Vlad Dascalu porta alla Romania un (annunciato) oro storico

Nell’unica gara del venerdì, quella degli Under 23. il rumeno domina, come da copione. Bene gli italiani, con De Cosmo a ridosso dei primissimi e Avondetto calato un po’ nel giro finale, ma vicino alla Top10.

Vlad Dascalu è il nuovo campione del Mondo Under 23. Ora possiamo dirlo con certezza, anche se in tanti lo davano come favorito alla vigilia, dopo una world cup dominata. Ma nelle gare non si sa mai fino al traguardo e quindi solo al termine dei 6 giri il rumeno ha indossato la maglia iridata.

La gara è partita subito forte, con il tedesco Maximilian Brandl a cercare la fuga. Ma Dascalu non si è fatto sorprendere e dopo aver ripreso il tedesco ha innestato le marce alte e se ne è andato. Un dominio vero quello del rumeno, che oggi neanche Filippo Colombo, il suo più pericoloso rivale nella stagione, è stato in grado di arginare.

Dascalu ha via via allungato e dietro, cominciava una bella lotta tra Simon Andreassen, Filippo Colombo e la sorpresa Albin Vital. Presto out lo spagnolo Cullell Estape, ritirato, mentre lo statunitense Blevins, partito bene , è calato nel finale. Il danese, redivivo ad alti livelli, oggi aveva la gamba almeno per prendersi l’argento, ma purtroppo ha dovuto fare i conti con la sfortuna.

Dascalu si è preso di forza la maglia iridata e la medaglia d’oro. La prima storica maglia iridata per la Romania in un mondiale di MTB. Una vittoria schiacciante, con un distacco abissale (1’57” sul secondo). Per il secondo posto a sorpresa si presentava all’arrivo Filippo Colombo, che approfittava della foratura nell’ultimo giro di Andreassen, e si prendeva l’argento, col bronzo che andava al suo connazionale Albin Vital. 4° posto per il sorprendente cileno Martin Vidaurre, che ha preceduto Brandl e il nostro Gioele De Cosmo, autore di un ottima prova. Come autore di una buona prova è stato Simone Avondetto, che nel penultimo giro era arrivato ad una manciata di secondi da De Cosmo, ma poi ha pagato la fatica e ha chiuso 12°.

Dicevamo di Andreassen, che nell’ultimo giro passa dalla gloria alla polvere. Quando ormai vedeva l’argento, ha bucato e si è dovuto fare metà giro con una gomma a terra, a piedi in salita per lunghi tratti. Ha chiuso al 7° posto, con una grande delusione e una forte arrabbiatura per aver mancato un risultato che lo avrebbe riportato su un podio di una gara mondiale.

Seguirà gallery con tutte le foto della giornata.

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(Max Alloi)

Ph. Max Alloi

Fonte: solobike.it