Rally di Romagna Mtb, a Riolo Terme un piccolo miracolo romagnolo
Iscritti in costante aumento, pool di sponsor fedeli e dinamici e, alla consolle, un gruppo di appassionati che non si accontenta mai. Così, una sfida fra amici è diventata, in otto anni, una manifestazione ciclistica di respiro internazionaleCon il trionfo dello spagnolo Pau Marzà Bedòs, che succede nell’albo d’oro al portoghese Rodrigo Gomes, è andato in archivio l’8° Rally di Romagna – Gyproc Saint Gobain di Riolo Terme, l’edizione che – numeri alla mano – passerà alla storia come quella del grande "salto di qualità".Il primo dato da sottolineare è quello degli iscritti che, nell’arco di un anno, sono addirittura raddoppiati. Si è passati infatti dai 136 partecipanti del 2016 ai 260 dell’edizione 2017: "Sono numeri – spiega il presidente di Romagna Bike Grandi Eventi Stefano Quarneti – che proiettano questo evento in un’altra dimensione e che, probabilmente, più di ogni altro riscontro, ci dicono che la manifestazione è ormai cresciuta diventando una delle corse a tappe di mtb più importanti d’Europa".Cresciuto il numero dei partecipanti, ma anche il tasso tecnico dell’evento che, nella prima settimana di giugno, ha riunito a Riolo Terme alcuni dei più titolati interpreti della specialità: "La mission del Rally di Romagna era, e resterà sempre, la promozione del territorio – prosegue Quarneti – ma è evidente che, anno dopo anno, l’evento ha assunto una valenza tecnica sempre più credibile, tutto a vantaggio dello spettacolo che, anche quest’anno, ha visto duellare, per oltre 255 chilometri, fino all’ultima tappa alcuni fra i campioni più quotati del mondo biker".Alla fine, come detto, l’ha spuntata lo spagnolo Pau Marzà Bedòs. Il catalano di Tarragon è stato l’atleta più regolare nel corso delle cinque tappe e, alla fine, ha prevalso nella classifica generale davanti al trentino Mattia Lorenzetti, unica nota lieta della rappresentanza italiana in un’edizione dominata dagli stranieri che si sono aggiudicati tutte e cinque le frazioni.Ma, al di là dell’aspetto agonistico, come detto, il Rally di Romagna si è ormai affermato a 360° come una manifestazione di grande spessore con ripercussioni tangibili anche sul fronte ricettivo: "Nella settimana della manifestazione – aggiunge Davide De Palma, storico organizzatore dell’evento – a Riolo Terme e dintorni gli alberghi erano tutti al completo. Ed è un aspetto a cui teniamo in modo particolare perché la vera finalità dell’evento è quello di promuovere un territorio che, sul piano paesaggistico e naturalistico, merita senza dubbio maggiore considerazione. Il Rally di Romagna, che si avvale della preziosa collaborazione dell’amministrazione comunale, ha dimostrato ancora una volta che Riolo ha tutte le carte in regola per diventare la location di riferimento per gli appassionati delle mtb. Ora, la sfida più ambiziosa è fare in modo che i ciclisti vengano in questo spicchio di collina non solo nella settimana dell’evento, ma in tutti i mesi dell’anno. Sarebbe davvero bello imporci, anche a livello turistico, come una sorta di meta ideale per questo particolare segmento del cicloturismo".E per centrare l’obiettivo, il Rally di Romagna potrà contare, anche negli anni a venire, di un pool di aziende incredibilmente dinamiche e fedeli, a cominciare dal prestigioso marchio Gyproc Saint Gobain, main sponsor dell’evento, proseguendo con Aken (che ha sponsorizzato la Gran Fondo), il gruppo Hera, la Coop Reno, Decathlon e Bcc, oltre ad altre piccole realtà locali che, ognuna a modo suo, ha contribuito fattivamente al pieno successo dell’evento, come IF Tourism Company, un marchio che ha come mission la valorizzazione del territorio di Imola e Faenza: "Questo evento – conclude Quarneti – a questo punto può solo crescere. Perché la strada è segnata e indietro non si torna".