Trans Andes Challenge 2017, the epic mountain bike race in Patagonia (review)
La Trans Andes Challenge, giunta alla sua nona edizione, è entrata di diritto tra le gare multistage più ambite ed apprezzate al mondo ed è, a pieno diritto, definita “la Dakar della MTB”.A fine gennaio sono stati quasi 400, oltre 260 sul Full TAC di 5 giorni, i concorrenti, provenienti da tutti i continenti in rappresentanza di 24 nazioni, a darsi appuntamento per questa gara che con le sue 6 tappe ha portato ad esplorare una delle riserve più affascinanti del Cile, la riserva naturale di Huilo Huilo, uno dei luoghi protetti più importanti del Sudamerica, una riserva dove si possono ammirare specie animali e vegetali rarissime, in un contesto naturalistico unico al mondo, tra vulcani, laghi e foreste incontaminate, ricca di una biodiversità unica.Laghi, fiumi, vulcani e foreste, sono gli scenari dei percorsi delle tappe, dove l’asfalto è praticamente inesistente e i contatti con la civiltà sono solo marginali, la sensazione che si vive è davvero quella di essere immersi nella natura, dove fauna e flora sono i veri protagonisti.Huilo Huilo si trova circa 800 chilometri a sud di Santiago del Cile, la capitale, a una latitudine sud comparabile a quella del nostro centro Europa, con un clima mite.Per la prima volta, dopo 8 edizioni itineranti, la Trans Andes Challenge ha avuto una base logistica fissa e tutte le tappe si sono svolte all’interno della riserva si Huilo Huilo, con percorsi vari ma sempre altamente tecnici, che hanno messo a dura prova tutti i concorrenti.Molti dei partecipanti, provenienti da nazioni lontane, hanno preferito recarsi in zona con qualche giorno d’anticipo, per recuperare dal lungo viaggio, assorbire il fuso orario, meno 4 ore rispetto all’Italia, ambientarsi al brusco cambiamento di stagione, passare dalle nostre temperature invernali ai ben 30 e più gradi diurni non è semplice per l’organismo, che necessita di un minimo acclimatamento. Le Cabañas sono la soluzione ideale in zona, tra Neltume e Puerto Fuy se ne possono trovare in grande quantità, accoglienti e indipendenti, a pochi chilometri dal campo base, in ottima posizione per effettuare le prime ricognizioni sui percorsi gara.Dal 23 al 27 gennaio si sono corse 5 delle 6 tappe previste, il 26 si sarebbe dovuta correre una cronometro al mattino e una tappa classica nel pomeriggio, ma, a causa delle alte temperature previste, la direzione gara ha deciso saggiamente di annullare la crono, anticipando la tappa al mattino.Al via della gara cilena numerosi esponenti del continente americano, dove spiccavano i nomi degli statunitensi Russell Finsterwald (SRAM – Troy Lee Designs Race Team), Kaysee Armstrong, vice campionessa marathon USA tra le elite, Mary Mc Conneloug e Michael Broderick (Team KENDA/Seven/NoTubes), nella open mixed, già plurivincitori al TAC e ricordiamo che Mary è stata più volte campionessa nazionale USA e per due volte atleta olimpionica, nel 2004 e nel 2008.Al via anche l’elite italiana Lorenza Menapace (Team Cycling Carpentari), alla sua prima esperienza in una gara a tappe come singola, si è dovuta confrontare proprio con la statunitense Kaysee Armstrong, dimostrando, malgrado la condizione non ancora ottimale, la sua competitività.Al via anche la coppia maschile italo-svizzera composta da Aldo Zanardi (Scott Racing Team) e Lorenzo Milesi (Balmelli Sport Lugano).Lorenza MenapaceDomenica 22 trasferimento per tutti al campo di Huilo Huilo, dove in serata si è svolta la cerimonia d’inaugurazione con la seguente cena di benvenuto, accolti dallo staff di Juan Pablo Santiagos (Race Director) e il suo staff, tra i quali vogliamo citare Daniel Püschel, coordinatore generale, Luis Carvacho, responsabile dei percorsi, che con i suoi collaboratori ha lavorato mesi per scegliere, preparare e segnalare gli itinerari. Apprezzato il supporto dello stimato fotografo uruguaiano Marcelo Tucuna, che con grande passione documenta da anni i momenti salienti della gara.Zanardi e MilesiLunedì 23 gennaio parte la prima tappa, 75 km/2.500 m disl.+, e si capisce subito che non sarà una gara facile. Salite durissime e discese tecniche mettono a dura prova i concorrenti. Passaggi mozzafiato nella foresta, costeggiando laghi incantati, dominati dai vulcani che sovrastano la zona, sono gli scenari che avvolgono i concorrenti, anche se è davvero dura apprezzare appieno della natura circostante, l’impegno è veramente elevato e non consente distrazioni, si fa fatica a trovare il tempo per bere e mangiare.Lo statunitense Russell Finsterwald domina la tappa, infliggendo distacchi pesanti agli elite cileni Walter Martínez e Eyair Astudillo, quest’ultimo vincitore dell’edizione 2016, mettendo subito in chiaro le sue intenzioni.La prova femminile viene vinta dalla statunitense Kaysee Armstrong, che precede di poco più di 4 minuti Lorenza Menapace, con la cilena Catalina Salata in terza posizione.Netta vittoria per Mary Mc Conneloug e Michael Broderick nella Open Mixed e successo anche per Aldo Zanardi e Lorenzo Milesi nella Team Man 100+.
Martedì 24 la seconda tappa, 50 km/2.000 m disl.+, partita sotto una leggera pioggerella che accompagna i concorrenti per buona parte dello stage. Il percorso si snoda, dopo un primo anello di 15 km che porta in zona Puerto Fuy, all’interno della riserva di Huilo Huilo, salendo le pendici del vulcano Mocho, da dove, raggiunto il GPM di giornata, ci si butta in un’infinita discesa in single track di 16 km, con passaggi molto tecnici, sassi, radici, tronchi e pendenze vertiginose, che mettono a dura prova le doti tecniche di tutti i concorrenti. Nessuno scossone nelle classifiche, l’unica variazione è la conquista del secondo posto nella generale per Astudillo.
Mercoledì 25 la terza tappa, 54 km/2.500 m disl.+.Partenza in direzione Puerto Fuy, da dove si attacca la prima dura salita, 8 km con pendenza media oltre il 10%, che si rivela solo un antipasto di giornata. Una discesa tecnica, quasi da freeride, di 6 km, fa perdere velocemente quota. A seguire un tratto vallonato porta alla seconda lunga salita di giornata, con i primi 8 km su strada sterrata, per poi inoltrarsi in un single track nella foresta, molto tecnico, con vari ostacoli da superare e pendenze a tratti oltre il 20%. Raggiunto il GPM ci si butta in una discesa vertiginosa, con fondo smosso e scavato, dove scegliere bene la traiettoria è indispensabile. Terminata la discesa si giunge sulla sponda del lago Pirehueico, da dove, dopo un breve tratto in spiaggia, si attacca il mostro di giornata, un “muro” di 3 km con pendenze oltre il 30%, su fondo smosso che costringe tutti ad un lungo portage.Al termine del “muro” ancora tanta salita prima di buttarsi nel bellissimo single track di 7 km che porta al traguardo.Vittoria di tappa per Astudillo, marcato stretto da Finsterwald che gli concede l’onore di tagliare per primo il traguardo. Nessuna variazione nelle classifiche generali.
Giovedì 26 la quarta tappa. In realtà si sarebbe dovuta correre la cronometro al mattino e una tappa al pomeriggio, ma per le ragioni già descritte si è optato per un’unica tappa mattutina, 58 km con oltre 2.000 m disl.+. Dopo una prima parte scorrevole si iniziano ad affrontare una serie di duri strappi, accompagnati nel finale da temperature che sfiorano i 45°. La lunghissima discesa finale, molto insidiosa, porta al traguardo i concorrenti stremati, ma anche questa tappa non da scossoni alle classifiche.
Venerdì 27 la quinta e ultima tappa, 40 km/1.500 m disl.+, meno impegnativa delle precedenti ma non priva d’insidie. Anche questa tappa non riserva sorprese nelle classifiche e Russell Finsterwald si aggiudica la vittoria finale, precedendo i cileni Eyair Astudillo e Walter Martínez.Podio Open MaschileKaysee Armstrong si aggiudica la prova femminile, precedendo un’ottima Lorenza Menapace e la cilena Catalina Salata.Podio Open FemminileMary Mc Conneloug e Michael Broderick coronano l’ennesima vittoria al TAC nella Open Mixed e successo finale anche per Aldo Zanardi e Lorenzo Milesi nella Team Man 100+.Podio Team Man 100+
Gran bella serata finale, con premiazioni di tappa e assolute che hanno preceduto la succulenta cena a base di carne alla brace e “cordero al palo” (agnello) in perfetto stile ptagonico, il tutto innaffiato dall’ottimo vino cileno. A seguire un party con musica che ha visto scatenarsi molti bikers fino a notte fonda.La Trans Andes Challenge 2017 si chiude, una grande avventura che ha regalato tante emozioni e soddisfazioni, una gara che entra nel cuore dei biker per i meravigliosi percorsi e scenari delle tappe, oltre all’eccellente qualità dei servizi offerti. Una gara da molti sottovalutata ma di altissimo livello tecnico, forse più dura di tante blasonate gare internazionali.Juan Pablo Santiagos e il suo staff danno appuntamento a tutti per la Trans Andes Challenge 2018, per la decima edizione, vedremo cosa proporranno per festeggiare il decennale di questa gara che per molti aspetti si può definire unica nel panorama mondiale della mtb.(Aldo Zanardi)(Ph. Marcelo Tucuna e A. Zanardi/solobike.it)