Val Comelico: pedalare senza confini in un paradiso per la mountainbike e non solo…
Siamo stati in Val Comelico, dove abbiamo avuto modo di conoscere una realtà davvero inaspettata. Un vero paradiso, dove praticare mountain bike e davvero molto altro, avvolti in un contesto naturalistico e storico unico, dove è davvero possibile “pedalare senza confini”!
Conoscevamo già la Val Comelico per la Pedalonga, la storica gara a coppie dolomitica tanto apprezzata dai bikers, organizzata dall’A.S.D. Spiquy Team, che quest’anno è giunta alla sua tredicesima edizione. Grazie a questa gara avevamo già avuto modo di apprezzare un territorio davvero speciale, ma quest’autunno abbiamo scoperto molto di più, una realtà che ci ha lasciati davvero a bocca aperta per le opportunità offerte da questa valle, non troppo sfruttata dal turismo, che riserva molte sorprese.
La Val Comelico si trova nella provincia veneta di Belluno, a ridosso dei confini con Friuli Venezia Giulia, Val Pusteria in Alto Adige e Austria. Circondata dalle maestose Dolomiti Orientali e dalle Alpi Carniche, offre scenari alpini di incredibile bellezza, avvolta dal gruppo del Popera, nell’area cuore del patrimonio Unesco, con Cima Bagni, Cima Undici, Croda Rossa ed i suoi satelliti, il Vallon Popera, la cresta di confine con il Monte Cavallino e il Peralba, oltre al Col Quaternà che, in contrapposizione al paesaggio dolomitico, offre uno scenario verdeggiante.
Il territorio offre percorsi per mountainbike di tutti i livelli, adatto a famiglie con bambini fino ai sentieri più estremi per bikers esperti.
Uno degli itinerari più conosciuto e frequentato dai bikers é il “giro delle malghe” in Val Visdende, un bellissimo percorso ad anello di circa 30 chilometri, una lunga e panoramica traversata in quota toccando i numerosi alpeggi sul versante nord della valle dominata dal Monte Peralba. Il giro prevede normalmente la partenza da Pra Marino, frazione del comune di San Pietro di Cadore, raggiunge la quota massima di 2.021 m/slm e porta a superare un dislivello di circa 1.000 metri. La valle è un vero gioiello, non troppo frequentato dal turismo di massa, cosa che ne ha preservato paesaggi e pascoli, costellato da strutture tradizionali in legno. Si può visitare anche il percorso naturalistico degli Alberi monumentali, con abeti rossi alti più di di 50 metri, di oltre 200 anni.
In Val Comelico non si contano i percorsi e gli itinerari per biker esperti o semplici cicloturisti, oltre ad una serie di percorsi lungo strade forestali. Segui i tracciati del Bike Park ai piedi della Ski area Val Comelico per esperti e principianti, è il luogo perfetto in cui bambini e ragazzi possono provare a cimentarsi con la mountain-bike tra gobbe e salti di diversa difficoltà. Oppure segui l’anello Dolomiti Trail per un’esperienza in mountain bike o in e-bike. Per gli esperti consigliamo di raggiungere il rifugio Col d’la Tenda grazie all’omonima seggiovia e, da lì, lanciarsi alla scoperta di lunghe ed entusiasmanti discese da enduro.
Sempre in mountain bike, a piedi, o in e-bike puoi scoprire il percorso ad anello Dolomiti Trail che, oltre all’esplorazione degli angoli più belli della Valle, propone anche un’ottima offerta integrata. Si possono prenotare guide AMI, e ottenere un trofeo al completamento dei 7 tour che compongono il circuito, possibilità di prenotare un backpack con prodotti a km 0, mappa del percorso e delle strutture convenzionate: questi e tanti altri servizi ti aspettano!
Per gli amanti della bici da corsa la Valle offre il fantastico percorso 3 Epic Road, tracciato di una gara che ha avuto 2 edizioni, e che ha ospitato tappe del giro d’Italia 2018. Salite che non superano il 15% e discese molto tecniche rendono il percorso entusiasmante e ricco di sorprese! Oltre a questo ci sono due lunghi itinerari a tappe che attraversano la Val Comelico, esplorando anche la Carnia e il resto delle Dolomiti. Il primo, sulle Dolomiti tra Carnia e Cadore, con partenza e arrivo a Pesariis, propone 99km di tracciato, una pendenza max del 29% e 1.280 m di dislivello. Il secondo itinerario, noto come Il giro di Carnia, si articola in 150 km di tracciato asfaltato praticamente senza dislivello.
Per tutti i livelli di bikers, su richiesta, è possivile ottenere l’assistenza di istruttori qualificati per essere guidati in tecnica e stile nelle prime pedalate (info).
Oltre ai numerosi ed apprezzati itinerari per muontain bike, la Val Comelico offre numerosissime opportunità per praticare attività all’aria aperta, esperienze ed emozioni da non perdere.
La Val Comelico offre una varietà di esperienze ed emozioni uniche e nascoste. Puoi esplorare la Valle alla ricerca di quelle perfette per te!
Potrai vivere l’esperienza del trekking sulle alte vie di confine, con il fascino intramontabile dell’alpinismo per immergerti nella bellezza della vera montagna. Prova l’itinerario “Dolomiti senza confini” per camminare sulla cresta tra Italia e Austria!
Il percorso del Col Quaternà ti permetterà di scoprire una storia lunga milioni di anni e ricca di segreti. Il monte racconta anche di una storia più recente, quella delle battaglie della Grande Guerra.
Cima Colesei – Passo Monte Croce Comelico è un percorso di interesse naturalistico, geologico e storico. Questo itinerario ti permetterà di scoprire diverse peculiarità del Comelico. Dalla molteplicità cromatica delle rocce dolomitiche fino all’imponenza delle fortificazioni del Vallo Littorio.
Un percorso ad alta quota, dominato da una vegetazione peculiare e suggestiva, è quello che porta verso la sorgente Aga Puza, per raggiungere l’omonima famosa sorgente termale che letteralmente significa “acqua che puzza”.
Il Monte Col Belvedere Del Comelico, ricoperto da una verde foresta di abeti, si innalza tondeggiante sopra l’abitato di Santo Stefano di Cadore. Propaggine Nord del selvaggio gruppo dei Brentoni dall’aspetto poco invitante, nasconde in realtà luoghi di particolare bellezza ed interesse.
L’itinerario Casera Aiarnola-Lago Aiarnola-Lago S.Anna, l’acqua è la protagonista, introdotto dalla caratteristica sorgente di acqua ferruginosa. Una volta raggiunta la cima della salita sarai sopraffatto da un panorama meraviglioso.
Se sei alla ricerca di una vista panoramica da mozzare il fiato, non ti resta che raggiungere la cima del Monte Zovo. Raggiungerai un punto panoramico a 360 gradi proprio nel centro della Val Comelico.
Il Monte Spina è anche un trail della Pedalonga, che quest’anno non è stato possibile percorrere a causa del maltempo. Meta ambita da biker e trekker, questo itinerario ti proporrà una visione indimenticabile delle Dolomiti del Popèra e della Cresta Carnica.
La Val Vissada riserva un itinerario dal fascino fiabesco, in cui ogni tappa sembra un piccolo mondo, circoscritto e magico. Tra boschi e praterie di alta quota, raggiungerai ghiaioni silenziosi e rocce misteriose.
La Cresta del Palombino è un lungo e selvaggio itinerario che ti permetterà di vedere con i tuoi occhi l’evoluzione geologica che ha interessato la Val Comelico.
Dell’anello in Val Visdende vi abbiamo già parlato per quanto riguarda la mountain bike, ma è meraviglioso anche da percorrere a piedi camminando nel centro della Valle di origine glaciale, dove sentirai la forza della natura e proverai l’emozione di respirare il silenzio.
Circondata da antichissime cime dolomitiche dalla diversificata formazione geologica, la Val Comelico risulta il luogo più adatto a percorrere vie ferrate dalle diverse difficoltà ed emozioni. Scegli quella che fa per te tra i nostri suggerimenti. Immersi nella meraviglia delle Dolomiti, non puoi perderti la famosissima “Strada degli Alpini”, ferrata Roghel-Cengia Gabriella, o le altrettanto affascinanti ferrata Zandonella alla Croda Rossa, ferrata alla Croda Rossa versante Nord, sentiero attrezzato Mazzetta, ferrata del Camoscio al Monte Palombino, sentiero attrezzato d’Ambros-Cresta della Pitturina, ferrata Campanile Colesei Bepi Martini-Munch Happacher, solo per citare le principali.
Nella stagione invernale lo sci la fa da padrone, sulle piste della Val Comelico, che con la loro tranquillità e vastità degli spazi sono perfette anche per approcciarsi alla disciplina. Come alternativa sostenibile, prova lo sci d’alpinismo, con i suoi 150 itinerari, e lo sci di fondo, con 45 km di percorsi all’interno del Dolomiti Nordic Ski, che ha formato campioni olimpici come Maurilio de Zolt. Molti sentieri sono perfetti per lunghe escursioni con le ciaspole.
Sempre in inverno potrai provare l’esperienza dello “Sleddog”. Lasciati trainare in mezzo a distese di neve grazie ad una slitta trascinata da cani, in un contesto mozzafiato, vivrai l’ebrezza di un’esperienza da film.
Potrai praticare il Trail Running in Val Comelico ed esplorare la Valle con dislivelli per veri atleti! Sfrutta i percorsi del Dolomiti Trail, il giro delle Malghe in Val Visdende e l’anello del Comelico. Allenati per la “TrailDoloMitica” immerso nella natura!
Anche la pesca sostenibile è praticabile in Val Comelico, in laghetti e torrenti incontaminati, circondati dalla natura, grazie alla tecnica catch & release. Nella Valle troverai anche due laghi di pesca sportiva in cui goderti anche la spensieratezza di una giornata in famiglia.
Sempre per le famiglie potrete vivere le emozioni del bosco. Immergiti dentro ad un bosco rigoglioso ed incontaminato della Val Comelico. Goditi il potere rinvigorente e catartico della natura che rende questi boschi perfetti per la meditazione, la silvoterapia, escursioni a cavallo o per delle asana impeccabili nella tua sessione di yoga.
Tra le varie esperienze che abbiamo avuto modo di fare, vi segnaliamo la visita guidata alle Torbiere di Danta, un ecosistema ottimamente preservato, considerato, insieme a quello della zona di Coltrondo in Comelico, tra i più rilevanti del Veneto e dell’intero arco alpino per quanto riguarda le specie vegetali rare presenti.Accompagnati dalla guida naturalistica ambientale Marilisa De Gerone, e grazie alle sue informazioni, abbiamo avuto modo di conoscere un biotopo davvero interessante per gli amanti della flora. Qui potrete ammirare, a seconda della stagione, tantissime varietà vegetali, alcune delle quali davvero rare.
Il Ranch Grande Nord, sopra Santo Stefano di Cadore, è stata un’esperienza davvero interessante, sia per la presenza di molti animali come gli alpaca e numerosi uccelli rapaci, visibili passeggiando dei giardini del parco, scoprendo nel contempo tutti i benefici delle piante e dei fiori di montagna.
Abbiamo avuto modo di fare anche bellissime escursioni. La più “alpinistica” è stata quella con partenza dal Rifugio Lunelli (1568m), accompagnati dalla guida alpina Giuliano Baracco, per raggiungere il Rifugio Berti (1950m), punto di partenza dell’anello del Vallon Popèra.
Altra interessantissima meta raggiunta è quella con partenza dal Passo Monte Croce, che collega Sesto in Val Pusteria con il Comelico nel Bellunese, punto di partenza per moltissime escursioni. Da li abbiamo avuto modo di visitare il punto informazioni del nuovo sentiero escursionistico lungo il confine storico “1753“, tra il Tirolo e la Repubblica di Venezia. Interessantissima esperienza lungo i sentiero che collega i “cippi” A1 e S18, posti uno a Kartitsch, in Alta Pusteria, e uno al Passo Monte Croce Comelico. Il confine fu realizzato nel 1753 dall‘imperatrice Maria Teresa d’Austria e il doge Francesco Loredan di Venezia, che fecero posare i cippi. Segnava l’antico confine tra il Tirolo e la Serenissima, partendo dalla cresta carnica fino al Lago di Garda. Lungo questo percorso sono stati eretti anche bunker nella seconda guerra mondiale. Abbiamo avuto l’onore di essere accompagnati in questa escursione da Daniela Zambelli, presidente della Cooperativa Lassù e coordinatrice del progetto assieme a Rupert Gietl del Arc-Team.
Partendo dal paese di Costa di San Nicolò di Comelico, siamo saliti verso il Monte Zovo (1943m), accompagnati ancora dalla guida naturalistica ambientale Marilisa De Gerone. Dalla sommità abbiamo potuto ammirare una visuale panoramica del Comelico.
Interessante anche la visita dell’abitato di Costalta. Seguendo le strade del paese si possono ammirare le sculture di legno sulle case antiche, che segnano un percorso nelle stradine caratteristiche del paese.
A San Pietro abbiamo visitato il Palazzo Poli-De Pol, fatto edificare tra il 1665 e il 1667 dall’architetto Baldassarre Longhena, sede municipale del Comune di San Pietro di Cadore dal 1932.
Una colazione a Malga Melin, con prodotti di produzione locale, è stata la giusta sosta per raggiungere il Passo Palombino, seguendo il sentiero CAI 165. Accompagnati dal geologo Paolo Salvini, abbiamo avuto modo di conoscere l’origine geologica della valle.
Una visita alla Chiesa di San Leonardo, che dal 1548 sorge nel punto più elevato del pendio su cui si estende il paese di Casamazzagno, ci ha permesso di ammirare un paedaggio magnifico al tramonto.
Natura, storia e cultura si fondono in Val Comelico e per conoscerle non può mancare una visita al Museo Algudnei a Dosoledo, un’esposizione culturale basata su ricerche svolte sulla cultura Ladina del Comelico, tra le quali una parte tradizionale è riservata al “Carnevale del Comelico”, dove potrai rivivere le emozioni di un carnevale di origine antichissima, con le sue tradizionali maschere e i balli per le strade.
Padola riserva molte sorprese, tra le quali, percorrendo un panoramico itinerario, abbiamo raggiunto “Il sentiero della Musica”, dove si possono ammirare numerose sculture in legno rappresentanti strumenti musicali.
Anche la gastronomia è un’eccellenza in Val Comelico. I prodotti locali caseari, con latte di malga sono delle vere eccellenze, ma sono tante le specialità da provare, tra le quali i “Casunziei”, tipici ravioli di grano tenero e patate con le sue varietà di ripieno.
La Val Comelico è stata una vera sorpresa. L’abbiamo conosciuta grazie alla Pedalonga e ai bellissimi percorsi per mountain bike e abbiamo scoperto una realtà che ci ha davvero stupiti. In ogni periodo dell’anno ci sono attività da praticare all’aria aperte, senza trascurare gli aspetti storico, culturale ed enogastronomico, che sono una vera eccellenza.
Ringraziamo il Consorzio Turistico Val Comelico Dolomiti per l’ospitalità e averci dato la possibilità di conoscere a fondo un territorio davvero affascinante.
Aldo Zanardi
Foto: Sonia De Vido e Aldo Zanardi
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