Mondiali MTB: titoli juniores a Krayer e Mitterwallner
Austria e Germania trionfano nella prova riservata alla categoria junior – Non benissimo gli italiani: migliori azzurri Pezzo Rosola 30esimo e Nicole Pesse 17esima.
Giornata riservata alla categoria Juniores, quella appena conclusa a Leogang, palcoscenico dell’edizione 2020 del Campionato del Mondo di MTB. I giovani riders, dopo le pesanti piogge di ieri, sono stati accolti sul tracciato austriaco da un timido sole che ha asciugato solo in parte il fangoso tracciato di gara.
Le prime a partire sono state le ragazze, 47 atlete che hanno preso il via alle 13.30: a raccogliere lo scettro di reginetta d’Europa XCO è la favorita di casa, l’austriaca Mona Mitterwallner, che non ha mai lasciato spazio di manovra alle avversarie e si è andata a conquistare una medaglia d’oro mai messa in discussione. Dietro di lei il fango ha mescolato le carte: con l’Olanda fuori dai giochi, a contendersi l’argento sono state la tedesca Bauerman e la ceca Novotna, rispettivamente seconda e terza a fine gara.
Per quanto riguarda le azzurre, ci ha provato sul serio Nicole Pesse, ieri argento col Team Relay ed oggi in ottava posizione fino al terzo giro del circuito: purtroppo nel round finale una caduta l’ha fatta precipitare alla diciassettesima posizione, facendole perdere oltre 5 minuti. Ventesima posizione per Noemi Plankensteiner, 39esima Giulia Challancin.
Capitolo prova maschile: il tedesco Lennart-Jan Krayer vince in maniera nettissima la gara dedicata agli juniores dei Mondiali di mountain bike in corso di svolgimento a di Leogang (Austria). Il giovane teutonico non parte fortissimo, tanto che al termine del primo giro è solo in nona posizione. Ma grazie a un ritmo alto e costante, riesce a risalire fino a raggiungere la testa della corsa al termine del terzo giro del tracciato. Duello finale per la maglia iridata tra il tedesco e lo svizzero Janis Baumann: Krayer attacca alla fine delle terza tornata, staccando l’elvetico e andando a trionfare il solitaria mentre Baumann si deve accontentare della medaglia d’argento giungendo all’arrivo con 40” dal nuovo campione del mondo. Chiude il podio il francese Luca Martin, che ha la meglio praticamente all’ultimo respiro sullo statunitense Riley Amos.
Non buonissima la prova degli azzurri: il migliore della selezione di Mirko Celestino è Kevin Pezzo Rosola, che termina la sua provaal 30° posto con 12’32” di ritardo dal vincitore. Filippo Agostinacchio (argento col Team Relay) si accontenta della 34esima piazza a 13’37” dal campione del mondo. Gli italiani a chiudere la gara con un giro di ritardo sono: Matteo Siffredi (44°), Lorenzo Trinchieri (49°) e Yannik Parisi (52°). Con due tornate di ritardo arriva poi Michael Pecis (66°).
Una giornata particolarmente complicata quella di oggi per Mirko Celestino e i suoi ragazzi, che si sono trovati davanti un percorso fangoso, pastoso e pesante: “Tutti gli atleti, non solo i nostri, hanno avuto problemi meccanici” spiega il CT. Che aggiunge: “Per quanto riguarda la gara femminile un vero peccato per Nicole Pesse, che ha lottato per 3/4 della gara per la sesta posizione, ottima per un’atleta giovane come lei: nonostante sia una ragazza leggera, è riuscita a tenere botta fino all’ultimo giro, in cui purtroppo ha perso tantissime posizioni. E’ arrivata al traguardo piangendo, al termine di una prova decisamente più lunga del normale per una junior. Giulia Challancin ha avuto non poche difficoltà a gareggiare su questo tipo di percorso, mentre la Plankensteiner ha fatto vedere il suo carattere altoatesino, e nonostante una brutta caduta durante il secondo giro non ha mollato e ha tenuto duro terminando la sua prova. Complimenti a questa ragazza che di sicuro farà parte di questo mondo anche nel futuro”.
Alla partenza della prova maschile il terreno era addirittura peggiorato: “In mezzo a quella colla di fango, giro dopo giro i nostri sono andati sempre più indietro. In ogni caso è stata una giornata utile, che ci ha permesso di prendere le misure per i prossimi giorni e migliorarci tutti quanti, cercando di trovare soluzioni alternative e comunicando ai ragazzi di tenere gli occhi aperti”.
Fonte: FCI