Solobike Sports Nutrition: La figura del nutrizionista nel ciclismo
Sino ad oggi il perseguimento del miglioramento delle performance atletiche nel ciclismo si è sempre prevalentemente incentrato sull’ottimizzazione degli allenamenti e della meccanica dei mezzi, inducendo spesso, gli addetti ai lavori a non porre sufficiente attenzione su alcune importanti variabili come lo stato di salute, alimentazione, recupero e psicologia, alcuni dei più importanti fondamenti su cui ruota l’esito della performance di un atleta.
Medicina, nutrizione, sport e psicologia, sono tutte scienze applicate allo sport, contribuendo a far emergere la non scindibilità tra le stesse, in un ottica di mantenimento e ottimizzazione dello stato di salute al fine del raggiungimento della massima prestazione atletica (indipendentemente se l’atleta sia un professionista o un amatore).
E’ a mio avviso importante un connubio e di un interscambio continuo tra le varie figure professionali come il nutrizionista, il medico di fiducia, il preparatore atletico, il mental trainer, fisioterapista e il team di appartenenza (direttore sportivo, team manager, ect), nel tentativo di ottimizzare le prestazioni e condurre l’atleta ai massimi livelli.
L’alimentazione quindi è uno dei principali aspetti della performance: prima ancora di influire sulla prestazione, influisce sulla salute dell’atleta.
Nel ciclismo infatti, l’alimentazione dell’atleta, e quindi quantità, qualità e tempistiche di assunzione, risultano essere determinanti non solo prima e dopo l’allenamento o gara, ma anche e soprattutto nel corso degli stessi, tali da poterne influenzare l’esito finale.
Quindi si rende necessario e primario, prima ancora di stabilire ed elaborare un piano di preparazione atletica e stabilire gli obiettivi, effettuare una valutazione dello stato di salute dell’atleta (esami ematochimici, funzionalità cardiaca, ect) condotte dal medico specializzato, l’anamnesi antropometrica-metabolica e nutrizionale eseguita dal nutrizionista, per comprendere al meglio le abitudini alimentari del soggetto, le sue caratteristiche metaboliche e necessità energetiche, nel tentativo di preservare uno stato di salute ottimale attraverso un’alimentazione funzionale e soprattutto di migliorare la sua performance atletica andando ad ottimizzare e migliorare la sua composizione corporea, il suo stato energetico e mentale.
Uno stato di alterazione sia dell’alimentazione che dell’idratazione, non adeguate all’impiego fisico giornaliero, sono la causa di infortuni, infiammazioni, crampi muscolari, prolungati tempi di recupero, nervosismo, calo della performance, perdita dell’obiettivo. E quanto si verifica nella maggior parte degli amatori che non danno importanza ad una alimentazione, un’idratazione ed un’integrazione studiata appositamente per coprire le esigenze energetiche richieste quotidianamente per affrontare impegni lavorativi, famigliari e di allenamento.
L’elaborazione di un piano nutrizionale personalizzato secondo il metodo T.S.N. (da me strutturato), oltre che a specifiche competenze in materia maturate in 10 anni di attività nutrizionale nello sport e non solo, ha bisogno di essere formulato in relazione alle esigenze energetiche, al fabbisogno di macro e micro nutrienti, al fabbisogno idrico richiesto prima-durante e dopo l’allenamento o gara, dei gusti, delle scelte etiche e religiose, di circostanze particolari quali il riposo, l’infortunio, il piano di allenamento, la trasferta, ect. Inoltre si gestisce anche un piano alimentare pre-gara, in cui si tiene conto dello stato di forma attuale dell’atleta, del luogo e delle condizioni climatiche in cui si svolgerà la prova, e quindi alla necessità di variare anche giornalmente la dieta. Infatti ogni specifico momento di preparazione agonistica richiede l’assunzione di alimenti e bevande che il nutrizionista dovrà gestire e trasferire all’atleta.
Ma il ruolo del nutrizionista, nella gestione dei professionisti, può fungere anche da diet-coach, ovvero un vero e proprio “allenatore al cibo”, che affianca quotidianamente l’atleta, durante tutte le fasi della preparazione e gara. Il diet-coach affianca e indirizza l’atleta nella ricerca degli alimenti, delle bevande, delle associazioni nutrizionali, delle quantità e del timig di assunzione, dei pasti più idonei alla specifica tipologia di allenamento o di gara.
Questo è un altro dei miei servizi con il quale seguo e gestisco numerosi atleti professionisti e non, per meglio ottimizzare i tempi e massimizzare il risultato finale.
Pur essendoci dei gold standard di qualità, quantità e tempistiche di assunzioni riportate nelle letteratura scientifica per la pratica del ciclismo, queste tuttavia nell’atto pratico sono soventemente disattese in quanto si discostano molto dai fabbisogni del singolo atleta, tanto che sarebbe più opportuno parlare, invece di alimentazione del biker, di alimentazione del singolo ciclista. Il nutrizionista sportivo o diet-coach non si limita solamente a dare un piano alimentare sterile, ma dà particolare importanza all’imprinting e al feedback dell’atleta. E’ la cerniera tra la scienza dello sport e la scienza dell’alimentazione, unione che si rafforza se il diet-coach, oltre al percorso specifico di studi universitari e abilitazioni di stato, ha un’esperienza personale nel mondo dello sport. A me piace dire sempre che la mia figura professionale “abbatte” la barriera tra il camice e pedali, tanto che il nutrizionista deve essere parte integrante del team.
Dal prossimo articolo inizieremo a darvi indicazioni di carattere generale sulle tecniche di alimentazione.
Per info potete scrivere a drsantostefanelli@gmail.com oppure telefonare al 320 35 95 084 o semplicemente visitando il sito www.drsantostefanelli.it
(Dr. Santo Stefanelli – Dietista e Nutrizionista)
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Fonte: Solobike.it