New Bike 2008 Racing Team, lo sfogo del Presidente…


È difficile trovare le parole giuste per descrivere la rabbia, il sentimento di impotenza e soprattutto la delusione provati dal presidente Alessandro Anzivino della New Bike 2008 Racing Team, dopo aver appreso con un preavviso pressoché nullo, la revoca dell’autorizzazione a partecipare all’Engandin Bike Giro 2020. La trasferta per la gara a tappe, che ha preso il via Venerdì 10 Luglio in Svizzera, era stata preparata da tempo. Tutta l’organizzazione logistica era stata curata nei minimi dettagli. Gli atleti Franz Hofer e Michael Wohlgemuth stavano allenandosi da mesi per questo appuntamento, dato che la manifestazione era attesa con immensa trepidazione per poter finalmente tornare a gareggiare. Tutti i sacrifici dei bikers in vista della competizione e tutte le difficoltà economiche della formazione pratese superate per poter permettere ai ragazzi di partecipare sono state vanificate. Lunedì Mattina è giunta la doccia fredda per Anzivino e i suoi tesserati. “Ho fatto tutto il possibile per cercare di far partire Hofer e Wohlgemuth – ha spiegato Anzivino – sono davvero adirato con la FCI non solo per non averci permesso di prendere parte all’importante evento, ma anche per le modalità con cui ha ignorato le nostre richieste.” A metà Giugno, infatti, la stessa FCI con un Documento Ufficiale aveva autorizzato la New Bike 2008 Racing Team ad effettuare la trasferta in Svizzera e così tutta la macchina organizzativa si era messa in movimento: l’iscrizione alla corsa era stata effettuata così come la prenotazione degli alloggi. E poi? A pochi giorni dal via la FCI ha cambiato parere e con una “DELIBERA RETOATTIVA” datata 30 Giugno, ha vietato ai bikers Italiani di gareggiare all’estero. “Non c’è stato il benché minimo rispetto né nei confronti degli atleti, che hanno lavorato duramente per la preparazione di una gara a tappe, né nei confronti della nostra società che in questo periodo di emergenza sanitaria e di sponsor che hanno difficoltà a supportarci ha investito in questo progetto sportivo – ha proseguito Anzivino – dato che ci è stata revocata l’autorizzazione all’ultimo minuto, noi chiediamo il rimborso delle spese sostenute.”

La richiesta però ad oggi è stata ignorata letteralmente dai vertici della FCI, che stanno facendo il classico scarica barile all’Italiana, ed appellandosi a delibere ridicole. – A questo punto lascio a voi ogni commento – ha aggiunto Anzivino – la situazione è già critica da sola e questi riescono anche a complicarla, in questi giorni di “lotta accanita” tramite e-mail e telefonate, mi sono sentito come Don Chisciotte della Mancia che lottava con i mulini a vento, e purtroppo è andata come ormai sapete. Speriamo di poterci rifare nelle prossime gare a partire dalla Pedalonga ed a seguire la Swiss Epic 2020.