Soudal Lee Cougan International Team: Lascia Jacopo Billi, arriva Massimo Rosa
Scambio di testimone tra bikers piemontesi. Reduce da una pausa dalle competizioni, Massimo Rosa riprende la sua carriera nella mountain bike con Soudal-Lee Cougan.
Confermati Daniele Mensi, Tony Longo, Aleksei Medvedev, Stefano, Valdrighi e Pietro Patuelli, SOUDAL-LEE COUGAN Racing Team saluta dopo due stagioni Jacopo Billi. Si chiuderà nel 2022 il rapporto con il corridore torinese che ha contribuito con tre vittorie e cinque podi alla straordinaria stagione del team appena conclusa, un cambiamento importante dopo due stagioni di reciproche soddisfazioni come sottolinea il manager Stefano Gonzi: “Soudal-Lee Cougan augura a Jacopo Billi tutto il meglio per la continuazione della sua carriera ed esprime la propria gratitudine per ciò che ha dato alla squadra nei due anni trascorsi insieme. Siamo dispiaciuti che Jacopo lasci la nostra squadra dopo un anno unico per tutti noi, ma rispettiamo profondamente la sua decisione ed esprimiamo un caloroso augurio per un futuro ricco di soddisfazioni anche con colori diversi dai nostri”
SOUDAL-LEE COUGAN Racing Team che nella prossima stagione cambierà il proprio nome in SOUDAL-LEE COUGAN International Team, nel 2021 è stato un gruppo come pochi, ha saputo unire le forze ogni volta che si abbassava la bandiera del via, ha saputo in sella alle performanti biciclette di Lee Cougan vincere, divertirsi, rendere grande un progetto che diventerà ancora più ambizioso nella prossima stagione. Alle emozioni, però, vanno aggiunte le cifre che anche nel 2021 hanno promosso a pieni voti la squadra: 16 i successi stagionali centrati da quattro atleti della rosa, 16 i podi, 54 i piazzamenti nella top ten conquistati in 55 gare disputate in otto mesi.
Massimo Rosa intanto è il primo rinforzo della nuova formazione che sarà chiamata a ricevere il testimone dalla squadra che quest’anno ha saputo confermarsi tra i migliori team del panorama internazionale. Classe 1995, fratello minore del corridore della Eolo Kometa, Diego Rosa, tornerà a gareggiare in mountain bike dopo un anno di pausa.
Il 26enne piemontese di Corneliano d’Alba avrà l’occasione di rilanciarsi nella mountain bike e di riprendere dopo un anno di assenza dalle competizioni una carriera iniziata nel 2008 curiosamente con una squadra bresciana sponsorizzata da Lee Cougan. Rosa ha gareggiato in mountain bike fino agli Under 23, poi ha preso la decisione di passare su strada da dilettante nel Team Pala Fenice con cui ha corso nelle stagioni 2014 e 2015 per poi gareggiare tra i professionisti fino al 2019, gareggiando in Austria, Francia, Spagna, Repubblica Ceca, Albania, Turchia, Cina, Kazakistan, Malesia, Langkawi, Corea e Gabon, ma poche volte in Italia, dove ha comunque centrato alcuni podi e due secondi posti importanti in una tappa del Giro d’Italia Under23 e al Giro della Valle d’Aosta.
Nel 2018 Rosa ha corso in alcune occasioni con la nazionale fra i professionisti, fino al ritorno nella mountain bike nella stagione 2020 con i due podi alla Pedalonga e alla Pedalanghe. Massimo Rosa va ad aggiungersi ad un rooster già completo e competitivo supportato da una lunga esperienza su strada, con tanta voglia di rilanciarsi nella mountain bike
“Dopo un anno sabbatico, a digiuno dalle gare, ho capito quanto questo sport sia parte della mia vita. Nell’attività su strada ho fatto tanta esperienza e anche delle belle corse, gareggiavo in giro per il mondo, ma con pochi stimoli. Ora per me l’importante è ritrovare le motivazioni, ho voglia di passare oltre per trovare la giusta dimensione, non vedo l’ora di attaccare il numero sul manubrio e tornare al primo amore, la mountain bike, anche per togliermi qualche sassolino dalla scarpa!Ho molto da imparare e tanto lavoro da fare, quindi la mia prima aspettativa è migliorare su tutti gli aspetti, negli anni ho imparato che la prima arma per essere competitivo è la serenità e un ambiente positivo intorno, con questo l’obiettivo di diventare un top rider diventa più semplice da realizzare. Se devo esprimere un sogno, un podio in una marathon prestigiosa sarebbe un buon reinizio”