Tra i fenomeni Schurter e Pieterse, Val di Sole fa festa con Martina Berta

La giornata di chiusura della Coppa del Mondo di Mountain Bike in Val di Sole incorona i campioni più attesi, ma nel Cross Country c’è gloria anche per l’Italia grazie a una fantastica Martina Berta, seconda nella gara Donne Elite. L’exploit della Campionessa d’Italia ha infiammato un pubblico incredibile, con ben 20000 presenze nei quattro giorni di competizioni. Gare Under 23 al canadese Woods e alla danese Pedersen.

La Domenica del Cross Country a Daolasa di Commezzadura ha regalato il più emozionante dei finali per la quattro giorni di Coppa del Mondo di Mountain Bike in Val di Sole

Merito dei campioni più attesi in Trentino nella giornata di domenica 2 luglio: dal Campione del Mondo Nino Schurter, alla sua sesta perla in Val di Sole, 35sima di una leggendaria parabola in Coppa del Mondo di Mountain Bike, a chi icona del fuoristrada ambisce a diventare, l’olandese Puck Pieterse, che quest’oggi in Val di Sole ha bissato il successo conquistato in Coppa del Mondo di ciclocross, sulla neve di Vermiglio



Per non parlare di Martina Berta, la Campionessa d’Italia capace di regalare una gioia immensa al pubblico solandro, quantificato in 20000 presenze in questa quattro giorni ad alto tasso di spettacolarità. La valdostana ha portato il suo tricolore sul secondo gradino del podio del Cross Country, cogliendo proprio nella gara di casa il suo career high in Coppa del Mondo. Conferme di livello anche per il canadese Carter Woods e la danese Sofie Pedersen, vincitori delle gare U23.

SCHURTER METTE LA SESTA IN VAL DI SOLE
Sesta affermazione in Val di Sole, trentacinquesima in Coppa del Mondo: numeri da campione fuori dal tempo, da autentica leggenda della Mountain Bike. 

Nino Schurter ha aggiunto un’altra gemma a una carriera irripetibile, in uno dei suoi terreni di conquista preferiti, quello di Daolasa di Commezzadura, dove è esploso ai massimi livelli, vincendo il titolo di Campione del Mondo U23 nel 2008, si è consacrato inanellando successi col passare delle stagioni, ed è rinato nel 2021, conquistando il nono dei 10 titoli mondiali tra gli Elite quando tutti intravedevano per lui il viale del tramonto.

Quella dell’asso elvetico in Val di Sole è stata una lunga cavalcata. Un’autentica lezione di Cross Country impartita ad avversari più giovani da un 37enne che di abdicare non ha alcuna intenzione. 

Alle spalle dell’atleta del Team Scott-SRAM, come ai Mondiali 2021, si è classificato Mathias Flückiger (Thomus-Maxon), ancora secondo ma stavolta più lontano, a 27”. Terzo posto per il romeno, neo Campione Europeo, Vlad Dascalu (Trek Factory) a 38”, autore di una rimonta notevole nella seconda parte di gara, appena avanti al francese Joshua Dubau (Rockrider). 



Ha completato la top-5 Alan Hatherly (Cannondale Factory) a 52”. Al sudafricano va il merito di aver mollato per ultimo la ruota di Schurter, prima di cedere alla distanza. Lontani gli italiani: i gemelli Daniele (CS Carabinieri) e Luca Braidot (Santa Cruz-Rockshox) non sono mai stati nel vivo della gara terminando le loro fatiche rispettivamente in 12a e 13a piazza.

“A Lenzerheide mi son reso conto di avere una grande condizione e sono consapevole di aver raggiunto un ottimo setup col mezzo, indispensabile per poter competere su circuiti difficili come quello della Val di Sole”, ha dichiarato Nino Schurter. – “Fin dall’inizio mi son sentito forte in salita ed è stata un’altra cavalcata qui in Val di Sole, una gara che adoro”.

“La prima parte del giro è fondamentale perché è davvero tecnica con molti saliscendi. Bisogna trovare una buona traiettoria per prendere lo slancio per il passaggio successivo. Ho trovato un buon flow in discesa e sono riuscito a spingere forte in salita”.

Sin dal primo giro, Schurter ha rotto gli indugi portando via un gruppetto di quattro corridori formato dal neozelandese Sam Gaze, dal tedesco vincitore dello Short Track Luca Schwarzbauer e dal sudafricano Hatherly, prima di selezionarlo ulteriormente nella seconda tornata, dove solo Hatherly ha tenuto la sua ruota. 

Col passare delle tornate, Gaze e Schwarzbauer sono scivolati indietro, mentre sono emerse le doti di fondo di Mathias Flückiger che ha rimontato posizioni su posizioni raggiungendo e staccando Hatherly nella quinta tornata. Alle spalle dell’elvetico si è distinto anche Dascalu, che grazie a una rimonta furiosa ha agganciato una top-3 di valore, a una settimana dalla vittoria agli Europei. Schurter ha invece controllato agevolmente la situazione in testa alla gara fino all’apoteosi sulla linea del traguardo: il re della Val di Sole è ancora lui. 

Delusione nelle parole di Daniele Braidot, primo degli italiani all’arrivo. “Non è andata bene, ci tenevo a cogliere almeno una top-10 in Val di Sole. Purtroppo, ho avuto problemi meccanici al penultimo giro e il gruppetto con Valero è scappato via. Ora la testa è tutta sulla tappa di Internazionali d’Italia Series a Chies d’Alpago e sul ritiro con la nazionale proprio qui in Val di Sole, esattamente in Val di Pejo, in vista dei Mondiali di Glasgow”.

CHE FESTA IN VAL DI SOLE! DIETRO PIETERSE C’E’ UNA FANTASTICA BERTA
Sorrisi, abbracci, lacrime e i canti dei tifosi che gridano il tuo nome: sarà difficile per Martina Berta dimenticare l’edizione 2023 della Coppa del Mondo MTB, che l’ha vista cogliere il suo career high da Elite in Coppa del Mondo, un secondo posto che riporta l’Italia al femminile nella top-3 di Coppa del Mondo per la prima volta dal 2014. L’ultima volta era stata il 27 aprile 2014, quando a Cairns Eva Lechner coglieva il suo ultimo successo nel massimo circuito. 


Soltanto il fenomeno del momento, Puck Pieterse, ha avuto ragione della valdostana della Santa Cruz-Rockshox grazie a una gara condotta e controllata dall’inizio alla fine. Per l’olandese della Alpecin-Deuceninck si tratta della terza affermazione stagionale (su quattro gare) in Coppa del Mondo e della seconda vittoria in Val di Sole negli ultimi 7 mesi: nel dicembre scorso si aggiudicò la spettacolare la tappa di Coppa del Mondo di ciclocross, sulle nevi di Vermiglio.

 
Alle spalle di Martina Berta, che ha concluso a 52 secondi, il gotha della MTB mondiale, a partire dall’australiana Rebecca Henderson, terza a 1’00”, dalle austriache Laura Stigger (1’06”) e Mona Mitterwallner (1’53”), dalle due Campionesse Olimpiche in gara, l’elvetica Jolanda Neff (2’01”) e la svedese Jenny Rissveds (2’30”), e dall’iridata Pauline Ferrand-Prèvot, ottava a 2’48”.


“Fantastico, è stata una gara pazzesca. Non me lo ha aspettavo,” ha commentato Martina Berta, stravolta dallo sforzo e dalle emozioni. “Nella fase centrale di gara sono riuscita a stare con Pauline, abbiamo collaborato, e quando è caduta per un attimo è stato difficile mantenere la concentrazione, perché non mi aspettavo di rimanere da sola in quel momento.”


“Salire sul podio in Val di Sole, per di più con la maglia Tricolore addosso, davanti a tutti questi tifosi, è qualcosa di magnifico. Il pubblico mi ha aiutata tantissimo, in salita c’era così tanto supporto e tanto rumore che dopo 20 secondi di passaggio non sentivo più nulla. Questa mattina non sapevo cosa attendermi, soprattutto dopo un Europeo difficile, ma volevo provare a stare davanti e giocarmi un podio: lo dovevo a questo pubblico, alla tappa di Coppa del Mondo in Italia, e anche per mettermi in gioco nell’ultima Coppa prima del Mondiale.”


Sin dal primo giro, Puck Pieterse ha lasciato intendere di voler interpretare la gara all’attacco, scavando un consistente margine di vantaggio sul gruppetto delle inseguitrici, dove si distingueva il tricolore di Martina Berta, tra le più attive assieme a Pauline Ferrand-Prèvot.

 
Nel secondo giro, alle spalle di Pieterse, si è formato un quartetto comprendente, oltre a Ferrand-Prèvot e Berta anche Alessandra Keller e Laura Stigger, poi raggiunte da Rebecca Henderson. La valdostana ha preso l’iniziativa nel terzo passaggio affondando il colpo e soltanto Ferrand-Prèvot è stata capace di resistere alla progressione. In questo frangente, il duo Berta-Prévot ha rosicchiato qualche secondo a Puck Pieterse, ma senza impensierire più di tanto la dominatrice di questa prima metà di stagione. 


Nel quarto dei cinque giri in programma, Pauline Ferrand-Prèvot è incappata in una caduta che le ha fatto perdere in primis la ruota di Martina Berta e poi anche le posizioni di vertice. A quel punto, la Campionessa d’Italia si è involata in solitaria difendendo la seconda posizione dall’assalto di Henderson e Stigger nell’ultima tornata. Sul traguardo ad attendere l’azzurra il boato del pubblico della Val di Sole in visibilio. Infine, il pianto di gioia ma allo stesso tempo liberatorio di Martina Berta, che da tempo sognava questo momento.


“Ho scelto di correre all’attacco fin dalle prime battute, e dopo un giro ero già a tutta,” ha raccontato Pieterse. “Da lì in avanti ho cercato di procedure con il mio passo e non rimbalzare indietro. Ha funzionato anche stavolta.”


“Ho commesso un errore nell’ultimo giro, fortunatamente sapevo di avere un buon margine. È successo nel tratto più duro del tracciato, sul quale si arriva quasi fermi, anche perché ci sono parecchie radici. In ogni giro cercavo di mantenere la massima concentrazione lì, ma nell’ultimo sono arrivata con i battiti talmente alti da non riuscire a procedere. Dopo ho cercato di resettare e accelerare sulla salita successiva per ritrovare il ritmo.”
In Classifica Generale prosegue il dominio di Puck Pieterse, leader con 1096 punti davanti a Pauline Ferrand-Prèvot (800) e Laura Stigger (680). Nono posto per Martina Berta con 592 lunghezze

UOMINI U23: MARTIN FORA SUL PIU’ BELLO, VITTORIA PER WOODS
Nel Cross Country Uomini U23, Carter Woods ha bissato, in maniera inattesa, il successo conquistato giovedì nello Short Track. Il canadese del Team Giant Factory è riuscito a prevalere al termine dell’ultima tornata, quando pareva oramai rassegnato a concludere al secondo posto. 


Luca Martin ha infatti condotto la gara U23 sin dai primi passaggi distanziando ad uno ad uno i suoi avversari, ma il meritato successo è stato negato al giovane atleta francese da una doppia foratura a metà dell’ultima tornata. Per lui è arrivato un mesto undicesimo posto finale, rinfrancato solo dall’applauso del pubblico della Val di Sole una volta tagliata la linea del traguardo con le ruote completamente sgonfie.


Alle spalle di Woods, l’altro francese Adrien Boichis (Trinity Racing) ha conquistato il secondo gradino del podio a 31”, terzo posto per lo statunitense Riley Amos (Trek Factory Racing) a 45”. Nono e primo degli italiani il valdostano Andreas Vittone (KTM-Protek-Elettrosystem).


“È stata una gara ‘pazza’, nell’ultimo giro sono successe tante di quelle cose…” – ha dichiarato Woods. – “La mia partenza è stata terribile ma poi sono riuscito a rientrare nel gruppo dei migliori. Luca ci ha distanziato, ma nell’ultimo giro è successo di tutto, e ce l’ho fatta”.

 
Boichis guida la Classifica Generale di Coppa del Mondo con 486 punti, davanti allo svizzero Dario Lillo (470) e al canadese Woods (425). Ottavo posto per Vittone (283).


DONNE U23: PEDERSEN CALA IL POKER IN VAL DI SOLE
Dopo Nove Mesto, Lenzerheide e Leogang, Sofie Pedersen festeggia anche nel Cross Country della Val di Sole. Domenica 2 Luglio in Trentino, la giovane danese della Wilier-Pirelli si è lasciata alle spalle nella prova di Cross Country Under 23 la neozelandese Sara Maxwell, seconda a 38”, e la svizzera Ronja Blöchlinger (Liv Factory), terza a 2’02”.


Blöchlinger ha impostato una tattica aggressiva nella prima parte di gara, con Sofie Pedersen puntualmente incollata alla sua ruota, mentre la neozelandese Maxwell ha preferito non rispondere alle brucianti accelerazioni del duo di testa. Nella terza tornata, l’elvetica ha ceduto di schianto, permettendo alla danese di involarsi. 


Nell’ultima tornata, Maxwell ha raggiunto e staccato Blöchlinger, per poi tentare anche l’aggancio a Sofie Pedersen. Tuttavia, la danese ha controllato la situazione, riuscendo a tagliare il traguardo in solitaria. Ottavo posto a 3’01” per la prima delle italiane, Sara Cortinovis (Santa Cruz-Rockshox). Pedersen ha allungato in classifica generale con 610 punti. Seguono Ronja Blöchlinger (448) e Ginia Caluori (387).
“Nel finale ero stanchissima, avevo finito le energie” – ha dichiarato la vincitrice. – “Ho resistito più di testa che di gambe. Con Ronja siamo partite a tutta e poi nel finale Samara veniva su molto forte. Non so realmente dove abbia trovato le energie per tenere duro fino al termine.”

IL BILANCIO FINALE
Piena soddisfazione nelle parole del Presidente di APT Val di Sole e Grandi Eventi Val di Sole Luciano Rizzi. “Abbiamo accolto con entusiasmo la nuova sfida proposta da Warner Bros Discovery Sport, che ci ha visti impegnati per la prima volta su quattro giornate di gara. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, e non vediamo l’ora di scrivere nuove pagine di questa collaborazione negli anni a venire. In queste giornate, abbiamo avuto un pubblico fantastico e tantissimi appassionati si sono collegati con la Val di Sole grazie alle dirette di Eurosport, Raisport, di altre emittenti internazionali, e ai live streaming su Youtube”.


“Questa edizione della Coppa del Mondo ha confermato le credenziali tecniche e la qualità dell’organizzazione che contraddistinguono la Val di Sole a livello mondiale – ha aggiunto il Direttore di APT Val di Sole e Grandi Eventi Val di Sole Fabio Sacco. – “Dopo qualche giornata, che ci servirà per tirare il fiato, ci metteremo al lavoro per il grande appuntamento invernale legato al ciclismo, la Coppa del Mondo di ciclocross sulla neve in programma il 10 dicembre a Vermiglio”.