diverse soddsfazioni: quella di oggi è la decima medaglia mondiale per gli azzurri, la terza d’argento dopo quelle di Livigno (2005) e Rotoroa (2006).

“Cominciare una trasferta in questo modo fa una bella differenza: siamo contentissimi, anche perché ci siamo giovati la medaglia fino all’ultimo dopo una partenza un po’ confusa” le parole del CT Mirko Celestino al termine della giornata di gare. E spiega ancora: “Avevamo scelto di schierare Luca Braidot per primo, proprio perché essendo lui il nostro portacolori e l’atleta con maggiore esperienza, volevamo accaparrarci del vantaggio già dal primo giro. Purtroppo per un errore alla fine chi ha corso la prima frazione ha fatto soltanto mezzo giro, saltando tutta la parte in cui proprio Luca avrebbe potuto fare la differenza, il che di fatto ha invalidato la carta che ci eravamo giocati”.

Nonostante questo nessuno ha perso né morale né voglia di combattere“Ho cercato di tenere concentrata la squadra senza cedere al nervosismo che può incombere in queste situazioni. Sicuramente a qualcosa è servito, perché poi tutti i ragazzi hanno fatto esattamente quello che dovevano fare, e man mano siamo riusciti a recuperare posizioni, fino a raggiungere il secondo posto”.

Un bellissimo risultato in una gara che, fino a ieri, era una vera incognita: per la prima volta, da quest’anno, ogni nazionale doveva schierare 3 uomini e 3 donne. “Possiamo dire veramente che le ragazze, per noi, hanno fatto la differenza. Faccio i miei complimenti a tutti per la concentrazione e la determinazione che ci hanno messo, mantenendo sempre alta l’attenzione e non cedendo al peso della responsabilità nei confronti dei compagni che entra in gioco durante una staffetta. Ringrazio anche lo staff, che nonostante il maltempo ha reso un ottimo servizio a tutto il gruppo azzurro”.

(Foto credito: Michele Mondini)

Fonte: Federciclismo