Wilier Triestina cerca traguardi color oro con l’azzurro Simone Avondetto e la danese Sofie Pedersen
Due super-atleti e un appuntamento atteso in tutto il mondo necessitavano di una bicicletta speciale: così Wilier Triestina ha studiato Urta Max SLR OlyPop, una bicicletta straordinaria per il cross country, con la quale i due diamanti che fan parte del magic team Wilier-Vittoria MTB Factory andranno a caccia di traguardi… finora impensabili
L’eccellenza della bici ha un nome: Wilier Triestina. L’azienda di Rossano Veneto (Vicenza) rappresenta un fiore all’occhiello per il nostro Paese e prosegue senza tregua nel proprio percorso di evoluzione e innovazione nel mondo delle due ruote a pedali. Poco più di un mese fa aveva presentato il modello Filante SLR Cvndsh, ora già iconico, un special edition customizzato con il quale Mark Cavendish, trionfando in volata alla quinta tappa del Tour de France, il 3 luglio scorso, ha aggiunto un’altra vittoria alle 34 da lui ottenute in passato alla Grande Boucle e ha così battuto il record che già deteneva ma in coabitazione con un mito, Eddy Merckx, che l’aveva stabilito tra il 1969 e il 1975, mezzo secolo fa. Recenti sono pure i vari ufficiali della “freccia” Supersonica SLR che, summa di tutto il lavoro di progettazione e design messo in campo da Wilier per andare oltre ai limiti, si candida a diventare la bicicletta da cronometro più veloce del World Tour; e anche della Verticale SLR, la bicicletta Wilier più leggera di sempre, una vera e propria superleggera perfetta per la salita, non è un caso che sia stata presentata sul valico del Carpegna, ormai denominato “Passo Marco Pantani” perché proprio qui, a pochi chilometri da San Marino, già nelle Marche ma sul confine con la Romagna del “Pirata”, l’indimenticabile campionissimo era solito allenarsi.
Ora però Wilier Triestina ha rivolto la propria attenzione al mondo delle cross-country bike, particolare settore affine alle mountain bike e che prevede biciclette sportive, rapide in salita e in discesa, che trasformano la potenza impressa dalle gambe in forza motrice, con telaio performante, leggero e reattivo sui terreni più accidentati: ecco allora la nuova customizzazione OlyPop del modello Urta Max SLR, una livrea bellissima, elegante, dinamica, quasi avveniristica. Una bici da sogno, come da sogno sono i due atleti per i quali è stata realizzata. Si tratta di dell’italiano Simone Avondetto, l’astro nascente della mountain bike italiana, torinese di San Secondo di Pinerolo, laureatosi a maggio campione europeo proprio nella disciplina cross country ai Campionati europei di mountain bike, a Cheile Gradistei in Romania. E della danese Sofie Pedersen, campionessa d’Europa tra le Under 23 lo scorso anno e che vanta già quattro successi nella Coppa del Mondo di categoria.
Entrambi gli atleti corrono per il magic team Wilier-Vittoria MTB Factory. Tutti quelli di Wilier-Vittoria MTB Factory inforcano le due mountain bike top di gamma di Wilier Triestina, la full suspended Urta Max SLR e la front Usma SLR. Avondetto e Pedersen ora possono contare persino su un’edizione speciale con la quale gareggiare ai prossimi straordinari appuntamenti. Tra i quali uno, prestissimo, a Parigi… (Urta Max SLR con livrea OlyPop è prodotta in soli 150 telai in edizione limitata, abbinabili con quattro montaggi differenti).
Wilier Triestina, fondata nel 1906 da Pietro Dal Molin, è stata rilanciata dalla famiglia Gastaldello, nonno Giovanni nel 1969 rilevò all’asta il marchio dopo che due anni prima la società era fallita, quello stesso nonno Giovanni che già mandava avanti un semplice negozio di biciclette sempre a Rossano. Oggi sono i nipoti, ossia i tre fratelli Andrea, Enrico e Michele Gastaldello (come amministratori delegati. Il primo è anche presidente del cda e direttore amministrativo, il secondo a capo del commerciale, il terzo responsabile della produzione), a gestire l’azienda, l’unica del segmento a rimanere saldamente in mani italiane.
Così il sito ufficiale del Coni racconta Simone Avondetto, nelle schede relative agli atleti convocati per i prossimi Giochi olimpici di Parigi: “Il suo amore per le due ruote grasse nasce da bambino grazie a suo padre, che tuttora disputa delle gare a livello amatoriale. Inizia con la mountain bike quando ha meno di sei anni e ancora oggi rimane il suo unico sport praticato a livello agonistico. La sua annata da ricordare è il 2022, in cui conquista il tricolore prima di portarsi a casa il titolo continentale e quello iridato nella categoria Under 23. Tra i senior il suo successo più importante arriva nel maggio del 2024 sul tracciato di Cheile Gradistei, dove taglia il traguardo ricoperto da una maschera di fango e vince gli Europei. Durante la stagione degli sport invernali ama stare in montagna, dove con gli sci ai piedi pratica di tutto: dall’alpino al fondo passando per l’alpinismo. Dopo aver ottenuto il diploma presso il liceo scientifico, gli manca poco per finire il corso di laurea triennale in Ingegneria Civile e le altre sue passioni sono la cucina e la musica, in particolare i generi trap e rap. Si esalta nei momenti topici di una gara e non è un tipo che soffre la pressione: a Parigi vuole giocarsi le sue chance”.
Più succinto il racconto di Sofie Pedersen sul sito del Danmarks Idrætsforbund, il Comitato olimpico danese. La scheda di Sophie Heby Pedersen (questo il nome completo), reca la sua data di nascita (2 gennaio 2001), lo sport nel quale concorre (ciclismo), la disciplina specifica (mountain bike), la squadra (Willier-Vittoria Factory Team), il fatto che sia una debuttante alle competizioni olimpiche e i risultati recenti: bronzo U23 WC (2022), oro U23 EC (2023).