Schurter e Stirnemann leader di una Cape Epic anomala
Cape Epic, cambia completamente lo scenario e il clima. E’ anche vero che il 24 marzo equivale al nostro 24 settembre, ma l’altra notte la pioggia l’ha fatta da padrona, con temperature vicine ai 10 gradi. Fortunatamente ha smesso verso le 4 e ciò ha permesso di svolgere regolarmente (o quasi) tutte le attività mattutine, specialmente per la maggior parte dei corridori che dormivano in tenda. Negli anni passati la tappa regina era sempre la quinta, mentre la sesta era quella divertente tra single track e mangia e bevi. Quest’anno è stato deciso di invertire le carte. Giustamente anche per lo spettacolo ed in effetti i distacchi dei primi tre team lasciano spazio ad un affascinante finale. Non ci si poteva aspettare terreno migliore di quello di ieri per affrontare un’infinità si curve e tornanti in single track, niente polvere, solo tanto grip e chi ha manico poteva andare giù gomiti a terra! Lo start era uno spacca gambe. Subito salita ripida e fuorigiri per cercare si stare in gruppo. Poi una larga strada bianca e ancora salita prima di entrare nel primo trail della giornata. Un susseguirsi di paesaggi mozzafiato e completamente diversi, dalla sabbia bianca a quella nera, dai boschi bruciati ai laghi, dalle foreste di conifere ai sassi come in un paesaggio lunare. 84 chilometri che passano abbastanza veloci vista la concentrazione massima da tenere alla guida. L’arrivo ad Oak Valley sull’ultimo single track è stato puro divertimento! La gara ha visto ancora una volta il dominio dei team Scott. Questa volta a vincere sono stati Schurter e Stirnemann, scortati al traguardo da Andri Frischknecht Van der Heijden. Poco distanti, ma comunque staccati di 17” Sauser e Kulhavy, mentre incappano in una giornata sfortunata i leader Fumic e Avancini, che chiudono al 10° posto con un distacco di 10’54”. Ottima prova per Damiano Ferraro e Fabian Rabensteiner, che dopo giornate pesanti tornano protagonisti e chiudono al 4° posto, a 3’44”. A seguire Paez-Knox, Rohrbach-Gesmayr, Bell-Combrick, Platt-Huber e Buys-Beukes. A picco Lakata e Hynek, solo al 20° posto.Ribaltone nella generale, con Shcurter e Stirnemann nuovi leader. Ma i giochi sono decisamente aperti, visto che in vista della tappa regina Sauser e Kulhavy inseguono a soli 50”. Fumic e Avancini rimangono sul podio, ma il loro 3° posto dita ora 9’12”.La tappa donne si è risolta in volata, con Suss e Stenerhag in controllo, che lasciano la vittoria a Spitz e de Groot. Invariata quindi la generale, con Suss e Stenerhag a guidare con 12’39” sulle rivali.3° successo consecutivo nella gara Masters per Cadel Evans e George Hincapie, questa volta con 3’38” su Misser e Zugasti. Più indietro ancora Brentjens e Azevedo. Anche in questa classifica i giochi sono decisamente aperti, con Misser e Zugasti a guidare con 4’06” su Brentjens e Azevedo e 5’43” su Evans e Hincapie.Senza storia la competizione tra i team misti, con l’ennesima vittoria per Jenny Rissveds e Thomas Frischknecht, che tagliano il traguardo con oltre 17′ sui secondi.Oggi "tappone dolomitico" di 103 km per 2750 metri di dislivello, da seguire con attenzione, sarà battaglia sin dallo start! Stay tuned!(Niccolò Violati e Max Alloi)