Polemiche? Vediamo cosa è successo. Anche A.C.O.F.I. prende posizione sulle trasferte all’estero
Ieri si è determinata una situazione paradossale, vediamo di capire cosa è successo...
Dopo l’attività agonistica svolta ieri da alcuni atleti italiani all’estero, i social, alcuni siti e anche comitati regionali, hanno pubblicato dei commenti alquanto negativi nei confronti degli atleti.
Abbiamo cercato di capire i retroscena di tutto ed ecco la nostra analisi:
Il 30 giugno scadeva il divieto di pratricare attività agonistica sul territorio italiano e di effettuare trasferte all’estero per praticare attività agonistica. I protocolli attuali non consentono evidentemente agli organizztori italiani di proporre gare e di conseguenza molti team e atleti, elite e amatori, si sono rivolti all’attività estera. Sono state richieste le previste autorizzazioni alla FCI per l’attività agonistica all’estero e alcuni team ci hanno confermato di aver ricevuto regolare consenso. Alcuni avevano attività programmate già per il weekend del 4 e 5 luglio, mentre altri per date successive, molti per la gara a tappe in Svizzera, la Engadin Bike dal 10 al 12 luglio.
Veniamo agli eventi più recenti:
In Repubblica Ceca ieri si è corso un XCO UCI, a cui erano iscritti anche due team italiani, lo Scott Libarna e il KTM Protek Dama. Il Team Scott Libarna, diretto da Fabio Agostinacchio aveva organizzato minuziosamente la trasferta anticipando la partenza giovedì mattina, per affrontare il lungo viaggio dalla Val d’Aosta. Giovedì pomeriggio, quando il Team si trovava già in Repubblica Ceca, Agostinacchio pare abbia ricevuto la segnalazione che probabilmente sarebbero stare revocate le autorizzazioni. Stesso avviso ricevuto dal KTM Protek Dama, che si apprestava alla partenza, che ha deciso a malincuore di annullare la trasferta. Venerdì mattina il team Scott Libarna si è recato alla verifica tessere dai commissari UCI che, come dichiaratoci da Fabio Agostinacchio “senza battere ciglio”, hanno consegnato i numeri gara ai quattro atleti del team. Lo stesso Agostinacchio ci ha dichiarato di non aver ricevuto nessuna comunicazione ufficiale o intimazione a non correre da parte della FCI, pertanto ieri ha deciso di schierare in griglia i suoi ragazzi.
La dichiarazione rilasciataci da Fabio Agostinacchio, direttore sportivo del Team Scott Libarna:
“Sono molto amareggiato oltre che irritato. Ho organizzato la trasferta e sono partito per la Repubblica Ceca nel rispetto delle regole avendo in mano l’autorizzazione prevista. A meno di 24 ore dalla partenza della prima gara la Federazione pubblica sul sito federale un articolo che contiene anche le disposizioni per le gare all’estero, cosa di cui io vengo a conoscenza solo sabato sera, dopo che i miei ragazzi avevano corso. Al nostro team non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale o intimazione a non correre. I giudici UCI ci hanno consegnato i numeri e schierato in griglia. Dal mio punto di vista sono a posto con la coscienza. Gli atleti hanno fatto quello che il loro DS a chiesto.
Dispiace vedere che le altre società e gli altri atleti invece di essere solidali li hanno messi alla gogna.”
La cosa difficile da comprendere è perché bloccare l’attività agonistica quando il team, ormai in loco, avrebbe potuto svolgere qualsiasi altra attività (ristoranti, discoteche, concerti, ecc.), sicuramente molto più a rischio dal punto di vista sanitario… senza essere tenuti ad una quarantena al loro rientro in Italia.
Come dicevamo inizialmente, social, alcuni siti e anche comitati regionali, hanno pubblicato commenti alquanto negativi nei confronti degli atleti e dei loro team. Presa visione di alcuni post e articoli, anche A.C.O.F.I. ha voluto prendere posizione, di seguito vi pubblichiamo le due risposte inviate a un Comitato regionale e a una testata giornalistica che hanno espresso il loro parere negativo sull’attività svolta:
Mail di A.C.O.F.I. al Presidente Comitato Regionale Fci Friuli Bandolin
“Carissimi lettori e Presidente Comitato Regionale Fci Friuli Bandolin,
siamo tenuti a rispondere direttamente come associazione del fuoristrada ACOFI sull’accaduto.
Prima di commentare e proclamare sanzioni da parte della Federazione, dovete sapere che il team Scott Libarna che ha gareggiato in repubblica Ceca, era provvisto di permesso inviato direttamente dal Settore Fuoristrada, autorizzazione nella quale veniva espresso il consenso al team alla partecipazione alla gara in Repubblica Ceca.
Il team Scott Libarna è partito direttamente dalla Valle d’Aostra giovedi in mattinata per affrontare i 1000 km di viaggio per permettere ai propri ragazzi di fare questa esperienza, ai propri ragazzi di fare FINALMENTE una competizione che dopo una lunga stagione di rimbalzi e di chiusure assurde i ragazzi si meritano, permettendo anche ai propri ragazzi di fare i preziosissimi punti UCI che tanto servono ai nostri ragazzi e alla nostra Nazionale per avere delle buone griglie alle gare UCI e ai campionati del Mondo.
Giovedì sera quando i ragazzi Valdostani erano già a destinazione il colpo di scena, dietro front della Federazione e annullamento dei permessi inviati precedentemente tramite mail.
A parte che non merita neanche commentare questo comportamento Federale perché e assurdo, ma la cosa più assurda che la Federazione non ha inviato una mail di divieto, ma lo ha fatto solo e esclusivamente scrivendolo sul sito federale, le società che stanno lavorando all’estero con i ragazzi non sono obbligate a leggere il sito federale tutti i giorni, e mi sembra assurdo che un team che ha fatto i sacrifici e 1000 km debba rientrare in Italia senza gareggiare solo per delle scaramucce federali di cui non verremo mai a conoscenza.
Motivazioni governative per non uscire dall’Italia non ce ne sono, quindi la Federazione Ciclistica Italiana cominci con il rispettare chi ha investito parecchi soldi per fare attività con i ragazzi, rispetti il lavoro dei team che si danno tanto da fare per fare le stagioni agonistiche in questi brutti periodi difficili per tutti, e continui con il rispettare i ragazzi che si sono allenati duramente per 6 mesi di CARCERE. Infine rispetti soprattutto LO SPORT PRATICATO e non le proprie correnti politiche, dando spazio allo Sport con la esse maiuscola piuttosto che, ora che resto del mondo riprende, costringere i nostri ragazzi e i nostri team a stare alla finestra, a guardare il resto del mondo che gareggia.
Leggere che un Presidente di Comitato Regionale che critica o inneggia alla squalifica di chi fa solo il proprio dovere nell’interesse della Federazione stessa, ci fa capire in che mani siamo finiti.
Sport non politica…. Noi vogliamo solo fare SPORT, sulla politica continuate a litigare voi che di una bicicletta non sapete neanche da che parte stanno i pedali e le ruote che i risultati si vedono sempre, cioè che stiamo mandando tutto a ……….. e sono gli altri che guardano noi che ci rendiamo ridicoli.”
Risposta diA.C.O.F.I. all’articolo di Ciclismoweb.net
“In relazione all’articolo apparso sul vostro sito non possiamo fare altro che esprimere il nostro rammarico per il tono e le parole usate nei confronti della società Scott Libarna (che fa parte della nostra associazione) e dei suo atleti apostrofati come “furbi”. Non c’entra la furbizia con la programmazione seria e consapevole di un’attività agonistica internazionale. La partecipazione alla manifestazione in Repubblica Ceca era in calendario da tempo e mai la trasferta sarebbe stata possibile senza il rispetto puntale e corretto delle normative federali. Un impegno di questo genere va preparato con attenzione e scrupolo. Cosa che la società in questione ha fatto, senza dimenticare l’imprescindibile rispetto delle norme della FCI. La richiesta di partecipazione è stata inoltrata correttamente alla struttura tecnica fuoristrada. Quest’ultima, in data 22 giugno (quando l’attività era sospesa, lo sottolineiamo, fino a fine giugno da delibera del Presidente Federale del 14 aprile) ha risposto affermativamente autorizzando la trasferta, con documentazione email di cui la Società conserva copia. Da quel momento sono stati fatti tutti i passi necessari per il soggiorno in Repubblica Ceca, dalla prenotazione dell’albergo alla pianificazione del viaggio, sempre ben tenendo presenti le difficoltà legate al difficile momento sanitario. Ribadiamo quindi che qualsiasi addebito nei confronti degli atleti e del loro direttore sportivo ci appare pretestuoso e senza fondamento. Per noi l’attività viene prima di ogni altra cosa, lo SPORT PRATICATO è il fine ultimo di ogni nostro sport, esattamente come affermato dal CT del professionisti Davide Cassani in una sua recente intervista. È giusto, rispettando le regole, gareggiare e riprovare a vincere. SPORT NON POLITICA…. Noi vogliamo solo fare sport, sulla politica continuate a litigare voi.”
A questo punto ciascuno è libero trarre le proprie conclusioni, forse un po’ diversa adesso. Certo è che anche questa volta non si è fatta una bella figura come settore fuoristrada italiano e come dice Agostinacchio “dispiace vedere che le altre società e gli altri atleti, invece di essere solidali, li hanno messi alla gogna”. Siamo certi che non tutti avranno espresso un giudizio negativo, a partire da quei team che avevano programmato la trasferta in Svizzera per la Engadin Bike dal 10 al 12 luglio, pagando iscrizioni ed alberghi che nessuno gli rimborserà…
A questo proposito abbiamo ricevuto anche il commento di Alessandro Anzivino, Presidente del New Bike 2008 Racing Team:
“Buongiorno.
In riguardo alla gara a tappe denominata Engadin Bike Giro
2020, che si svolgerà in Svizzera dal 10 al 12 Luglio, siamo in
possesso dell’autorizzazione da parte della FCI a parteciparvi con
i nostri atleti Franz Hofer e Michael Wholgemuth già da diverse
settimane, ed i nostri atleti sono già in loco per testare i
percorsi della gara.
In questi giorni su diverse testate
giornalistiche sono usciti degli articoli riguardanti le gare degli
italiani fuori dai confini, ed in particolare la revoca dei permessi
fino al 15 Luglio 2020.
Io come Team Manager ed interessato in
prima linea a questa nuova disposizione, non ho ricevuto nessuna
comunicazione Ufficiale da parte della FCI in merito a queste “
voci” che stanno girando, di conseguenza avendo già gli atleti sul
posto della gara già da alcuni giorni non posso fare altro che
autorizzarli a parteciparvi in quanto, ripeto, non c’è stata
nessuna comunicazione ufficiale da parte della FCI a non potervi
partecipare.
Saluti
Alessandro Anzivino”
A voi le considerazioni…..
Aldo Zanardi
Fonte Solobike.it