Ragnoli-Paez: “Heads up” alla 100 KM dei Forti il 3 e 4 ottobre
I due campioni hanno già calato il poker, a ottobre grande sfida. Tra le donne Katazina Sosna ha già fatto tris. Per la 25.a volta bikers in gara sul suggestivo altopiano trentino. 53 km e 85 km tra Lavarone, Luserna e Folgaria e le storiche fortificazioni.
Sarà un vero e proprio “Heads Up” a Lavarone. E per chi non si intende di poker, si tratta di un testa a testa fra due giocatori per la vittoria. Le ampie e dolci praterie dell’altopiano cimbro, verdi come un tavolo da gioco. E la “partita” pare essere proprio a due.
Juri Ragnoli (2019-2015-2014-2012) e Leonardo Paez (2018-2017-2013-2009) hanno ambedue già calato il poker alla 100 Km dei Forti, ma ognuno è pronto a giocare il jolly per andare in vantaggio e confermarsi il re della gara trentina. È davvero facile che la sfida fra i due si ripeta il weekend del 3 e 4 ottobre sull’Alpe Cimbra, alla 25.a edizione dell’evento di mtb fra le fortificazioni della grande guerra.
I due aficionados dell’Alpe Cimbra hanno già deciso. Ovvio che non saranno i soli pretendenti alla vittoria, con le iscrizioni che cominciano pian piano ad infittirsi. Ci sarà anche Tony Longo, al quale il podio all’ombra dei due contendenti va stretto. Una volta secondo e una volta terzo, gli manca proprio il gradino più alto.
Chi invece pare scivolare veloce sui prati vellutati di Lavarone, Luserna e Folgaria è Katazina Sosna. Per lei la 100 Km dei Forti – con tre vittorie all’attivo – sembra essere una tonificante sgambata tra rivoli di storia, e sul percorso di gara le tracce di storia sono ben visibili col passaggio nei pressi dei vari Forte Verle, Forte Luserna, Forte Belvedere, Forte Cherle e Forte Sommo Alto.
Gli organizzatori dello Sci Club Millegrobbe, a braccetto con l’APT Alpe Cimbra, stanno lavorando sodo, la pandemia ha fatto slittare dall’estate all’autunno un evento che il 3 e 4 ottobre festeggia, appunto, il quarto di secolo, ora si devono adeguare alle norme che cambiano repentinamente, ma ormai il dado è tratto.
Il programma originale è stato stravolto, niente tre giorni col 1000Grobbe Bike Challenge che solitamente in tre tappe valorizzava i fisici più allenati. Tutto sarà concentrato in due giornate, comunque molto allettanti per chi è stato costretto all’inattività. Qualche uscita tra amici, poche anzi pochissime gare, e quindi è l’ora di liberare i cavalli e scaricare tutta la rabbia e l’energia a terra. Ci sono due proposte irrinunciabili per chi ama la mtb. Una prova Classic di 53 chilometri il sabato (dislivello 1220 m.) ed una Marathon di 85 km (2.141 m.) la domenica. I dislivelli sull’Alpe Cimbra non vanno d’accordo con le distanze. Tra Lavarone, Luserna, terra cimbra d’eccellenza, e Folgaria, i sentieri altalenano salite e discese dolci, come il miele tipico di queste zone. Sono gare impegnative ma pedalabili, e alla fine dal confronto escono sempre e solo i migliori di giornata.
Scorrendo l’albo d’oro ci si imbatte in nomi che hanno scorrazzato con le medaglie al collo in gare mondiali, World Series e campionati di ogni genere. Se Juri Ragnoli ritorna dopo aver collezionato podi a go-go e dopo aver firmato la sua prima vittoria nel 2012, vuol dire che la 100 Km dei Forti è davvero una gara per palati fini.
Per i campioni del pedale e delle ruote artigliate la 100 Km dei Forti è certamente un’occasione di sfide piccanti, ma per i moltissimi amatori è un vero e proprio must. E tanti frequentano durante tutto l’anno i tracciati tabellati e tenuti in efficienza, questo è il momento di sfoderare le ultime energie di stagione, una stagione ‘corta’ in questo 2020 funestato dal Covid che ha messo in lockdown tutto e tutti.
La 100 Km dei Forti, che propone anche la combinata delle due giornate con la somma dei tempi, rappresenta pure un eccellente banco di prova per rifinire muscoli e preparazione in vista del Campionato Italiano Marathon del weekend successivo all’Isola d’Elba.
In molti tentennano ancora per i dubbi dovuti al contenimento del virus. La gara si disputerà secondo i dettami FCI e quelli canonici delle autorità nazionali, e si farà senza ombra di dubbio, dicono gli organizzatori. Qualche accorgimento in più, niente assembramenti e tanta aria fresca e pura, tra i prati e gli abeti secolari come l’Avez del Prinzep, che era l’abete bianco più alto d’Europa prima di schiantarsi a terra nel novembre 2017, vittima del vento: aveva 250 anni.
Chissà quanti bikers, in questi 25 anni di storia della 100 Km dei Forti, lo avranno ammirato sfrecciando nel bosco.