S&H Program Training: allenarsi per una gara a tappe in MTB

Le gare a tappe in Mountain bike sono probabilmente la più grande aspirazione per ogni appassionato che vuole cimentarsi in queste competizioni così estreme ma così affascinanti

Negli ultimi anni sono nate tantissime gare a tappe sparse ormai in tutto il mondo, aperte sia agli atleti professionisti che agli amatori.

Il regolamento di queste corse, in alcuni casi, obbligano gli atleti a presentarsi a coppie: i biker dovranno giungere al traguardo insieme per poter accedere alla classifica senza penalità.

Una delle cose più complicate per l’atleta quindi è quella di trovare un compagno che vada all’incirca al proprio ritmo per non rischiare di compromettere la performance del team.

I due compagni dovranno pianificare al meglio il tutto, perché spostarsi in un altro paese con la propria bicicletta ha bisogno di un viaggio organizzato al meglio.

Attrezzatura di ricambio per la propria bici , vestiario per ogni condizione climatica, integratori per la gara devono essere tra le cose primarie da portare in valigia.

Tutto questo deve essere però condito da una preparazione atletica che permetta agli atleti di affrontare e concludere la gara nei migliori dei modi.

Sport&Health Program Training ha avuto l’onore di vivere in prima persona l’esperienza di allenare due atleti che un paio di settimane fa hanno gareggiato in una gara a coppie in SudAfrica.

Si tratta della famosa gara JOBERG 2C, una lunga gara di Mtb che si svolge su nove giorni della lunghezza di circa 900 km.

Questi due ragazzi, da semplici amatori, hanno voluto provare questa magnifica esperienza di amicizia e sport senza velleità di risultato ma solo cercando di godersi al massimo questa avventura.

Quanto hanno dovuto allenarsi questi amatori per giungere preparati all’inizio di questa gara a tappe???

Quando i due ragazzi hanno contattato noi di S&H Program Training per iniziare la collaborazione abbiamo fissato un appuntamento con i due atleti per capire i reali obbiettivi e le singole esigenze.

L’anamnesi iniziale ha rilevato che la coppia era veramente affiatata e motivata, e questo era ciò di cui avevamo bisogno per essere sicuri della buona riuscita del progetto.

I due bikers inoltre in passato avevano affrontato moltissime gare Marathon, cosa che li avrebbe aiutati nella gestione delle singole tappe. Saper soffrire e saper stringere i denti è una delle capacità maggiori che un atleta di endurance dovrebbe avere.

Dopo aver valutato la situazione, decidemmo di metterci subito al lavoro visto che davanti ci aspettavano 7 mesi di duro lavoro.

Partimmo con un test di valutazione funzionale che permise ai ragazzi di conoscere i parametri delle zone della frequenza cardiaca per gli allenamenti.

Sapevamo sin dall’inizio che i due atleti non avrebbero avuto moltissimo tempo a disposizione per allenarsi e cercare di sfruttare i pochi momenti liberi era l’unico modo per affrontare gli allenamenti.

Iniziammo lavorando sul sistema AEROBICO affrontando nei primi mesi di lavori dei CIRCUIT TRAINING in palestra e pedalando al Fondo Lento nelle varie uscite outdoor.

Fin da subito però abbiamo deciso di introdurre una volta a settima un lavoro specifico indoor su rulli dotati di misuratore di potenza, in modo da eseguire il training di metodo in maniera precisa.

Gli impegni lavorativi e famigliari non ci hanno permesso di fare uscite lunghe durante la settimana: per questo motivo abbiamo preferito inserire allenamenti ravvicinati di QUALITA’ rispetto a lunghe sedute di endurance.

Dopo aver terminato il primo periodo preparatorio, abbiamo deciso da gennaio in poi di abbandonare il lavoro in palestra per concentrarci maggiormente sulla pedalata.

Lavori sulla forza specifica in bicicletta e i lavori al medio sono stati ciò su cui ci siamo indirizzati maggiormente nei primi mesi dell’anno. L’obbiettivo principale è stato quello di allenare il più possibile quel ritmo gara che avrebbero poi dovuto mantenere durante tutte le tappe.

Naturalmente 9 giorni di gara obbligano gli atleti ad un’intensità media non troppo elevata, cosa fondamentale per risparmiare energie utili negli ultimi giorni.

Dopo 4 mesi circa dall’inizio del nostro percorso d’allenamento decidemmo di eseguire un TEST di controllo per verificare i progressi e capire su che tipo di protocollo indirizzarci.

Entrambi i test risultarono molto positivi e ciò ci diede una grossa spinta motivazionale per i mesi successivi.

Con l’arrivo della primavera la durata delle uscite si allungò, sempre tenendo però il lavoro specifico su rullo indoor. E’ troppo importante eseguire lavori di qualità con strumenti precisi e questo probabilmente è stata la nostra vera arma vincente.

Abbiamo continuato con gli allenamenti in maniera serrata aumentando nelle varie settimane anche l’intensità dei training, cercando di curare nel minimo dettaglio ogni aspetto che avrebbero poi ritrovato in gara.

Durante i mesi di allenamento ci siamo sempre confrontati con i ragazzi: ciò ha permesso di avere un rapporto sincero sull’andamento del programma in modo da modificare i lavori specifici in base alle sensazioni riportate dagli allenamenti.

L’obbiettivo infatti era quello di allenarli nei migliori dei modi, ma anche di non sovraccaricare troppo l’organismo soprattutto negli ultimi due mesi prima dell’evento.

Nelle ultime due settimane naturalmente si è andati in TAPERING riducendo quantità e intensità di allenamento.

Conclusa la preparazione i due biker sono partiti per il SudAfrica più agguerriti che mai.

Dopo 9 giorni di gara Paolo ed Alberto hanno concluso positivamente la loro gara.

La fatica in questi mesi è stata molta, ma la soddisfazione alla conclusione della gara ha ripagato ogni sacrificio fatto.

Grande soddisfazione anche per noi di S&H Program Training che abbiamo avuto il piacere di accompagnare questi due amici nella loro avventura!!


Paolo ed Alberto alla fine della Joberg 2C

Se volete approfondire l’argomento scrivete a: shprogramtraining@gmail.com

(Giovanni Gilberti)

Fonte: Solobike.it