Porro ancora a segno, la 3Epic e’ sempre neroaranciofluo
Il colore neroaranciofluo resta sul gradino più alto del podio della 3Epic Marathon Bike Tre Cime di Lavaredo grazie a Samuele Porro, che si aggiudica la prova sul percorso Lavaredo90 succedendo nell’albo d’oro aDamiano Ferraro. Il comasco ha dominato sabato la gara che vale da test in vista del Mondiale 2018, disputatasi con parco partenti internazionale parecchio qualificato: i 96 km e 3.200 mt. di dislivello sono stati bruciati dal portacolori del Team Trek-Selle San Marco in 4h 37’30", con un vantaggio di 28 secondi sull’austriaco Hochenwarter, classificato alla piazza d’onore, e 3’11” sul ceco Hynek.Porro ha lasciato sfogare il colombiano Paez ed il portoghese Ferreira al primo passaggio sul Col de Varda, seguendoli ad una trentina di secondi. Terminata la discesa verso Misurina e affrontato nuovamente il Col de Varda l’atleta neroaranciofluo era ormai in scia al solo Paez, raggiunto in compagnia di Hochenwarter. Sulle pendenze impossibili della Grava Bianca e del Malon Agudo Porro ha messo in opera il piano di liberarsi dei rivali e incrementato il suo vantaggio nella discesa che conduceva all’arrivo di Auronzo di Cadore. “E’ stata una grande vittoria – ha commentato raggiante dopo aver tagliato il traguardo a braccia alzate -, perché cercata e sudata fino all’ultimo metro. Sono felicissimo per questo risultato ottenuto grazie ad un duro lavoro di avvicinamento a questi impegni che mi ha portato a beneficiare di un ottimo stato di forma. Ringrazio anche gli sponsor, che rendono possibile l’attività agonistica del team. Oggi in particolare Selle San Marco, partner dell’evento”. Ritiro per l’altro alfiere della squadra veneta, Fabian Rabensteiner, penalizzato da problemi fisici.Ieri Porro ha fatto gli onori di casa nel Lecchese alla Marathon Bike della Brianza, uscendo però di scena quasi subito. Undicesimo posto per Gioele De Cosmo, classificato a 10’18” dal vincitore Cattaneo. “E’ stata molta una gara molto dura e io non sono molto abituato alle lunghe distanze – ha detto il più giovane degli atleti Trek -. In salita credo di essere andato piuttosto bene, in pianura ho stretto i denti. Sono comunque soddisfatto del risultato ottenuto e dell’esperienza compiuta”.